Recensioni per
Ombre
di mircea

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/09/12, ore 16:04
Cap. 1:

Bella, molto bella! Il contest mi piace, credo leggerò altre storie che hanno partecipato. Gli unici appunti che posso farti sono di usare un format leggermente più grande e mettere i pensieri in corsivo o con virgolette diverse, sennò si confondono coi dialoghi. Poi perché parli di Sanguesporco per una Babbana? Perché è Babbana, non Nata Babbana, giusto? I Mudblood sono solo Nati Babbani, a quanto ne so. E forse al posto di curiosità negli occhi di Harriet avrei usato un altro aggettivo: curioso è troppo debole, lei ha subito una tortura e di certo non era solo curiosa di sapere che cosa stava dicendo Rabastan...anche intimorita e preoccupata direi. Oh! Ma sembrano tutte critiche, invece mi è piaciuta molto...passiamo ai lati positivi, che ti assicuro sono molti più, ho anche versato una lacrimuccia sul finale. Lo stile è ottimo, l'atmosfera è dark al punto giusto senza strafare, e mi piace sia la caratterizzazione di Rabastan che quella del fratello, si vede proprio che esiste un rapporto di disparità tra i due, Rod ha un atteggiamento quasi paternalistico e ipocrita quando lo prende sottobraccio e lo conduce a vedere la fine di Harriet. Lei è una figura appena accennata che sembra essere fantasma fin dapprincipio: colori sgargianti ma lontana, non so se fosse un effetto voluto ma è molto suggestivo, mi viene quasi da pensare che sia una delle ombre del titolo dall'inizio alla fine. E nulla, l'omicidio di Rod segna un passaggio di livello e allo stesso tempo è un modo (perverso) di espiare l'affronto al nome della famiglia...hai reso tutto molto bene, conferendo anche un clima narrativo di "racconto" nel finale, quando ti elevi a narratore onnisciente - non so se si possa fare, ma secondo me è stato un tocco di classe e non ha sfasato con il PoV in terza persona.

Recensore Veterano
01/09/12, ore 12:58
Cap. 1:

Ciao!
Anche se abbiamo un'idea un pò diversa dei fratelli Lestrange, la tua storia mi è piaciuta perchè hai cercato di dare uno spessore psicologico a un personaggio costantemente sottostimato come Rabastan.
Mi piace che tu l'abbia presentato non come il sadico spietato Mangiamorte  "destinato" dal suo cognome a essere tale fin dalla culla (il destino è una cazzata, siamo noi a decidere cosa diventare e cosa fare di noi stessi U.U) e apprezzo che tu abbia messo in luce la sua umanità (eh sì tutti ne possiedono o ne hanno posseduta una, anche i più efferati serial killer, almeno secondo me), e come questa sia stata violentata e distrutta con l'omicidio della donna che ama, con il quale uccide un pò anche se stesso.
E' un'evoluzione tormentata e complessa che lo porta a essere una persona radicalmente opposta da quello che era "per natura".
Immagino che ora si senta finalmente all'altezza di Rod e del suo cognome, ma a che prezzo???
Un bacio