Recensioni per
Basta poco
di Bellatrix29
Valutazione contest "Alla luce delle stelle" |
Grammatica e sintassi “Mamma esco!” Gridò rivolto verso la cucina. “Dove vai?” Ecco. Sono due tipi di dialogo differenti, che però tu tratti allo stesso modo, confondendo il lettore. Guarda. BATTUTA SEMPLICE “A_____.” “Okay, facciamolo.” “A_____!” “Uh! Che bello!” “A____?” “C’è qualcosa che vorresti scrivere?” BATTUTA SEMPLICE RETTA ESTERNAMENTE “A____,” _____. “Ricominciamo,” disse Thian. “A____?” _____. “Ma come fai a sparare così male?” chiese Thian con ammirazione. Ecco, da questi due esempi si capisce che la prima tua frase che ho riportato è di fatto una battuta retta esternamente. Dunque, “gridò” dovrebbe iniziare con la lettera minuscola, in quanto subordinata. La tua seconda frase, invece, è giustamente una battuta semplice, quindi ciò che segue necessita di lettera maiuscola. So che è una sfumatura, ma serve a distinguere i due tipi di dialogo, e non è cosa che si possa ignorare. Tra l’altro, ho notato che a volte scrivi giusto e a volte no. Non hai notato la differenza? “Vado da Alex” urlò in risposta “E non faccio tardi” concluse. Per frasi di questo genere consiglio di utilizzare una virgola o un punto e virgola a separare le due battute; senza nulla è un po’ spiacevole da leggere. “Vado da Alex” urlò in risposta; “E non faccio tardi” concluse. Oppure, ancora meglio, evitare del tutto una seconda frase complessa, ma piuttosto renderla semplice. “Vado da Alex” urlò in risposta, “E non faccio tardi.” Erano compagni di classe dalle elementari, e il fato li aveva fatti sedere vicini il primo giorno di scuola, due bambini spaventati dall’ inizio di una nuova grande avventura, come l’aveva definita la loro insegnante di allora. Si riferiva al percorso scolastico e, perché no, anche alla vita. E loro due si erano scelti, e, da quel giorno, non si erano più separati. Noto che ti piace molto mettere la pausa prima della congiunzione. Ti dirò, anche a me piace, però ricorda che si può fare soltanto in certe occasioni; è una tecnica che si usa più facilmente nella prima persona, piuttosto che nella terza. In questo caso, non c’era motivo d’inserire la virgola prima delle due “e”: la prima frase scorre meglio senza (è una narrazione pulita, perché rovinarla?), mentre la seconda, seppure potrebbe starci, viene automaticamente eliminata dalla virgola che segue, un po’ come accade con il “ma” se subito dopo ci aggiungi un inciso. Poi direi che ci sono troppe “e” nel pezzo, in ogni caso. Probabilmente eliminando la prima “e” dell’ultima frase la lettura sarebbe stata più fluida. Infine, “una nuova grande avventura” necessita di una virgola per separare i due aggettivi. “Ehi Dylan!” lo salutò il ragazzo Oltre a mancare di virgola per il vocativo, si potrebbe quasi dire che qui ci sia un doppio errore, in quando urge il segno d’interpunzione anche prima e/o dopo ogni esclamazione, in questo caso definita da “ehi”. Sorrise ed annuì. così confusi ed intrecciati una piccola ed inutile Vorrei spendere due parole sull’uso della d eufonica, visto che ti piace usarla spesso. Un consiglio: usare la d quando la vocale iniziale della parola seguente è la stessa: ad andare, ed Europa, od obbligare; non usarla quando la vocale iniziale della parola seguente è diversa: a esempio, e io, o anche; non usarla nemmeno quando, pur essendo la vocale iniziale della parola seguente la stessa, vi sia nei dintorni un'altra d a dar noia all'orecchio: a Adamo, e educato, o odore. Un consiglio, sia ben chiaro, e non una regola, e nemmeno una regoletta; tanto più che è difficile fare le regolette contro l'uso di un certo Manzoni, al quale piaceva abolire la d anche davanti a vocale uguale: a accudire, a andare, e esclamò, a aiutarvi. La verità è che questa consonante, detta eufonica appunto per il compito di dare un buon suono alla lettura, non ha altra norma che quella dell'orecchio, e in simili sottigliezze l'orecchio può talvolta rimanere indifferente. Perciò non posso considerare errore l’uso che ne fai (e non voglio nemmeno). Era solo per puntualizzare :) “No cazzo, c’è il lampione acceso!” La virgola è necessaria anche prima e/o dopo la forma di negazione (no) e di affermazione (sì). “Cazzo” è di fatto un’esclamazione, al pari con “ehi”, quindi la virgola si comporta allo stesso modo. “Che palle, proprio ‘stasera dovevano aggiustarlo?” In realtà l’apostrofo di elisione non serve davanti a “stasera”, poiché è la forma contratta di “questa sera” riconosciuta già dal 1292. Commento generale Nonostante ci fossero altre imprecisioni nel testo, ho preferito non sovraccaricare la dose, anche perché erano di minore importanza. Un passo alla volta :) Volevo invece spendere due parole sullo stile, che ho trovato sì interessante, ma anche più adatto a una prima persona che a una terza. Apprezzo il tentativo di non sfociare nello stile troppo scolastico, ma la difficoltà della terza persona sta proprio lì: elaborare uno stile impersonale, ma d’effetto. Il tuo scritto mi ha ricordato troppo una narrazione in prima persona, soprattutto all’inizio e nelle frasi troppo lunghe. Ti consiglio di definire bene il tuo stile dal point of view di un personaggio; quando sarai riuscita a renderlo personale e a gestirlo egregiamente, allora potrai iniziare a formularne uno ben distinto anche nella terza. In conclusione, dal punto di vista tecnico non hai carenze madornali, ma puoi sicuramente migliorarti. Spero che i miei consigli ti torneranno utili. La storia in sé non è male. Non è pretenziosa; risulta piacevole nella sua semplicità, ma continuo a pensare che in prima persona avresti saputo renderla molto meglio, al tuo attuale livello di scrittura. Grammatica e sintassi: 5/10 Gradimento personale: 5/10 Hilary |
Carina, molto semplice, molto piacevole, anche se non propriamente originale. |
Wow! Sono la prima recensire! Domani piove ù.ù |