Eccomi! ( scusa se non ho ancora risposto al messaggio), ma ero troppo curiosa di leggere prima il tuo Sirius. Ho scelto questa storia per il titolo, che mi ha ispirato da subito.
Grammatcalmente ci sono 2 di numero di errori di battitura, ma per quanto riguarda sintassi e stile, sono davvero ammirata. La sintassi non è complessa, ma Deaus Gratias non è scarna, ovvero presenta una sua linearità anche in concetti complessi. Il lessico molto buono. L'incipit ha delle ripetizioni "Sbagliato/sbagliare", estremamente funzionali, quindi non è necessario pensare a sinonimi, perché il centro è l'errore e tu lo ribadisci in modo formalmente elegante ma incisivo, come una goccia che scava la roccia.
Come l'anima di Sirius è stata "tarlata" dalla delusione della sua famiglia.
Passo al concetto e alla trama e mi inchino. Si può essere circondati da milioni di corpi e sentirsi completamente soli, basta una persona( James) ed è sufficiente per tutto il mondo.
Mi ha colpita tantissimo questa frase: "La solitudine li faceva male, pensava troppo e pensare era strettamente collegato a soffrire. Potrà sembrare una cosa stupida, forse superficiale, ma Sirius non voleva soffrire. Immagino che nessuno voglia farlo, ma se vi dicessi che Sirius soffriva per il solo fatto di soffrire, suonerebbe come qualcosa di insensato o smuoverebbe qualcosa di familiare all’altezza dello stomaco come succede a me?"
A volte "nascono" anime tormentate che hanno bisogno della sofferenza, le è necessaria. Credo che per Sirius questa sofferenza, mascherata dall'arroganza malandrina sia data dal fatto di essere nato in una famiglia di cui non si sente, nè si vuole sentire parte. Questo concetto va al di là di una ff, ed è molto profondo. Spesso i figli emulano o si ribellano ai genitori, è comunque un modo per essere visti da loro. Nessuno si chiede mai perché Sirius sia finito a Grifondoro, non conosceva ancora nè James, nè nessun altro...si dà per scontato che già ad 11 anni fosse Sirius. Non credo sia così. Credo che quella solitudine che tu descrivi con tanta perizia, già lo mordesse prima di Hogwarts.
Bellissima, complimenti.
Gin |