Toccante e plausibile; mi suona difficile armarmi del mio solito criticismo dinanzi a una storia di tale carica espressiva, che ci pone dinanzi non solo uno scenario di cui possiamo bearci per la prima volta, ma anche un sipario che non ci era stato mai proposto, il Cloud pre - cotta adolescenziale per interderci. Insomma, la lettura è stato un toccasana.
Da qui traggo le mie personali conclusioni.
Qui viene il dualismo del vecchio e del giovane, il che mi ha ricordato un romanzo che lessi poco tempo fa che si intitolava "Il vecchio e il mare" di Hemingway: nel primo capitolo viene descritto, con dovizia di particolari, il rapporto di devota reticenza che ha Manolin, ragazzo di buona famiglia, nei confronti del vecchio Santiago, lupo di mare che porta i segni del deperimento e di una folle saggezza.
Il dialogo tra Cloud e suo nonno - o anche solo l'evocativa descrizione - mi ha riportato alla mente l'incipit del romanzo, quindi ho pregustato ogni parola con singolare attenzione fino a che non sono giunta a una conclusione, ovvero quella di procedere nella lettura sui miei passi, in modo che sortisse un effetto più efferato.
Sono stati molti i riferimenti anche alla nonna, forse per rendere partecipe il lettore che ben presto anche lei tornerà al Flusso - o forse per renderci coscienti che anche Cloud ha una nonna. Insomma, altri efferati ragionamenti che portano a interrogativi altrettanto leciti, spero.
Impeccabile anche l'allusione al lupo, che ulula prepotente anche nel titolo, che suggerisce già questo prematuro legame che crescerà man mano che i dolori che tutti conosciamo costelleranno la crescita emotiva di Cloud, che qui ci appare ancora nella placenta esausta della fanciullezza, ben lungi da come sono abituata a leggerlo devo confessarlo.
Devo complimentarmi anche per il meccanismo con il quale hai inciso la storia nella seconda parte in particolare; hai saputo cogliere con singolare maestria un concetto elementare per un fan medio di Final Fantasy, adattandolo a esigenze che servono a un lettore occasionale di capirci meglio sull'incipit di Cloud e della sua sfera emotiva, poichè non tutti hanno avuto una full immersion nel passato autoconclusivo del protagonista.
Ho riscontrato una sorta di fatalismo nell'allusione a Ifalna - presumo - poichè pone spazio a un altro incipit, quello che si cela dietro il turbolento rapporto di Cloud ed Aerith, fatto di falli emotivi e banali casualità che si rivelano più contorte di quanto esse possano sembrare: hai dato una plausibile spiegazione a quest'enigmatico processo di assemblaggi emozionali, con un semplice dialogo tra vecchio e giovane.
Più che autoconclusivo, hai lasciato aperti molti interrogativi usando mezzi più che leciti. Questo è il bello della stilistica.
Spero di leggere di nuovo il tuo nome nel fandom,
S. |
