Ho letto solo un'altra storia su questo tema, mi era piaciuta tantissimo proprio perché è un argomento molto sottovalutato eppure importante e degno di essere considerato perché rappresenta una svolta importntissima nella vita di Hermione.
Ho adorato la tua storia in ogni singola riga: ho sorriso al pensiero di Lalo, sperando davvero che lo portasse con sè e non lo abbandonasse ancora; ho riso al ricordo di una giornata spensierata passata a fare un puzzle col papà (che è poi una cosa che da piccola facevo anche io con il mio); ho accarezzato anche io (anche solo mentalmente) i muri di una casa in cui sarà impossibile tornare, in una sorta di muto addio; mi osno intristita al pensiero di non poter salutare degnamente chi ami, perché un gesto non potrà mai rendere giustizia all'amore che provi per i tuoi genitori; ho pianto, alla conclusione certo ma anche a questa frase
“Oblivion” e sono orfana di padre.
“Oblivion” e sono orfana di madre
potente, davvero. Mi ha fatto pensare che se uccidere chi si ama è terribile, fare volontariamente in modo che non si ricordi in alcun modo di noi è ancora peggio.
Mi piace come hai trattato questo tema perché sei riuscita a far emergere il coraggio di Hermione nel prendere una decisione del genere, ma anche la sua tristezza. Sarà la strega più brava del suo anno, sarà una ragazza intelligente ma appunto è pur sempre una ragazza, con una famiglia a cui vuole bene e dei sentimenti che non la rendono invulnerabile al dolore.
un grosso bacio, perché dopo questa storia te lo sei meritato.
Barby |