Una buona storia, il punto di vista si rivela originale anche per un brano di questo genere. Non ci sono grossi errori grammaticali, di distrazione o ripetizioni ricorrenti, ma c'è un problema.
Il tuo racconto inizia abbastanza bene ma la lettura si blocca incespicando in un errore di fondo appena la protagonista mette piede nell'edificio. Com'è possibile che ci siano la carta da parati, le tovaglie sui tavoli e bicchieri con del liquore dentro se l'edificio fu abbandonato in seguito ad un incendio? Se i danni fossero stati minori, circoscritti soltanto ad una parte del casinò, l'esercizio avrebbe potuto riaprire dopo qualche lavoro nella zona rovinata dal fuoco. Specialmente se si trattava di un locale molto alla moda, avrebbe avuto ogni interesse a riaprire in fretta i battenti. Se invece i danni erano tali dal costringerlo alla chiusura, tutto quello che hai descritto avrebbe dovuto essere cenere o una pozza di vetro senza forma, fuso e annerito. Se pur il tutto fosse stato parte di quell'allucinazione dettata dal volersi mentire, è un po' forzato che la ragazza non noti il controsenso.
Rimane apprezzabile, ma poteva esser migliore. |
