Recensioni per
And it feels like home
di Rota
Kise è un pirla. Un adorabile pirlotto. Okay, via col sincretismo. Un'adorabile divinità pirlotta, che nella sua pirlaggine assoluta nasconde molto, ma molto di più serio -Lo dimostra il suo essere schivo, agli inizi, il suo non fidarsi pur mostrando e fingendo di dar fiducia. E' un pirla, ma solo perchè anche per una Divinità è più facile mostrarsi sotto questa forma (e non solo quella umana), per essere più vicino a chi crede in lui. La prima immagine di Kise che gioca coi bambini è qualcosa che ti lascia a sorridere ebete per una buona mezz'ora (E poi, scusa. La vogliamo citare la scena in cui viene preso beatamente per il sedere da un crocchio di mocciosi? Senza contare il fetish che sempre contraddistingue il venerabile Kasamatsu, quale che sia l'Universo in cui viene calato). Salvo poi iniziare a leggere dell'arrivo dei soldati imperiali. E da lì inizi a farti due domande, cominci a sentire quel lieve sentore di tragedia e già allunghi la mano verso i fazzoletti. |
Anche all'inattività bisogna mettere una fine, no? E come potevo riprendere in mano le briglie delle recensioni se non con una tua fan fiction? Ecco. Appunto. |
Non so come mai, ma ce lo ritrovo benissimo Kasamatsu nei panni di una specie di sacerdote. Forse sarà per l'austerità che emana, o la fermezza di intenti che possiede, oppure per quella severità che solo gli asceti e chi si dedica alla meditazione possiede; fatto sta che ci sta bene in questo ruolo. |