Recensioni per
La Jarjayes vergine
di Marina Ka_Fai

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
24/11/17, ore 16:27

Secondo me, questa è una storia alquanto veritiera.
Troppo spesso, nel fandom di Lady Oscar, si vedono persone che deprecano la vita di Oscar, perché "non ha conosciuto l'amore e la sessualità" ed è "stata cresciuta come un ragazzo".
Come tu hai ricordato, la vita "da donna" nel XVIII secolo, da troppi fan rivestita di un velo di romanticismo, non è questa passeggiata.
La vita da donna era: matrimonio a quindici anni (se eri fortunata), sottomissione al marito, gravidanze a nastro con il rischio di morte, a causa della zoppicante scienza medica.
Una vita eccitante vero?
Oscar, qui, paragonandosi alla regina Elisabetta I, ha mostrato una capacità di comprensione notevole e ha ben capito i vantaggi della vita "da uomo": rispetto, esecuzione di mansioni proibite alle donne, istruzioni.
Mica male, eh. 
Lei ha preferito non rinunciare a questo e sacrificare una sessualità che, in caso di altra scelta, sarebbe stata comunque sottoposta alla giurisdizione del padre (e c'è da chiedersi perché Andrè la martelli sempre su questo "sei una donna". E' una domanda che lascio in sospeso).
Mi è piaciuta, è una storia che parla di qualcosa di insolito e lo fa molto bene.
Brava.

Nuovo recensore
18/09/13, ore 14:52

Bella la tua storia! Ho sempre pensato che oscar avesse scelto l'uniforme per mantenere le libertà che si era duramente conquistata... e non certo per compiacere il volere del padre...
Complimenti:)

Recensore Master
13/08/12, ore 18:35

Un'idea piuttosto particolare questa della Jarjayes vergine, eppure molto coincidente con la realtà, almeno durante quel primo periodo della vita militare di Oscar. Meno male che poi la natura fa ad ogni modo il suo corso, e ribalta tutti i folli propositi, e così nemmeno al,ferrea determinazione di quel perfetto soldato - donna può nulla contro l'amore.
Ma devo dire che il tuo racconto ha ben descritto i propositi di una giovanissima Oscar, che comincia appena ad affacciarsi alla vita.

Recensore Master
02/08/12, ore 22:17

Interessante questa shot, soprattutto perché riassume bene il momento in cui è stato ideato questo manga. I mitici anni 70, in pieno fermento femminista. Lady Oscar riassume bene questo spirito. E'un personaggio che vive una vita controcorrente, in un mondo in bianco e nero come il 700, dove il maschile ed il femminile sono ben separati. Nella storia, spesso viene posto alla protagonista di vivere come una donna, come se ciò rappresentasse una liberazione...ma, a ben guardare, visti i trascorsi non è così.
Che viva come donna o come uomo, deve fare comunque dei sacrifici e tu li hai resi molto bene. Come donna, dovrebbe rinunciare a quell'intraprendenza che la vita maschile le conferisce, privandola di fatto del rispetto intellettuale di cui tuttora gode, in modo assolutamente impensabile per una donna dell'epoca. Come uomo, invece, dovrebbe rinunciare alla sua sessualità, alla passione. Oscar fa un sacrificio, è vero...ma, per quanti inevitabili rimpianti possa avere, non cambia la sua anima. Il conflitto dell'anime è che l'essere donna o uomo è rinchiuso dentro una sfera di consuetudini, indipendentemente dai propri desideri...come in fondo avviene fino al femminismo. Una donna in carriera era malvista perché si supponeva che dovesse rinunciare alla sua femminilità...e lo stesso avviene per Oscar, no?
Potendo scegliere, ha preferito mantenere la propria indipendenza intellettuale.
In questo modo, rimane sé stessa...anche se non secondo la convinzione comune.
Complimenti, mi è piaciuta moltissimo, soprattutto per il paragone con Elisabetta I, altra eroina Ikediana e, soprattutto, donna di polso per l'epoca.


 

Recensore Veterano
02/08/12, ore 13:36

Un'idea davvero originale. Non mi era mai sorta l'idea di paragonare la scelta di Oscar a quella della regina Elisabetta I. Ma il parallelismo calza alla perfezione. La prima immolata, per amore filiale, al suo nome e l'altra alla sua patria. Entrambe scelte coraggiose se si guardano dal punto di vista di una donna che deve sacrificare la propria femminilità, ma intelligenti se si considerano tutti i vantaggi che tale scelta avrebbe comportato in entrambe le epoche e cioè, come hai detto tu, la possiblità di mostrare il proprio coraggio, di essere svincolate dall'autorità padronale dell'uomo che sarebbe stato imposto loro di sposare, istruite, palesemente volitive... e, in qualche modo, precorritrici dell'essere donna della nostra epoca.

Recensore Master
02/08/12, ore 08:56

Davvero bella! Anche io ho condiviso sempre la scelta di Oscar, che non avrebbe limitato la sua libertà in un'epoca in cui alle donne questa era data limitata; lei ha mostrato coraggio, gli altri non capivano, né in famiglia né a corte, le sue ragioni.

Recensore Master
01/08/12, ore 23:27

Interessante, davvero interessante; è una possibile interpretazione della scelta di Oscar e poi l'accostamento alla regina Elisabetta d'Inghilterra mi sembra davvero appropriato. Non male come inizio, attento solo a qualche errore d'ortografia: "addestrata" con due d, e "All' Inghilterra" con l'apostrofo.
Solo non capisco perché hai nominato Fersen, non c'era ancora nel primo episodio, aggiungerei per fortuna.
Complimenti.