Recensioni per
Nessun uomo
di Ghevurah

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/07/12, ore 01:25
Cap. 1:

Ohhhh, che profonda !!!!
Devo proprio dire che mi piace un sacchissimo come scrivi !!
Noatak io me lo immagino piú o meno come l' hai descritto tu, ed é inoltre un personaggio molto travagliato e quindi perfetto per... Ora ti spiego il ragionamento di questa stranissima Daisy.
Ne "La leggenda di Aang" il personaggio tra i "cattivi" piú travagliato e complesso, difficile da maneggiare (secondo me, sia chiaro) é Azula.
Ora Noatak alias Amon viene a "sostituire" Azula come povero personaggio sociopatico da analizzare... Ma non mi dispiace affatto !!
Tu poi sei brava a rendere certi sentimenti, quindi leggere questa ff non puó che risultare piacevolmente scorrevole e.... commuovente.
Specialmente se uno (come la sottocritta) si,mette a ripensare a quando Noatak e Tarlok erano bambini e ancora giocavano spenseriati senza alcun bloodbending.a cui pensare .... Tra un po' mi metto a piangere.... *sniff*
Meglio che me ne vada,
Ciao Ciao
Daisy
P.s.: scriberai anvora su Noatak ?? Mi piacerebbe molto !!!

Recensore Master
15/07/12, ore 15:37
Cap. 1:

Lascia che te lo dica: benché il prompt richiamasse a gran voce un'analisi del personaggio di Amon, penso non fosse affatto facile renderlo nel modo sopraffino in cui ne hai parlato tu.
Mi è piaciuto davvero molto il fatto che l'analisi non si fermasse a ciò che c'è sotto la maschera, ma che procedesse fino a ciò che c'è sul volto nascosto dalla maschera, per scoprire infine che *sotto* quel volto non c'è ormai più nulla. Questo progredire di maschere, questo insieme di livelli che crescono su chi ormai è davvero nessuno, questo qualcuno che ha perfino dimenticato chi era e che sembra cercare una nuova identità che lo renda vero... è tutto così ben costruito e così ben reso da dare i brividi.
Per il resto, non posso certo non spendere almeno due parole per la descrizione di Republic City all'inizio della flashfic, per la tecnologia e la sua apparente onnipotenza, per il concetto di città degli uomini e non più dei benders, per i richiami finali al dominio dell'acqua e a Tarrlok; tutto fila così bene e così impeccabilmente che è impossibile non appassionarsi al filo conduttore del discorso.
Era dai tempi di Code Geass e di Zero che non ragionavo più sul vero significato delle maschere, su ciò che celano e ciò che coprono; a farmi rimuginare non c'era riuscita la serie ma ci sei riuscita tu, e l'hai fatto in maniera a dir poco perfetta. <3
Grazie infinite anche per la dedica... non me la merito! :D Sei sempre tu a sopportare i miei scleri sugli argomenti più vari, non il contrario... XD Aspetterò con ansia di leggere altre storie di questo genere, ma credo che non serva nemmeno ripetertelo... te lo dico già ogni giorno. <3

Recensore Master
15/07/12, ore 01:06
Cap. 1:

Questa storia credo rappresenti perfettamente lo stato in cui si trova Noatak. Ha rinunciato al suo passato, l'ha rinnegato, ma non ha neanche più un presente, un'identità. Gli è rimasta una maschera.
Davvero molto suggestiva e ben dosata. Quello che mi ha colpito di più è stata la distinzione tra dominatori e uomini. Esattamente la distinzione che fanno le persone di Republic City.
Brillante anche l'ultima frase. Noatak è finito, di lui non rimane più niente. Si è perso.