Scrivere un'originale che abbia come protagonista Cupido è... beh, originale; ma inserire una delle sue "vittime" è stato un tocco di classe.
Ammetto di avere avuto difficoltà a capire le dinamiche della storia -insomma, chi diceva e faceva cosa- e di averla letta due volte prima di riuscire a focalizzare bene questo spiazzo erboso, magari all'ombra di un salice o una betulla, con un ragazzo bellissimo, dai tratti fanciulleschi e con indosso una toga romana. Certo, questo è il mio punto di vista e tu avrai sicuramente pensato ad altro mentre la scrivevi, ma i pochi dettagli rendono possibile ogni sorta di interpretazione.
Noto che sia il tema della solitudine che la traccia complessiva della storia richiamano molto "Such a lonely God", il che mi fa pensare a un'analisi introspettiva molto più sviluppata di quella descrittiva nelle tue storie in generale (ma ne ho ancora tre da recensire, quindi la mia è una costatazione iniziale).
Non c'è che dire, è molto poetica e profonda, specialmente lo è il monologo di Cupido. Gli interrogativi che sorgono spontanei -chi è questa ragazza e come conosce Cupido?- passano in secondo piano quando si concretizza il significato metaforico dell'intera storia.
Bandierina verde e una nota costruttiva riguardo a un punto che ho citato prima: nelle storie brevi i dettagli aiutano a concretizzare la scena, aiutando il lettore a immedesimarsi nei personaggi. Probabilmente non sono necessari alla comprensione della storia e si potrebbe pensare che svicolino dall'intenzione di evidenziare la parte introspettiva, ma non fanno altro che enfatizzarla.
A presto e un bacio!
Maracuja |