Adesso parlerò seriamente, davvero.
Solitamente ti lascio recensioni divertite, ammirate, stupite e cose così, ma mai una in cui ci sono tutte le emozioni insieme.
Ecco, con questa storia cambia tutto, sappilo.
Appena ho visto il titolo mi sono detta :” Hey, tempesta di mare. Sicuramente ci deve essere una bella metafora sotto”, se poi il titolo era associato al tuo nome quanto meno.
Ovviamente non mi hai delusa.
Ho letto le frasi iniziali e da li avevo già capito che non sarebbe stata solamente una storia di sesso, magari contornata da un po’ di parole o da una trama in secondo piano.
No, era più seria. E infatti ho iniziato a leggere il preludio.
Dio, Ella, ma come diavolo fai? Non so se riesci a capire che mi è bastato leggere questa piccola parte di storia per tremare lievemente, per sentirmi scossa come se fossi io stessa li dentro.
Le parole che hai usato scorrevano così bene che sembravano essere semplici, eppure dietro ad ognuna di loro mi sembrava di leggerci mille significati.
Si vede che quel posto a Roxas sta tremendamente stretto, che ha bisogno di qualcosa in più e non sa nemmeno lui che cosa.
Vuole evadere dal grigio, quello che c’è anche nel mare. Lo stesso vuole fare Riku.
E allora inizia davvero la storia, quando arriva il personaggio – a mio avviso – principale.
Da quando arriva in gioco Axel finalmente si aprono le danze.
Si vedono i personaggi cambiare e lasciarsi alle spalle la vecchia città e iniziare a vivere per davvero.
Adesso Axel, il tuo Axel di questa storia: il modo in cui l’hai descritto mi ha fatto scuotere la testa dalla disperazione, perché l’hai reso talmente vero che per poco non usciva dallo schermo del mio computer.
“Axel aveva riso, una risata graffiante, gutturale, una risata che gli aveva messo i brividi e che gli aveva fatto fare un passo indietro, perché gli aveva ricordato il ringhio di un leone che sta per attaccarti per sbranarti l’attimo dopo.
Effettivamente, Axel li aveva sbranati, quello stesso istante. Aveva strappato la loro pelle con denti ed unghie, rivelando loro che c’era qualcosa sotto la superficie, qualcosa che nessuno aveva voluto spiegar loro cosa fosse.”
Wow, non sapevo che altro aggiungere dopo aver letto per tre volte questa frase.
Ti colpisce dritta al petto, fidati.
Tesoro non è Axel che ci sta sbranando tutti, ma sei te.
Ma andiamo avanti, ok?
Lascerò perdere tutta la parte in cui Axel sorride, fa fumare per la prima volta Roxas e Riku. Non la salto perché è meno importante, sia chiaro, ma per il semplice motivo che mi dilungherei talmente tanto che finirei con il perdere il filo del discorso già di per sé confusionario.
Andiamo al decorso.
Ok, qui non posso dire molto. E’ sexy, tremendamente. E’ un insieme incredibile di parole che fanno eccitare messe insieme con maestria.
E’ stata volgare in alcuni punti, ma non in modo sgradevole. Lo era volutamente, nelle parole e nei modi di fare di Axel che vuole prendere Roxas e cibarsi di lui.
E lo stesso vuole Roxas.
E anche qui ti citerò un pezzo che mi è piaciuto tantissimo.
“Il fatto era che non poteva fare a meno del suo odore, pungente e forte e meraviglioso come quello della benzina, di tutte quelle sostanze che anche se sai benissimo che sono letali continui a respirarle, assuefatto.”
Non potevi rendere meglio l’idea, davvero. Credo che sia una delle frasi più azzeccate sull’attrazione che abbia mai letto.
( piccola parentesi stupida: potresti scrivere un libro con i tuoi aforismi, acciderbolina!)
Poi entrano in gioco nuovamente Riku e Sora, che erano stati abbandonati al loro sesso.
Quella parte ha ucciso i miei sensi. Io non so scrivere storie di sesso, lo ammetto, quindi magari il mio parere non potrà essere dei migliori, ma sei stata grandiosa.
C’era lussuria li dentro e se qualcuno prova a dire il contrario lo scuoio.
La scrittura era perfetta, così come la grammatica e tutto il resto.
Sì, non posso sbilanciarmi troppo su com’è davvero perché mi imbarazzerei troppo *facepalm*
Quindi cambio nuovamente parte della storia e passo alla parte finale: il coronamento.
Ecco, adesso arriva la parte che mi ha ucciso.
Mi hai lasciato senza fiato, con le lacrime agli occhi e un peso al petto.
E ancora una volta voglio sapere come diavolo fai a trasmettere tutte queste emozioni in così poche righe.
Cavolo Ella, hai talento da vendere.
Insomma, quante righe sono? Sono venti, le ho contate, eppure mi hanno colpito tremendamente.
Magari non sono nemmeno così importanti o altro, ma mi hanno fatto sentire male.
Sì, ed è per questo che ti lascio una recensione scritta di getto e probabilmente senza molto senso, con errori a bizzeffe e poco senso logico.
Però te la meritavi. Anzi, ti meriteresti molto di più ma dall’altro lato di un pc non posso fare molto.
E con questo ti sei aggiudicata un posto di primordine tra i miei autori preferiti, applicazione – si potrà dire così- che avevo deciso di non usare.
Ma farò un’eccezione. Sappi che la prossima storia che sfornerai dovrà essere come questa, dovrà lasciare il segno, perché ora mai non mi aspetto altro da te.
Siamo sincere, cavolo, non sai quanto sto rodendo in questo momento.
Vorrei stringerti la mano e al tempo stesso mozzartela -!?- perché sei troppo brava. *gelosia mode on*
Urf, ma adesso basta. Limitiamoci a dire che aspetterò anche il seguito delle tue long e che se quando non hai voglia di continuarle svorneggi fuori robe come questa a me sta più che bene.
Tranne che per le mie mani, che stano soffrendo a scrivere così tanto su EFP.
A presto Ella e no, non ti farò ancora complimenti e3e
Mel.
|