[vedi, fa male e fa paura perché cerchiamo un appiglio che non c'è. Siamo naufraghi dal momento in cui siamo concepiti. Il liquido amniotico nel grembo materno in realtà ci prepara all'incertezza che ci attende nel mondo esterno. Viviamo, giorno dopo giorno, cercando di creare punti fermi che reggono solo nelle nostre convinzioni.] Ho reputato questo passaggio come la chiave del tutto, qualcosa che va oltre ovviamente il mondo di Saint Seiya e rientra perfettamente nel nostro, soprattutto visto i tempi e gli avvenimenti. E' questo uno dei punti di forza di questa ff. A parte la sua bellezza, il suo fascino, quello che mi sta maggiormente a cuore è la sua umanità. C'è la ricerca di una propria verità, sofferta e osteggiata dalle convinzioni, dai muri, e dalle sole finestre dalle quali ci hanno insegnato a vedere. C'è il daimon che si dibatte dentro pareti di carne e sangue per inseguire il proprio istinto, ma è estremamente difficile a fronte di tutto il resto. Insomma mi piace questo sezionare l'essere umano senza mai scadere nel banale. L'incertezza che ci domina, le domande che ognuno di noi è costretto a portarsi dietro e rigirare come meglio gli riesce per poterne uscire "salvo". |
Oh santo Cielo... |
Anche da bambina, ogni volta che si parlava di Saga -nonostante non gravitasse nell'orbita dei miei preferiti a tutti i costi-, mi veniva un magone insostenibile. |
Finalmente posso accingermi a compiere la lettura di questa tua fatica che ho addochiato da tempo. |
E di nuovo salve a te!! |
Salve! |
Confesso che l'aggiornamento di questa fic l'aspettavo con ansia perchè è semplicemente meravigliosa. |
Un altro splendido capitolo. Adoro Anabasi, c'è un'evoluzione continua di capitolo in capitolo. Questo poi sa maravigliosamente di realismo, viene naturale proiettarsi in testa le immagini e le sensazioni che il tuo scritto regala. Persino il profumo e il sapore dei limoni. Mi piace molto il contesto così meravigliosamente siciliano in cui Cancer forgia il suo essere, inquinato dal sussurro perpetuo della sua venuta al mondo. |
Bellissima. Bellissima veramente. Ti catturano i pensieri del protagonista, ti catturano i pensieri e lo sguardo di chi lo circonda e lo guarda con sospetto e cattiveria solo per qualche vecchia superstizione o credenza. |
Questo l'ho adorato!!! Praticamente lo dico ogni volta ma ogni volta adoro sempre di più. C'è poco da fare. Mi spiace di essere tarda con i commenti soprattutto vedendo che avevi pubblicato già lo scorso venerdì... E' che il tempo in questo periodo scarseggia e non vedo l'ora (chissà quando) di entrare in una fase più tranquilla. Detto ciò, veniamo alle cose importanti: intanto sono contentissima che in questo capitolo si parli di Shura, ho amato la parte riguardante la madre e la fede e il dio crudele... Mi ha fatto ricordare anche un piccolo monologo di un film ( "...Poi, durante l'inferno, anche noi dall'altra parte del filo spinato guardavamo la neve, e guardavamo Dio. Dio è così, una forma infinita che stordisce; bella, pigra e ferma che non ha voglia di fare nulla, come certe donne che da ragazzi abbiamo solo sognato."); Shura devoto alla dea e a nient'altro, poi Shura che conosce la debolezza dell'animo umano. Shura che dovrà scagliarsi contro Aiolos. Sto rivalutando anche la figura di Aiolia, che al tempo non ho mai particolarmente considerato, invece tu me la regali bella bella sotto una luce nuova nuova. Spero arrivi presto un altro capitolo!! Stavolta farò di tutto per leggerlo subito. Bacione
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Che schifo le olive crude! le hai mai provate? Non invidio i saint! Chissà cosa mangiano al santuario? heheheh Storia magnifica...carica di passione, tormento, rimpianti e malinconia...complimenti! |
Gli ultimi due capitoli li ho trovati ancora più sublimi dei primi. Voglio farti i complimenti oltre che per la parte introspettiva anche per quella descrittiva. Non è facile leggere qualcosa che sappia farti sentire il profumo del mare o il sapore di qualcosa appena colto. Sono sicera, vorrei che questi momenti che crei tra Aiolos e Saga fossero frammenti infiniti, e in un certo senso così sono. Nonostante si colgano le sfumature, le ombre di quello che deve avvenire, c'è una forza e una paradossale delicatezza in quanto hai messo finora, nel modo in cui tratti queste creature inesistenti che, davvero, cessano di essere immagini -se mi è permesso- da cartone animato e assumono i tratti reali dell'uomo e dell'epico. Carne, sangue, divinità, umanità. Non c'è un passaggio nel tuo racconto che perda questa capacità per sfociare in qualcosa di banale, costruito o inutile. No. Tutto è esattamente come deve essere. E non posso che attendere lo sviluppo del seguito ora con la comparsa di Aiolia e della notte di Gemini. Intanto mi concedo l'immagine di un tempio a picco su di una bianca scogliera, e due piccole figure, stagliate contro la luce del sole, che non vorrei mai perdere di vista... |
Wow! da molto tempo non leggevo una storia così intropettiva...ha un che di nostalgico e malinconico, proprio come quando ognuno di noi ripensa al passato...è una sensazione così vera...brava, brava! Io credo di aver capito cosa intenda Shion con la frase. come se vivreste come pesci, capite? M a me la puoi spiegare...che cosa si intende per “Questo,” dice infine, “significa seguire il fato per vivere bene.”Io l'ho interpretato tipo: se la tua vera essenza è essere ( che ne so) un guerriero, non puoi essere qualcun'altro... |
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E' passato un quantitativo di tempo incredibile dall'ultima volta che ho messo il mio virtual piedino nell'efp e mai più mi aspettavo di ritrovarti. E' stato dunque il fato a guidarmi speranzosa ai cari lidi trascorsi... Sostanzialmente è stata una sorpresa rivedere un tuo scritto e poter godere nuovamente delle tue doti di linguaggio nella cara lingua madre. E poi Saint Seiya!! Ho trovato il prologo, seppur nella sua brevità, molto intenso e intimo. Senza troppi giri di parole arriva dove deve arrivare. Bam. Un colpo preciso e ben mirato. Infine, le stelle scendono di nuovo tra noi. |