Recensioni per
Tu lo chiami Dio, ma io non lo conosco.
di Ashtart
Io di solito vado in chiesa, prego e tutto il resto. Ma, da quest'anno ho cominciato a dubitare. Non di Dio, ma della Chiesa. A me non interessa quello che dicono i preti. Spesso sono loro che commettono più peccati di coloro che si confessano con loro. La chiesa nel corso della sua esistenza ha creato molte sofferenze. Basti pensare alle Crociate, a tutti coloro che sono morti per una stupida guerra oppure a tutte le donne bruciate sul rogo perchè considerate delle streghe o ancora a quei bambini che sono stati traumatizzati per la loro intera vita dai preti pedofili. Non nego che nella storia ci sono state anche persone sante che hanno fatto veramente del bene come Papa Giovanni Paolo II (che recentemente è stato beatificato e di cui io, in un viaggio a Roma, ho visto la salma) ma ce ne sono state altrettante assetate di potere e per niente interessate alla religione. Papi sanguinari, che avevano decine di figli illegittimi e che pensavano solo a conquistare nuove terre e molteplici ricchezze. Mi piace tantissimo la tua storia perchè rispecchia il mio modo di pensare. Non ho vissuto i drammi della protagonista ma la penso allo stesso modo. Io credo in Dio, non nella Chiesa. Complimenti vivissimi. Hai tutta la mia stima. |
Questa storia è... non ci sono parole per desriverlo, ma rispecchia esattamente la realtà delle cose; sembra strano che in poche parole ci sia una così... schiacciante verità, mi sono totalmente immedesimata nel personaggio, mi sembrava di provare le sue stesse emozioni, anche se per fortuna io non ho mai dovuto subire, fin ora, un dolore simile... |
Il tuo testo mi è piaciuto davvero tanto: è breve, coinciso ma efficace. |
Questo breve racconto è come la lama di un coltello, da una parte lo temi dall'altra ne rimani affascinata. |
Semplicemente magnifico. |
Wow: questo racconto è davvero fantastico.^o^ |
C'è molta rabbia in queste poche intense righe e anche molta poesia, tanto che io questo testo lo vedrei molto bene in versi, magari in una canzone con un accompagnamento molto semplice, priva di fronzoli inutili. Comunque, questo breve testo è composto molto bene, secondo me, pieno di immagini forti, alcune, purtroppo, molto familiari, per me che ne ho vissute in prima persona. Comprendo, perciò, tutta la rabbia, il disgusto, il risentimento e la disillusione che traspare da queste parole cosi crude e dirette, proprio come piace a me. I miei più vivi complimenti, un testo impegnato, molto diretto e anche molto semplice dal punto di vista stilistico, il che comunque non è un difetto, secondo me, in questo caso, anzi, contribuisce a rendere meglio il tremendismo generale. Immagino che tu lo abbia scritto quasi di getto, in un momento di esasperazione interiore, o sbaglio? |