Recensioni per
Dal diario di Tom Riddle
di Laitalee

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/06/13, ore 18:20

Carino anche questo capitolo, anche se come il primo ha dei piccoli errori, ma è stata la tua scelta! Ciao un bacione e ci vediamo al prossimo capitolo! Elison :-*

Recensore Master
09/07/12, ore 20:37

Quando ho visto questa storia nella prima pagina del fandom, non ho potuto fare a meno di precipitarmi a leggere; la tua è un'introduzione breve, essenziale, oserei dire, ma colpisce nel segno: mi ha incantata sin dalla prima parola, ed ho immediatamente aperto la storia, curiosa.
I tempi in cui è ambientato il racconto-diario sono tra quelli che maggiormente mi affascinano, forse non c'è neanche un motivo ben preciso. Però, ci tenevo a sottolinearlo: questo è un altro dei motivi per cui ho cominciato a leggere.
La prima cosa che mi ha colpita è la descrizione che hai fatto della Seconda Guerra Mondiale: non spenderò parole in merito (anche se vorrei, però parlerei fin troppo, temo), poiché trovo che tu l'abbia fatto in modo elegante e... giusto. Hai speso poche, significative frasi, ed hai evocato nella mente del lettore proprio quelle macerie, quella distruzione che è conseguita alla battaglia. Una battaglia tra potenti, ma dove hanno pagato solamente i poveri, i civili, gli innocenti: come in tutte le battaglie, d'altronde.
Ho sempre trovato Tom Riddle, cioè, Lord Voldemort, molto affine, e sono certa che Joanne si sia ispirata proprio al Furher per il personaggio di Voldemort; ho sempre pensato che sarebbero potuti andare d'accordo: avevo gli stessi ideali, alla fin fine. Eppure, ti mi hai fatto notare una cosa essenziale che avevo, fino ad oggi, ignorato: Adolf Hitler, che gli piacesse o meno, era niente più, né meno di un Babbano, e mai Voldemort si sarebbe avvicinato a lui, mai avrebbe avuto il coraggio di ammettere di condividere qualcosa di più dell'aria con un senza-poteri.
Non mi ci ero mai soffermata, su questo aspetto, e ti ringrazio per avermi fatta cambiare idea.
Io sono una persona molto curiosa, lo ammetto. E la mia curiosità mi spinge a cercare leggende e racconti folkloristici di varie culture e varie zone del mondo. Amo alla follia la mitologia greca e latina, fin da quando ero bambina, e negli ultimi tempi mi sono avvicinata anche a quella celtica (pur tuttavia non scendendo ancora nel dettaglio, cosa che conto di fare quanto prima). Conosco alcune leggende e alcuni aspetti della cultura balcanica e transilvanica, tuttavia non mi sono mai avvicinata molto, però mi piacerebbe. Credo che tutti conoscano la leggenda di Vlad l'Impalatore, Dracula, il principe dei vampiri, l'emblema dei vampiri, per così dire. È per lui che, principalmente, mi piacerebbe avvicinarmi alle culture di quei territori; mi ha sempre affascinata moltissimo. La Rowling, nella sua storia, non ha dato molto spazio ai vampiri, e perché non erano "utili" ai fini della storia, e per altri motivi che non conosco, ma avrà avuto le sue buone ragioni. Tuttavia, a me sono sempre piaciuti. Non apprezzo i vampiri della Meyer, sebbene un tempo fosse così. A me la parola "vampiro" ricollega immediatamente a "Dracula" e, quindi, alla Transilvania. È una cosa che non posso fare a meno di pensare.
Forse sbaglierò, eppure ho sempre visto così questi paesi: cupi, un po' inquietanti, avvolti dalla nebbia e da un alone di mistero. Grazie alle tue descrizioni dei paesi, di ciò che Lord Voldemort vede nel castello di Dracula, della descrizione stessa del vampiro, nella mia mente sono comparse delle immagini parecchio nitide. Nulla a che vedere col calore di casa, o con il verde irlandese, le piogge britanniche o il sole della costa mediterranea della Francia: qualcosa di scuro, di più chiuso, freddo. Qualcosa di antico, potente. Una magia differente da quella che portava in sé Lord Voldemort: la magia di chi vive di notte, di chi sfugge dal sole (e non perché luccica, credo), di chi vive in un castello nascosto, in una paese che Tom non riconosce e che forse non esiste nemmeno sulle carte.
Un personaggio immortale, quasi leggendario, conosciuto da tutti: credo che al pari di Harry Potter nel mondo magico, non ci sia bambino - vampiro o babbano che sia - che non conosca il conte più famoso - ed inquietante - di tutti i tempi: Dracula.
In una storia breve ma coinvolgente, in cui il forte desiderio di sapere di più sulla propria famiglia e di ritrovare il diadema nascosto anni prima da Helena Corvonero ci tengono legati al Mondo Magico che conosciamo, ma dove, tuttavia, fa da padrone un'altro tipo di magia, più scura. Le ambientazioni sono ritratte in modo sopraffino: frasi corte ma evocative, che servono al lettore per comprendere qualcosa di più del dove si trovi Voldemort.
Non ho mai visitato questi paesi, eppure li ho sempre visti così: forse sono stata influenzata dal pensiero di Dracula, dalla nebbia che compare sempre nelle sue storie, eppure non riesco a pensarla in maniera differente. Un giorno scoprirò se i miei pensieri erano corretti o meno.
Leggendo la tua storia mi è tornato alla mente un film visto anni fa, di notte, che mi inquietò molto poiché ero piccola: Dracula, con Winona Ryder. Ho trovato le tue descrizioni calzanti, e per un attimo ho persino temuto che Voldemort potesse fare la fine del protagonista. Poi mi sono ricordata come va a finire la storia.
Ti ringrazio per aver evocato queste immagini nella mia mente, per aver considerato un personaggio essenziale dei luoghi che Voldemort va a visitare e di cui non viene fatta menzione, per aver ripercorso queste settimane in parole così... adatte.
Questa è un'altra cosa che mi ha colpita: io evito di scrivere storie ambientate nel passato (lettere e diari, dico) poiché non ho lo stile delle persone di un tempo, perché usavano parole differenti dalle nostre. Ho visto persone eccedere con l'arcaismo e scrivere una sfilza di frasi senza senso. Tu sei stata brava (o bravo?), impeccabile. Nulla fuori posto.
Ti ringrazio per questa bellissima lettura, per questa storia bellissima.
Grazie.
Spero di rileggerti presto,
Mari