Mentre la leggevo l'emozione scavava il mio corpo. E' un climax di emozioni, un turbine che tu non puoi fermare perché penetra violentemente e ti scaraventa la cruda e spietata realtà. Hai descritto benissimo il rapporto natura-Petra, la quale diventa parte di essa. Specialmente quando alla fine parli dei genitori, quella parte è straziante. Chiamala noia, chiamala otium, chiamalo motore di una follia, chiamala rimpianto per la giovinezza perduta. 
Bravo, è una tra le storie più belle che abbia letto qui. Spero di leggere altri tuoi scritti.

Crypto.

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Diavolo che bella! Mi sono veramente emozionato quando l'ho letta, trasmette una miriade di emozioni. Il titolo è proprio significativo: noia, una parola che riassume la causa e la conseguenza di tutto. Beh, che altro dire, sono rimasto con la bocca aperta fino all'ultimo......fantastica.....spero di leggere ancora cose tue......
Stilicone

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Sono stata attirata dalla semplice parola che presentava il tuo racconto: noia. Una parola che, messa a confronto con l'intero testo, sembra quasi stonare per un lettore non attento: per me questa enorme differenza, invece, pare essere uno dei messaggi essenziali di queste parole, che davvero hanno saputo descrivere una realtà crudele e hanno saputo trasmettere quel sentimento di abbandono. Bellissima la figura che vede la giovane creatura violata unirsi con la natura, diventare parte di essa e confodersi di fronte agli occhi altrui. Bellissima, seppur triste. Ti faccio i miei complimenti, e spero che tu possa scrivere ancora qualcosa di così... diverso dagli altri racconti che popolano questa sezione. Complimenti ancora.
Noctis17

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