:''''''''''''') Il capitolo più bello che abbia mai letto! *--* Ho gli occhi lucidi e l'emozione è talmente forte che il cuore non ne vuole sapere di starsene buono. Io l'avevo detto che ad aspettare questo capitolo ne sarebbe valsa la pena e ti avevo anche avvertita sul fatto che sicuramente avresti saputo superare al meglio il tuo piccolo "blocco". ;D
Brava Brava BRAVISSIMA!! Ti faccio i miei più sentiti complimenti perchè te li meriti tutti ampiamente e forse non bastano nemmeno! :D Awwwwwwwwwww..... :3 OMG! Se ripenso a Cal e Gillian durante il conto alla rovescia vado fuori di testa...
Ok. Giuro che mi do una calmata e vedo di recensire come si deve. xD Suddividerò anche io la recensione in diversi punti:
1) Il tuo stile: semplicemente perfetto. *w* Lineare, raffinato, diretto con il lettore. Dona un ritmo incalzante al capitolo dal quale è impossibile staccare gli occhi. Forse te l'ho già detto un mucchio di volte ma... Adoro il tuo modo di scrivere e si vede quanto sia maturato nel corso dei mesi. Semplicemente stupefacente. Brava davvero! :)
2) L'epilogo della storia è fantastico. Insomma... C'è tutto. Suspense e azione si alternano a tenerezza e romanticismo, un mix perfetto che crea la giusta armonia per questo finale scoppiettante. La degna incoronazione di una storia da favola! *___* Mi è piaciuto da matti il tuo modo di gestire le situazioni, soprattutto verso la fine del capitolo quando scandisci i minuti e crei quel parallelismo tra Cal e Gillian... Awwwwwwwwww!! :3 Bellissimo.
3) E adesso mi sfogo sul serio: i PERSONAGGI!!! *---* Mi brillano sul serio gli occhi! Sono PERFETTI... E forse è dire poco.
Gillian: L' Oscar come miglior attrice protagonista non glielo toglie nessuno. E' semplicemente fenomenale il modo in cui alterni la sua dolcezza con la sua determinazione felina. La parte che ho preferito è senza dubbio questa:
<< Appena la dottoressa giunge in salotto trae un sospiro di sollievo, seguito da un sorriso che solo le madri possono avere. Una piccola neonata riposa nella culla. Ha giudicare dall’ aspetto non ha nemmeno un mese; indossa una piccola tutina rosa, ed è avvolta da una copertina. Gill le si avvicina con gli occhi umidi “Posso” domanda quasi implorante a Jamie.
“Ma certo”
Con le mani che tremano, si sporge verso la culla e ne estrae un piccolo batuffolo rosa, che apre leggermente gli occhi, la guarda e ridacchia. A quel dolce suono, quasi fosse un richiamo, due grosse lacrime solcano il viso di Gill: E’ cosi tremendamente simile a…
“Come ha fatto a trovarci?” La voce del ragazzo la riporta alla realtà, quella in cui Sophie ora ha un altro nome, un altro nome e un’ altra madre.
Con un enorme sforzo riesce a ricomporsi “Lavoro al Lightman Group di Washington con Cal Lightman…Lui è l’ uomo che era in macchina davanti al ponte quando…Quando Susan si è gettata. Ecco, Cal ha una vera e propria ossessione per i casi di suicidio, cosi siamo andati a Watertown e abbiamo avviato clandestinamente le indagini…Che ci hanno condotti qui. Ma prima di tutto…Perché non sei andato alla polizia?”
“Scott dice di avere amici sia alla polizia che in procura…La guardi” dice implorante indicando la piccola “…Amavo Susan…Non potevo correre questo rischio se c’era in ballo la vita di suo figlia! Ma ora che cè lei possiamo andarcene…E chiedere aiuto a Watertown!”
“No.” La dottoressa Foster replica questa parola con più durezza di quando avrebbe voluto; ora la sua voce è calma, quasi meccanica “Non andremo alla polizia”.
“Co-Cosa sta dicendo, è impazzita forse? Credevo volesse aiutarci”
“Ed è quello che voglio…Ma Scott a rapito il mio compagno, Cal”
“Cosa?” Jamie si accascia sul divano, sconvolto. Se ha indotto al suicidio la madre di suo figlio, chissà cosa potrà fare ad uno sconosciuto qualsiasi che lo intralcia nei suoi piani.
“Lo ho visto. Lui era nel tuo appartamento, aveva trovato l’ indizio.
Poi Scott lo ha colpito, chiuso nel portabagagli e rapito. Il biglietto gli era caduto per terra, così lo ho trovato e sono risalita a te. Questo posto è l’ unica speranza che ho di rivedere Cal, non possiamo andarcene!” Nuove lacrime solcavano il volto disperato della donna.
“Cavolo…Deve tenerci molto da come ne parla"
Gillian lo guarda dritto negli occhi. Quelli di lei sono lucidi. Con un sussurro replica “Lui è la mia Susan”.
Jamie non conosce questa “Gillian Foster”…Ma sa che ha fatto chilometri per lui e la piccola e che ora rischia la vita per il suo partner…Deve essere una brava persona. Non sa se ha il diritto di farlo, ma le si avvicina e la abbraccia.
“Voglio aiutarti Gillian, come tu stai facendo con me…Ma se Cal lo condurrà qui non possiamo farci trovare, ucciderebbe la piccola”.
Foster annuisce, ha già pensato anche a questo “Hai una pistola?”.
I loro sguardi si incontrano per qualche istante, poi Jamie apre un cassetto e ne estrae una Colt 38, che porge alla donna “E’ una 38, già carica, automatica. Otto proiettili, basta togliere la sicura e premere il grilletto. Tuttavia” aggiunge con uno sguardo penetrante, il tono sicuro, fermo “Non ho intenzione di rischiare la vita della piccola, anche se siamo armati non resteremo qui”.
“Lo so, forse non mi sono spiegata bene…Voi ve ne andrete, al sicuro. Io aspetterò qui che arrivino Scott e Cal. Una volta che lo libero vi raggiungiamo e prendiamo un volo per Watertown”
“Signora non glielo posso permettere! Scott è un uomo pericoloso, non può affrontarlo”
Odio, rabbia, malinconia, tristezza, rimorso, amore…Tutto traspare nella voce sibilante di Gillian “Affronterei l’ inferno a mani nude per Cal. Ora” aggiunge in un tono che non ammette repliche “Tu prendi la piccola e ve ne andate, come sai è l’ ultimo dell’ anno. A Time Square ci sono delle zone riservate ai genitori con neonati.
Voglio che tu vada li. Per le 23:59 manderò un elicottero a prendervi. Se ci saremo anche io e Cal bene...Altrimenti” sembra faticare a concludere “Non aspettateci”.
“Sa…Se non la è già sarà un ottima moglie per questo Cal, e una splendida madre per i vostri figli”
Gill ride “Come prospettiva a lungo termine non mi dispiace. Buona fortuna”.>>
Quasi non riesco ad esprimere a parole quanto mi sia piaciuta questa parte. Si vede una Gill addirittura migliore di quella del telefilm: l'istinto materno che la fa commuovere, la disperazione e la stanchezza di tutta quella folle avventura, l'amore e la determinazione che la fanno rimanere salda e lucida fino alla fine. Ma le parole "Affronterei l'inferno a mani nude per Cal." Cioè... *W* Non posso far altro che dire Awwwwwwwwwwwwwwwww!!! :3 E sciogliermi come un ghiacciolo al sole. Mozzafiato.
Cal: E anche lui si merita l'Oscar come miglior attore protagonista. Che dire!? A parte il fatto che sono innamorata di quest'uomo e di conseguenza sono leggermente di parte... Bhè... *W* E' perfetto. Ogni gesto, parola da lui pronunciata, pensieri, modo di agire. Altro che il Cal che ci fanno vedere alla tv, gli autori dovrebbero prendere esempio da questa meravigliosa e impeccabile presentazione che ne hai fornito. La mia parte preferita è senza dubbio questa:
<< Una secchiata di acqua gelata lo colpisce in faccia come uno schiaffo. Grida.
Riesce a mettere a fuoco la scena: è in una stanza vuota e buia, odora di vecchio e non ci sono finestre, probabilmente è una squallida cantina di periferia. Gli fanno male i polsi, ha le braccia legate dietro alla schiena, strette alla sedia sulla quale è seduto.
Finalmente vede il suo aggressore in faccia, lo riconosce subito. Con disprezzo lo chiama “Scott. Scott Wright.” E’ alto, agile e forte.
Pensa cha possa avere tutto, eccetto l’ aria di un professore.
Gli si avvicina con aria feroce, bloccandosi quando la sua faccia è a meno di cinque centimetri da quella di Cal. “A quanto pare sai chi sono. Io no. Chi diavolo sei?”
“Non sono uno sbirro”
“Non è quello che ti ho chiesto”
Lightman si limita ad un altro dei suoi sorrisi arroganti.
“Non hai documenti, ma una cosa su di te la so: eri li per il mio stesso motivo. Sono arrivato due giorni fa e ho trovato quel ridicolo biglietto, vaffanculo. In attesa di un nuovo piano rimanevo li appostato, nella speranza che tornasse” non lo chiamava per nome, non ce n’era bisogno “E invece mi capiti tu, un damerino inglese…Cosa centri in tutta questa faccenda?”
Cal gli sputa ai piedi. Non sa da dove venga tutta questa audacia, sa solo che davanti a lui cè il figlio di puttana che ha fatto suicidare Susan.
Scott non gradisce. Inclina la testa ridendo, poi si avvicina e gli sferra un pugno in faccia.
“Porta rispetto feccia. E se non ne vuoi altri spicciati ad aprire quella cazzo di bocca”
Lo guarda con odio, ma capisce che non scherza. Vuole vendicare Susan e trovare il suo bimbo, ma da morto non servirebbe a gran che; decide che è meglio dirgli una porzione di verità.
“Mi chiamo Bart Russel, sono di New York. Ero in vacanza a D.C. quando Susan si è stampata sul mio cofano…Volevo indagare e sono arrivato a te.”
“Brutta mossa amico.” Tira fuori una pistola e gliela punta alla testa. Senza esitazioni toglie la sicura: sta per sparare.
E’ bloccato, non ha scampo. Chiude gli occhi e pensa a quanto vorrebbe poter vedere Emily e Gillian un ultima volta.
Passano diversi secondi, ma non sente nessuno sparo. Lentamente riapre gli occhi. Scott si è allontanato e sta mettendo via la pistola.
“Non pensare che lo faccia per clemenza, entro mezzanotte sarai morto. Tuttavia prima cè una piccola cosa che dovresti fare per me…L’ indizio: decifralo”
Cal gli ride in faccia “Non ci sono riuscito, e anche se dovessi capirlo perché dovrei dirtelo? Hai detto che mi ammazzerai, perché dovrei trascinare nella fossa con me un bambino innocente? Per aiutare te? Fottiti”
“Dopo di te. Cal”
Lightman lo guarda, allibito. “C-Come mi hai chiamato?”
“Con il tuo nome. La moretta lo ha gridato talmente forte che lo avranno sentito anche in Cina. Comunque era davvero moolto moolto carina.”
“Lasciamola fuori” sibila Cal, con sguardo di fuoco.
“Oh no, non possiamo lasciarla fuori! Vedi è proprio lei il punto…Volevi una ragione per aiutarmi? Te la do io: la sua vita”
La paura che Cal ha provato quando aveva la pistola alla testa non è comparabile a quella che lo attraversa ora. “Cosa?”
“Hai sentito. Era un tipo peperino, urlava quando la ho colpita”.
“VAFFANCULO BASTARDO! Aspetta…Non puoi averla presa, hai messo in modo e la macchina è partita”
“E sei rimasto sveglio per tutto il tempo in modo da essere sicuro che io non la abbia lasciata avvicinare?”
Lightman è furioso con se stesso, è talmente agitato che non riesce a leggerlo. Non vuole aiutarlo, ma se non ha la sicurezza che Gill sia al sicuro non può fare altrimenti.
“D’ accordo. Ti aiuterò” >>
Questo è il Cal che conosciamo e che vogliamo rivedere quanto prima. Determinato, audace, coraggioso e un po' cocciuto, pronto a sacrificare anche l'ultima parte di sè stesso pur di salvare la donna che ama. *--* (Piccolissimo OOC: ditemi che al mondo esistono uomini così, perfavore... Voglio essere abbracciata da uno di loro. Adesso. xD ) Non dico nient'altro se non PERFETTO.
Jamie: Personaggio secondario ma ottimamente reso. In poche righe hai descritto benissimo un ragazzo disperato e ancora innamorato, il cui istinto paterno è più forte di qualsiasi altra cosa nonostante Susan jr. non sia sua figlia. Mi è piaciuto davvero tanto e a lui conferisco l'Oscar come miglior attore non protagonista. xD Anche solo per questa battuta qui: "Sa…Se non la è già sarà un ottima moglie per questo Cal, e una splendida madre per i vostri figli”. Fantastico. :D
Bhè... Che altro aggiungere? Credo di essermi già dilungata troppo. xD Ti dico solo che questa tua meravigliosa storia è stata aggiunta con immenso piacere alle Preferite e ti prego di continuare su questa strada perchè hai un vero talento che ogni giorno trova conferma. ;D
Ancora tanti, anzi tantissimi complimenti. :)
A thousand kisses,
Maria Grazia (Jane97)
PS: Quando Gill dice "Lui è la mia Susan" (*--* occhi lucidi e cuore palpitante) mi ricorda molto Cal verso la fine della 2x13 che dice "She's my Leo." (Infiniti e interminabili cuoricini <3 ) |