Recensioni per
Il tennista
di Andrewthelord

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/07/07, ore 21:01

come aspirante tennista (non ho ancora cominciato, ma credo che inizierò a settembre), come scrittrice e anche come persona con sogni ed ispirazioni, credo che non sia mai troppo tardi per ricordare al mondo che gli ostacoli sono nati per essere sormontati; ci sono attimi di scoraggiamento, ma ognuno di noi deve saper riaprire quel cassetto e tirar fuori la racchetta. Sinceramente non reputo la tua storia scontata, perchè ormai quasi tutti, solo per la scusa che questi sono discorsi "ripetuti", si sono dimenticati che sono parole e racconti come i tuoi a rinfrescarci la memoria e ad ispirarci; ho aggiunto la tua storia fra i miei preferiti, perchè l'unica cosa scontata che esiste al mondo sono solo le persone che pensano che storie come le tue siano ormai "inutili" o "superate".. e comunque, non dimenticare: ogni tennista ha i propri fans, e magari anche le loro urla di felicità e tifo possono sovrastare quelle dell'ometto dispettoso!! Ancora complimenti.

Lupus
14/03/07, ore 15:10

Passavo per caso di qui e mi sono trovato a legger la tua fic. Devo dire che è molto ben fatta e anche se apparentemente può sembrare una "favoletta per bambini", il messaggio che le sue parole celano è molto profondo e importante nella vita quotidiana. Tutti noi siamo come quel tennista, tutti noi abbiamo paura di essere giudicati e per questo, cerchiama, di fronte alla "massa", di essere diversi. Magari il più delle volte subiamo un cambiamento totale solo per "farci accettare". La parte finale dice che dobbiamo cercare di alzare la voce, di "lottare" contro questo omino. Ma è veramente facile una cosa del genere?
Io credo sia quasi impossibile. è tutta una questione "psicologica". Noi siamo "uomani" abbiamo dei sentimenti e se magari, ci troviamo in posizioni "diverse", da quelle dei nostri coetani veniamo subito allontanati e derisi. Io ogni giorno osservo penrsone che si tagliano solo perchè gli altri le prendono in giro denominandole "anormali". Persone che solo perchè hanno una stazza possente sono vittime di "sfottò". Ragazze che vengono emarginate e prese in giro da altre solo perchè "...". ecc ecc. Prova a dire a loro "non fregatevene di quello che dicono gli altri". è difficile, si può definire impossibile.
Tutto questo è detto non per dire che la tua idea è sbagliata, perchè sarei un bugiardo, la nostra "psicologia" c'entra eccome. Solo che io voglio dire che a volte è "impossibile" cambiare, perchè quella che dovrebbe mutarsi è la società odierna che è popolata solo di gente che ti guarda con superiorità dall'alto al basso.

Non è nulla di personale, e solo che il mio paese pullula di gente del genere, quindi sono abituato a parlarne perchè è relatà di tutti i giorni per me.

Apparte questo ti faccio i miei complimenti. ^O^. Saluti
Lupus

Nuovo recensore
12/03/07, ore 15:12

Devo dire la verità. Mi dispiace per questo ometto che si lascia convincere cosi facilmente a lasciar perdere una cosa che gli piace. La storia comunque non mi dice nulla di particolare, sembra una cosa buttata cosi, in cinque minuti tanto per scrivere qualcosa sfruttando come idee vecchie e già ampliamente usate.

Raphael
11/03/07, ore 15:10

Più che a una recensione, questo racconto si presta a un "Sono d'accordo". Niente più. Il tennista era stato distrutto da quest'uomo nella sua autostima, non aveva più fiducia nelle sue capacità. Ma "arriverà il momento nel quale, anche il nostro tennista, dopo aver riaperto il cassetto e ripreso la racchetta, sul far del tramonto tornerà sul campetto e riprenderà la partita dal punto nel quale l’aveva interrotta." E così quetso momento è arrivato per Andrewthelord di riprendere in mano la penna. Chissà cosa lo avrà ispirato... forse un foglio bianco che aspettava solo di essere riempito, forse una frase, una parola... ma poco importa. Questo racconto è un racconto in cui ognuno di noi può ritrovarsi, e cogliere nell'ostinazione del tennista la sua motivazione per tornare sui suoi passi e riprendere da dove si era fermato. Magari, lasciando quell'uomo grasso a parlare e parlare... tanto, alla fine, lo stroncherà un infarto. Bentornato, Andrewthelord