Recensioni per
La Visione
di DeusexInsania

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/01/13, ore 14:28
Cap. 1:

Un racconto piacevole da leggere, ho fatto bene a spulciare tra le storie vecchie.
Mi ha intrigato da subito l'idea di un popolo in grado di percepire il pensiero della roccia, sebbene sia soltanto un accenno molto piccolo al mondo che hai immaginato è stato bello scoprirlo. La recensione non può che esser positiva come plauso all'inventiva e alla capacità dimostrata, tuttavia ci sono alcune considerazioni che farò. Sono critiche costruttive, non avertene a male.

Il tuo stile cerca di ricreare una atmosfera aulica, più simile alla poesia che alla narrazione. Per farlo ho visto l'uso di due espedienti che presi a piccole dosi colgono nel segno, ma abusati come in questo caso finiscono per dar fastidio. L'aggettivazione inversa aiuta a far concentrare il lettore su un elemento che tu scegli di distinguere, usata di continuo non fa che spezzare il ritmo della lettura. Se il "giovane vagabondo" non irrita l'occhio, e le frasi successive permettono uno stacco abbastanza ampio con "pietra larga e piatta" o "pasto frugale", non si può dire lo stesso quando si viene sommersi da "nera roccia, antica e saggia roccia, singolari uomini, futile e muta presenza". Da lì in poi il testo è pieno di questo tipo di inversione e la lettura ne risente.
Altra cosa che tende a distrarre è l'uso ricorrente di termini desueti. Trovarsi davanti un "tosto tornò" se non un "dapprincipio" lascia interdetti, non sono parole che usi nel modo sbagliato ma essendo decadute nel linguaggio corrente risaltano troppo. Ne ho prese due ad esempio ma ce ne sono altre, è proprio questa tendenza a infilarle spesso che va ad infierire sul brano.

In ultimo, ammetto che non vedo il motivo di catalogarlo come "horror". Sembra piuttosto un fantasy dai toni sovrannaturali, così come lo hai catalogato nei generi. Non fa paura né suscita repulsione, non vi sono scene eccessivamente violente o raccapriccianti. La visione ha toni inquietanti ma è fine a sé stessa, non esula dalla vasta gamma di atrocità che un mago inesperto può trovarsi davanti se ficca il naso in dimensioni ignote.