(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Vorrei segnalare questa storia all'amministrazione per diversi motivi.
Innanzitutto la presentazione: il font è leggibile e non affatica mai il lettore. Inoltre non vi sono errori di grammatica o sintassi evidenti, cosa che indica un'attenzione da parte dell'autrice non propria di tutte le storie che mi capita di leggere.
La trama è ben costruita, appassiona particolarmente, non annoia mai e porta sempre il lettore ad andare avanti: non è inverosimile e, nel mio caso, mi ha portato a una riflessione, cosa che raramente mi capita leggendo delle fanfiction.
I pensieri della protagonista, che è anche narratrice, sono lineari e verosimili con l'avanzare della storia. Il lettore riesce a provare molta empatia per Elena, la protagonista, che in questa storia deve affrontare diverse difficoltà che però la fanno maturare come personaggio, come è evidente dalla fic una volta giunti al termine.
In questa storia si trovano molti temi: l'amore, prima di tutto, l'amicizia, il mistero(la trama infatti lascia ampio spazio a una parte più di genere "giallo", senza però troncare l'andamento delle altre storyline) e sopratutto mostra uno stralcio di vita di tutti i giorni: i personaggi sono umani, li si potrebbero incontrare per strada per le tematiche terribilmente realistiche. Non sono perfetti, non sono cavalieri dall'armatura scintillante o eroine senza difetti e pronte a tutto per salvare il prossimo: sono "normali", sbagliano, più di una volta, se vogliamo, e a tratti sono egoisti, come è normale che succeda. E, sopratutto, sono UMANI. Commettono errori ma proprio come succede nella realtà, non sono persone sbagliate, perché nessuno è sbagliato: semplicemente commette sbagli ma sono sempre in tempo per cambiare le cose e crescere, come nel caso della protagonista.
Altra nota di merito per questa storia e per l'autrice è il cammino che ha fatto compiere a Elena: lei all'inizio della storia ritorna a casa ed è convinta di essere una donna, di non essere più la ragazzina immatura e perennemente indecisa. Eppure le situazioni che vive dimostrano il contrario, dimostrano quanto ancora quella sedicenne innamorata del fratello del suo migliore amico sia ancora lì e scalpiti per farsi sentire in più occasioni.
Solo alla fine, quando crede di aver perso tutto, arriva a maturare: non perché finalmente ha smesso di compiere errori, perché quello non è sintomo di crescita, ma perché è cosciente di aver ancora da imparare e non è più ferma nella convinzione di essere giunta a un punto di arrivo, anzi.
E così, con sincera speranza e positività per il futuro, questa ragazza arriva a terminare quel percorso che, trovandosi in una storia fittizia, è definito in narratologia "bildungsroman".
Non è una novella boccacciana con la morale nascosta dietro l'angolo, non vuole essere di matrice rousseauiana, non ha le pretese di insegnare nulla nè tantomeno di educare: è una sorta di storia "coming of age" che mi ha appassionato, fatto ridere e anche piangere, lasciandomi un piacevolissimo ricordo.
Per questo ritengo che questa storia meriti un posto tra le scelte, perchè in un sito dove, come è giusto che sia, chiunque possa pubblicare, ritengo che sia altrettanto importante evidenziare quelle storie con quel "quid" in più.
Grazie per l'attenzione. |