Recensioni per
Blinde.
di Milla Chan

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/11/12, ore 11:25
Cap. 1:

Alla fine arrivai!
Ho riletto con calma e a voce alta e mi sono ricordata perché non te la recensii subito: perché -mi vergogno un pochino a dirlo- ero rimasta delusa. °3°
Non dalla storia, che è senza dubbio molto bella e toccante, piena di sentimento, di dolore e di frasi bellissime, di immagini chiare, vivide, di sensazioni descritte alla perfezione anche usando metafore/descrizioni originali, come -mi viene in mente così sul momento- “il mantello dorato che copre la frutta marcia”.
Il motivo della mia delusione è che mi aspettavo di leggere di Dan e Nor e invece mi sono ritrovata il point of view del mio nordico meno preferito, ah ah ah!
Sì, lo so, sono una bestia, ma a distanza di tempo sono riuscita ad andare oltre il mio fangirlamento per la coppia disastrata e per il Dan pazzo che amo in maniera perversa, apprezzandola sul serio e quindi, come dire, è stato meglio aspettare tanto per recensirti, perché non sarei stata positiva come ora (e, ripeto: non per causa tua!)

Avrei moltissime frasi/passaggi da citarti, ma su tutte credo di poterti riportare questa che mi ha fatto molto pensare, perché è delicata e tanto bella, per niente banale:

Perché non erano rimaste sui rami, non li avevano aspettati, non li avevano chiamati, non li avevano avvisati che era tempo di raccogliere le more, che il prato era ancora soffice per stendervisi, che gli alberi facevano ancora ombra?
Perché si erano rassegnate a cadere, a morire, senza speranza di rivederli tutti? Sarebbe stato bello, passare assieme le giornate prima che cadessero.

Non riesco a spezzare questo passaggio, è da citare tutto, perché, sul serio, mi piace da morire.

Quello che mi ha colpito maggiormente è la maturità emozionale, se così posso definirla, di un Islanda che immagino piccolo e dolce, d'aspetto, ma...
Sembra che dal vivere giorni pieni di spensieratezza -la raccolta delle more, i giochi inventati, i canti, i balli, le storie sotto gli alberi, le risate, tutto ciò che insomma è tipico di una vita da bambino- sia stato cacciato crudelmente e a forza nel mondo degli adulti, ma non in un mondo nel quale c'è da stare tanto allegri!
La pazzia di Dan, l'angoscia di Nor, l'assenza degli altri due che se ne sono andati e che, leggo tra le righe, pesa anche al piccolo di casa, lo ha strappato alla propria infanzia/innocenza e si ritrova smarrito -emotivamente- sotto un cielo in tempesta, a desiderare di essere risucchiato dal fango. C'è qualcosa di più triste?
Ed è triste anche come si renda conto che non chiamerà più il danese /pabbi/, è triste vedere come indietreggi e si rifiuti di abbracciarlo. Senza contare la delusione di Dan che si vede rifiutato, santo Dio.
Faccio una piccola parentesi per dire che trovo Danimarca immensamente angst, non solo perché sia fuori di testa e faccia soffrire i due rimastigli accanto, ma perché nel suo sedersi in disparte con lo sguardo vacuo e le dita che si muovono a scatti, ho percepito la sua mezza consapevolezza di star facendo male ai suoi cari e il non riuscire a contrastare quell'odio, quella rabbia. Lo vedo combattere dentro di sé e non può che spezzarmi il cuoricino, perché vorrei che guarisse e che riprendesse ad amare Nor come prima, nel modo corretto... anche se temo che non potrebbero più tornare com'erano, ovvero quei due esserini dolcissimi che si tenevano per mano.
L'immagine dell'amore descritta da Dan ad Ice è proprio quella, no? Lui e Nor che si tengono per mano ed io decedo e vorrei tanto rivederli così. Sarà possibile? ç_ç
Chiusa la parentesi Nor e Dan, torno ad Islanda.
Mi sembra di vedere un bambino qualsiasi che non sa come comportarsi assistendo ai genitori che si scannano, tutto quello che prova e pensa – la paura, il rimpianto per le cose belle passate, il non essersele godute davvero quando c'erano, il dubbio di causare nuovi litigi- è reale, riesci a farmelo comprendere benissimo.

Vorrei farti un complimento in particolare per il modo in cui scrivi, poi, perché davvero, io alla tua età non avrei mai saputo produrre frasi del genere.
Se c'è qualcosa che non mi “piace” è il fatto che utilizzi periodi molto lunghi, ma quello è il tuo stile e non posso assolutamente giudicarlo. Voglio essere oggettiva: la storia è bella, ricca, aggiunge un pezzo importante alla serie e io credo che tu ti sia dannata per scriverla, perciò meriti la mia recensione positiva, cara. <3
(Faccio anche la rompina e ti dico che ho trovato qualche errore -di poco conto!- che con una seconda rilettura, se ne hai voglia, troverai sicuramente. Errori di battitura, perlopiù, o cosine che mancano come qui: “[...] quando non erano altro delle creature”, dove credo manchi un “che”.)
Lasciando perdere le mie parentesi che non fregano a nessuno, ho ancora altro da dire! Cose belle! Credevi avessi finito?
Oltre a complimentarmi con te per la sensibilità che possiedi e la capacità di scrivere così bene, ho apprezzato particolarmente l'aspetto ambientale, che normalmente nei libri/cose che leggo mi stufano un po'. Mi piace leggere dialoghi, descrizioni brevi e precise, svolgimento di storia e fatti, ma tu sei stata abilissima nel creare questo binomio tra il clima esterno, gli agenti atmosferici impazziti -e non solo, ma anche le foglie, le cortecce dure e scomode, per esempio- e lo stato d'animo e mentale di Islanda.
Non so se sia un mio trip o se la tua intenzione era quella, ma tanto quanto è sconvolto lui, disperato e triste, così lo è il mondo fuori dalla casa piena di urla.
(By the way, ho amato dove dici che la casa sembra interamente costruita col sangue, sei stata molto forte ed efficace. °-°)
C'è un fortissimo contrasto tra quello che Ice ricorda come un tempo felice, dove tra l'altro immagino una temperatura mite e un cielo terso, rispetto a questo acquazzone con tanto di vento gelido e sferzante. Trovo questa similitudine tra il suo cuore e la situazione esterna assolutamente meravigliosa ed immediata.
Anche nella pioggia che va a mescolarsi alle lacrime sul suo viso, come se lui, piccolo com'è, non avesse abbastanza pianto da produrre, rispetto all'ingente quantità di dolore che ha dentro. E il cielo lo aiuta a sfogarsi.
Ok, forse sono partita per lidi che non c'entrano, ma questo è quello che mi hai dato. <3
Per finire aspetto altri seguiti (plurale XD) e spero spero spero che dopo tutto questo angst ci sia un po' di tranquillità e pace per tutti loro... non so, magari nel capitolo finale della saga li vedremo ai giorni odierni e saranno una famiglia felice? ç*ç

Un grosso bacione! *m*

Recensore Veterano
23/10/12, ore 15:46
Cap. 1:

Dico io, posso arrivare solo adesso a recensire la tua storia? Mi cospargo il capo di cenere e chiedo umilmente venia per il mio ritardo. ç_ç
Tra l'altro l'avevo letta appena l'avevi pubblicata, ma chiaramente ero andata in shock appena finita l'ultima riga. Perché sì, questa storia ha chiaramente l'intento di mandarmi in analisi.
Quando leggo quello che scrivi mi stupisco sempre di come tu riesca a farmi provare così vivamente tutte le sensazioni dei personaggi, e quelle che ti riescono meglio sono i pezzi come questi, quelli in cui ogni riga trasuda dolore e disperazione. Così mi ritrovo a leggere appiccicata allo schermo, mentre sento le crepe che spaccano piano piano il mio cuoricino mandandolo in mille pezzi, ma cavolo, non si riesce a smettere di leggere!
Perché le storie come questa sono strazianti e ti sembra di sentire male fisicamente mentre le leggi, ma non puoi che restare a bocca aperta mentre senti dentro di te vibrare tutto quello che scuote i personaggi sullo schermo.
E non esagero, credimi.
Al di là dei personaggi stessi (di cui dico dopo) poi mi piace sempre come scegli le parole, si vede che le scegli bene e cerchi sempre quelle più adatte a far provare al lettore quello che vuoi, ma anche che "suonino bene", proprio a livello di lettere e sillabe messe le une accanto alle altre.
E poi vabbè, per i personaggi ci sarebbe moltissimo da dire, ma credo che si ridurrebbe molto ad un delirio doloroso nel vedere il mio adorato piccolo Is soffrire così tanto, vederlo cambiare e diventare un adulto in un corpo di bambino. E' tanto triste leggere di come l'unico sentimento che riesce a trovare terreno dentro di lui sia l'odio indiscriminato verso tutto, e l'odio verso l'amore. E il rimpianto rabbioso per quello che erano una volta, per la famiglia felice, che diventa odio anche per la natura attorno a lui che sembra riflettere i suoi pensieri.
Tutto diventa grigio e fangoso, perché stanno affondando e non se ne rendono conto, e come dice Islanda, non se ne accorgeranno finché non sarà troppo tardi.

Mi è piaciuta tantissimo, e mi scuso ancora per il mega ritardo della recensione. Aspetto la prossima puntata della serie!
Un abbraccio :*

Recensore Junior
20/07/12, ore 23:45
Cap. 1:

Dio mio.... Questa cosa è così... Perfetta...
Mamma mia, mi hai fatto venire i brividi. È sensazionale.
Hai espresso le sensazioni del piccolo Islanda in maniera impeccabile, davvero. Non so che dire.
Hai descritto la scena così bene che sembrava quasi di vederla proiettata davanti agli occhi come la pellicola di un film.
È scorrevole, ti fa anche riflettere. Potrebbe leggerla chiunque, anche chi non conosce Hetalia. Alla fine riflette anche alcuni problemi attuali, a mio parere.
Sei fenomenale.
Ci sono un sacco di cose che vorrei dirti ma ho poco tempo e sto facendo casino, Perdonami...
Quando avrò fatto ordine mentale ti scriverò un messaggio privato magari. XD
Splendida, come al solito!

Bless, bless,

A i s u ~


(Ps Perdonami se la recensione fa schifo strutturalmente ed è corta, ma con l'ipad è il massimo che posso fare (Recensione modificata il 20/07/2012 - 11:46 pm)