Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 373 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/05/17, ore 22:02

Mi piace moltissimo che tu ti sia soffermata sulle occasioni in cui Camus è assente, per diverso tempo e ripetutamente. Perché Kurumada ha reso canonico l'abbandono di minore. Forse un bambino ha delle cose da imparare che si possono imparare soltanto da soli al freddo. E forse anche Camus ha imparato qualcosa, con un bambino a casa, da cui tornare.

Recensore Junior
27/01/16, ore 07:14

Meravigliosa la doppia faccia del maestro, doppia solo per noi muti osservatori di questa tragedia raccontata dai ghiacci e dalla loro eterna memoria.
Il tempo trascorso può essere considerato molto o nullo, l'insegnante spera mentre il bambino...probabilmente fa lo stesso.
Speme di diversa nascita.
Volontà di trovare un bambino leggermente più adulto, almeno in parte cresciuto e attaccamento nel credere che sia ancora la madre a correre in suo soccorso nel mondo dei sogni.
Spero che la mia interpretazione non sfugga troppo dall'originale, ma in fondo il bello della scrittura è anche provare ad indovinare

Recensore Master
20/05/15, ore 14:49

Sotto tutto quel ghiaccio, anche Camus ha un cuoricino <3
Nonostante Hyoga non sia ancora pronto ><
(a parte che ieri sono riuscita per puro caso a vedere i primi 3 episodi in originale, e sentirsi sto coso col vocione che ogni 20 secondi ripete "mama" ... mi sono vista i Queen entrare in scivolata "uuuuuh" e partire con bohemian rapsody XD Così, a muzzo, che la serietà non è di casa nella mia testa U_U)
Milo <3 XD S, no, beh, la risata il buon snob se l'è un po' tirata addosso, con quell'uscita, però ... <3 XD

Recensore Master
23/04/15, ore 23:36

Oooh, ma la dolcezza di questo piccolo Hyoga, così impaziente di diventare un cavaliere, di controllare i ghiacci, di sentirsi finalmente abbastanza forte da vincere tutte le sue paure, smetterla finalmente di piangere.
E la bellezza di Camus, Maestro freddo eppure così silenziosamente premuroso, paziente e attento ad ogni singolo cambiamento del suo giovane allievo.
Non avresti potuto scegliere una coppia migliore per questa raccolta. :)

Recensore Master
04/04/15, ore 11:09

Mi sto arrovellando il cervello per capire quale parola abbia sussurrato Hyoga. Ho pensato subito "mamma", ma la risposta di Camus è incongruente. Comunque non importa. Quello che mi è piaciuta è la tenerezza un po' impacciata di Camus nei confronti dell'allievo-figlioccio. Riempie di significato e contenuti il confronto che i due avranno, anni dopo, nell'Undicesima Casa. Camus è un po' come un padre, per Hyoga. Allora capisco ancora di più il dolore che prova vedendolo risalire le dodici case insieme al gruppo di impostori che vuole uccidere il sacerdote.

Recensore Master
18/03/15, ore 14:07

Mi ispira tenerezza, Camus.
Che davanti all'allievo - agli allievi, che da qualche parte ci sarà pure Isaac, n'est-ce pas? - è freddo e rigido e severo così come ci si aspetta che sia un maestro (anche perché ad assecondare la lacrimosità di Hyoga si rischia di giocare al medico pietoso, e sappiamo tutti com'è andata a finire per il suo paziente, no?), ma che sa essere anche premuroso. Quando non lo vede nessuno. Quando l'allievo dorme e, nel sonno, chiama la sua mama navsegda, strappando un sospiro di delusione al maestro.
Adorabile la comparsata di Milo, che con la sua risata scioglie un po' la rigidità di Camus.

Recensore Master
08/07/12, ore 21:22

Eh, va bene, ma te così mi provochi! Non puoi scrivere cose del genere e aspettarti che io non pensi " male " ;)
Comunque, ciò che mi ha colpito di più è stato senza dubbio il pensare alla solitudine di Hyoga.
Non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in lui e di chiedermi quanto debba essersi sentito abbandonato, povero bambino, in quel lasso di tempo.
Da solo, in mezzo ad una landa desolata in cui le uniche cose che abbondano sono la neve ed il freddo, senza sapere con esattezza quando Camus sarebbe tornato. SE sarebbe tornato ( perchè non si può essere mai sicuri di nulla ).
E se si fosse sentito male? E se gli fosse successo qualcosa?
Ecco, sì, diciamo che ho biasimato il comportamento dell'Acquario fino alla terz'ultima riga, dove prende in braccio il piccolo addormentato.
Non ci posso fare nulla: Camus è un soggetto difficilissimo da sorprendere in atteggiamenti pseudo teneri, dunque quando succede mi sciolgo inevitabilmente.
La parola sussurrata da Hyoga purtroppo non l'ho intuita. Avrei dovuto?