Recensioni per
People would have spoken
di Lady Hime

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/08/12, ore 22:11
Cap. 1:

«No John, non c’è niente che vada fottutamente bene»

Perché lo era ormai, vero?
Un pazzo che aveva ricominciato a respirare.


E' stupenda, con un finale aperto che lascia sperare in non so bene neanche io in cosa.
Un ritorno di Sherlock?
Il ritorno alla vita, quella vera, di John?
O solo una speranza.
Perchè assieme sono perfetti, che sia una relazione d'amicizia come la bromance o meno, sono perfetti.
Triste ma non angosciante.
Una shot stupenda, i miei più sentiti complimenti.

Recensore Master
14/07/12, ore 21:26
Cap. 1:

È una storia un pò strana. John che si fa una canna, che perde la vista... Ma molto originale e scritta in modo fluido. È tenera e dolce. Rimane un pochettino di dubbio a John se sia stata la verità o solo un sogno, almeno io l'ho percepito così, ma credo renda tutto più interessante. Alla prossima.

Recensore Junior
12/07/12, ore 10:53
Cap. 1:

Ciao! Prima recensione dopo secoli di latitanza- hai l'obbligo morale di sentirti molto, molto onorata u_ù
Dunque, penso che in questa storia John sia perfettamente nel personaggio. Ho adorato il fatto che dopo la caduta si sia ri-arruolato, secondo me è un particolare tantissimo IC: lui è un uomo d'azione e onestamente non ce lo vedo proprio a starsene fermo a stagnare con le mani in mano, mentre si crogiola nel disperazione per la perdita di Sherlock, per lo meno fino a quando le meschinissime circostanze glielo permettono, chiaro. Non penso che sia quello il suo modo di reagire al dolore. Il fatto di venir ferito di nuovo e rispedito a casa con più niente da fare se non starsene rinchiuso nella sua testa, costretto all'inattività, secondo me deve essere stato qualcosa di quasi insopportabile per lui, povera bestia.
L'incontro con Sherlock è stato molto intenso e bò, va bé, non ho nemmeno parole *W* John è così sconfitto e rassegnato, ha così tanta paura di crederci, che mi ha stretto il cuore.
Poi, nonostante l'atmosfera non propriamente gaudente che permea tutto il racconto sei anche riuscita a strapparmi un paio di sorrisi con l'ironia amara del dottore in certi punti, quindi onore a te!
Uniche due recriminazioni, ma sono mie pignolerie, che non hanno tolto proprio nulla alla storia di per sé: la terapista di John lo chiama per nome e le labbra di Sherlock sono davvero tutto fuorché sottili.
E poi basta, ho finito.
Complimenti, e alla prossima!