Ciao!
Ci risentiamo (non so se ti ricordi di me, ma non è importante), finalmente, dopo tanto tempo: era da mesi, veramente, che dovevo recensire questa storia, ma non ho mai avuto il tempo - e adesso che ce l'ho (più o meno), intendo rimediare.
Ti dico subito che questa storia è tra i miei preferiti, perché è davvero bellissima. Forse è addirittura la più bella che abbia tra i preferiti, per ora. Probabilmente, quindi, la mia recensione sarà stringatissima, perché quando apprezzo qualcosa così tanto rimango sempre senza parole: me ne vergogno, ma sono fatta così, e spero che non ti offenderai. Intanto ci provo, a dire due cose.
Innanzitutto, l'intera storia ha un sapore meravigliosamente arcaico. I paragoni, le immagini, le parole, il modo in cui è costruita la trama... Sembra scritta in altri tempi, e non posso fare a meno di immaginarmela narrata da un menestrello a una corte, accompagnato da un'arpa, o in una taverna o per le strade, magari in una versione in versi, cantata e recitata. E io amo alla follia le storie che, per come sono fatte, potrebbero essere state scritte e per la prima volta narrate (da esperti trovatori con arpa, preferibilmente) almeno quattrocento anni fa. Perché? Perché amo il medioevo, l'umanesimo e il rinascimento: non li ho mai creduti dei periodi particolarmente felici e spensierati (come invece molti fanno), questo no, ma mi hanno sempre affascinato e spaventato al tempo stesso, e giuro che se fosse possibile darei qualsiasi cosa per vedere anche un giorno solo di ognuna di queste fasce storiche. E poi amo l'arpa, perché è bellissima sia da suonare che da vedere, e quindi se trovo una storia che possa benissimo essere narrata con un "arpistico" accompagnamento non posso non amarla.
Ah, poi, probabilmente l'avrai già capito, ma mi piace moltissimo come hai scritto la storia - al di là del sapore che le hai dato, intendo. Le frasi e le parole sono sempre quelle giuste, e non c'è nemmeno un errore di battitura, il che è meraviglioso. Dico davvero.
Passando ai personaggi. Loki è perfetto. Nel senso che reso così a me piace moltissimo: vagabondo, superiore agli uomini (in quanto dio e mutaforma) ma non così tanto da non somigliarci - perché, ammettiamolo, il caos e l'inganno sono le cose che in assoluto meglio ci vengono. E un pochino colpito da una madre che all'inizio ha visto solamente come gioco, ma che poi ha anche saputo apprezzare. Poi c'è anche qualcosa d'altro che me lo ha reso simpatico, ma non saprei dirti cosa. Il suo carattere? Empatia? Non lo so. Mi sta simpatico, e non so dirti il perché, ma ci tenevo comunque a fartelo sapere.
La donna è meravigliosa. È intelligente, e saggia e gentile. E onesta, non dimentichiamolo: si è infatti offerta di ritornare a Loki il suo pezzo perduto, per quanto non sapesse chi fosse quello sconosciuto che le aveva tornato suo figlio. Le sue parole la fanno sembrare antica e senza tempo (se capisci cosa intendo), eppure non posso fare a meno di immaginarmela giovane. Amo come Loki la descrive: poche parole, ma bastano, perché sono quelle giuste. Non so come dirlo: in quelle parole c'è lei, e nessun'altra. Bellissimo.
Questo gioco di perdita e ritrovamento che viene a crearsi tra i due mi piace moltissimo, anche perché sembra dare qualcosa ad entrambi - forse più a lei che a lui, ma dona comunque qualcosa. E quando il gioco è finito, non ci sono rimasta così male, perché doveva andare così: per quanto triste possa esser stato, tutto è finito nel modo giusto.
Beh, alla fine sono riuscita a dire più di due parole! ^^ In modo molto confusionario, ne sono consapevole, ma comunque ho scritto qualcosa. Adesso però ti lascio, o rischierei di rovinare la tua storia, se aggiungessi ancora qualcosa.
Alla prossima!
Hamber of the Elves |