Recensioni per
In fondo, che cos'è un nome?
di fiammablade3466
Presupponi che non ho letto molte fanfiction e non ho finito di leggere nemmeno questo capitolo ma già dall'inizio si capisce che è una storia... come dire, GENIALE e magnifica. Spero davvero che continuerai a scrivere. A me è piaciuto molto, almeno per quello che ho letto ! |
Ciao, fiammablade3466. |
Ciao Flame! Scusa se mi faccio viva solo ora, ma ho avuto una settimana impegnata :)) Allora, ho letto il dialogo in questione (quello del quinto capitolo) ed è decisamente molto migliore. Puoi migliorare ancora, sicuro, però lasciami dire che sei già migliorata tanto. Per rifinire ulteriormente i dialoghi e renderli più frizzanti e meno monotoni (dal punto di vista della narrazione, non del contenuto e delle battute in sé) potresti provare a cambiare un po' le strutture sintattiche che usi. Senza perdere tanto tempo a parlare che poi magari non si capisce, ti faccio un esempio concreto:
“Guarda un po’ chi abbiamo qua, Al! Vieni a vedere!” esclamò, sghignazzando, il primo. “Che dovrei guardare, scusa? Io non vedo niente!” fece, con fare complice, il secondo. “Ma come? Va bene che sono due nullità, ma non le vedi la sfigata e la sua amica?” insistette indicando le ragazze, ormai a poca distanza da loro. “Hai ragione, Scorpius! Felicis, allontanati! Vicino a te stavo per diventare cieco!” esclamò, tra il risentito e il disgustato, il moro. “Rose, lasciali perdere! Sono i soliti montati!" disse a quel punto Flame, giunta al limite della sopportazione. "Eccoli qua, scemo e più scemo! Chiudete la bocca ogni tanto che fate più bella figura! Ma chi vi credete di essere?!” “Senti bella! Stai attenta! Hai a che fare con un prefetto!” disse Scorpius, puntando un dito alla spilla sul petto. “Sto tremando!" esclamò esasperata la Blade. "Comunque grazie per il complimento Malfoy, ma non credere per questo che sarai ricambiato!” Rose intanto fissava imbambolata la tasca della giacca sportiva del giovane Potter. Non spiccicava nemmeno una parola, mentre Flame continuava il suo acceso diverbio con il Prefetto di Serpeverde. “Felicis! Che hai da guardare? Ti piace la mia giacca?" le chiese Potter distogliendo per un attimo la sua attenzione. "Se la fissi ancora rischia di prendere a fuoco!”
Questo era il modo in cui l'hai scritto tu. Si nota bene che metti sempre i tag di dialogo alla fine della battuta, il che va benissimo per un paio di battute, ma quando diventa una scena molto lunga la cosa può essere ripetitiva. Prova a leggerlo: suona un po' come una cantilena, non trovi? << Bla bla bla >> disse, facendo questo. << Bla bla bla >> rispose, guardandolo male. << Bla bla bla bla >> si indignò, arrossendo di rabbia. E così via. Anche l'uso di tanti gerundi, che viene spontaneo perché sono il modo più semplice di accompagnare un'azione a un tag di dialogo, può essere ripetitivo. Tu non usi tanti gerundi (molti meno di me, che devo proprio contenermi perché se non mi controllassi ne userei una quantità spropositata), però il discorso si può estendere in modo un po' più generale al fatto che accompagni ad ogni "disse" "chiese" o "rispose" un paio di parole che precisano l'azione fisica compiuta nel mentre. Poi per carità, c'è chi ha fatto della monotonia uno stile di scrittura, eh. Suppongo che ti sia capitato di tradurre Cesare, a tal proposito (il che in quel caso era anche comodo, perché bastava conoscere le solite tre subordinate e i soliti vocaboli). Prendilo sempre come un consiglio che sei liberissima di ignorare, però ecco, è una cosa che io mi sono impegnata a fare sul mio stile di scrittura per renderlo meno monotono, a volte me lo dice anche la mia beta quando mi corregge i capitoli, e da quando lo faccio mi sembra di scrivere meglio. Quindi per esperienza ti posso dire che la trovo una buona scelta. Poi vedi tu, de gustibus non est disputandum :))
Quindi, per spezzare un po' la sintassi e rendere la struttura più vivace e variabile ecco un paio di consigli:
1) Non occorre mettere proprio sempre sempre il "disse" o quello che è. Sei passata da un estremo all'altro: dal non metterlo mai, al metterlo sempre. Allora, chiariamo una cosa: dal mio punto di vista, il "disse" o sinonimi vari è del tutto superfluo nel dialogo. Di per sé non aggiunge nessuna informazione, a meno che il verbo scelto non abbia una sfumatura particolare che ti fa capire il tono di voce o lo stato d'animo del personaggio che parla. Quindi il tag di dialogo si usa in due casi: nel primo caso quando ti serve per far capire chi sta parlando e per rendere il dialogo chiaro e immediato, nel secondo caso quando vuoi aggiungere qualche informazione alle parole dette dal personaggio. E qui ci colleghiamo al secondo punto. Ma per il resto, considera anche che una serie infinita di "disse" e compagnia, laddove non servono, può diventare pesante e ripetitiva, proprio come una cantilena.
2) Ecco, ora arriviamo alle azioni da accompagnare ai dialoghi. Dividiamole in due categorie. La prima categoria contiene le azioni che ti immagini mentre pensi il dialogo, le cose che integrano le parole del personaggio e rendono la scena vivida perchè la avvicinano a quello che ti vedi nella testa. Quindi, per esempio, se Scorpius è un pazzo nevrotico, può essere importante scrivere che ha un tic all'occhio e quindi accompagnare una battuta dicendo qualcosa come "sibilò, con la palpebra sinistra che tremolava sinistramente" o cose simili. Fino a qui va benissimo. Ma c'è la seconda categoria di azioni (almeno, questo vale per me, non so poi per te...), e queste sono le azioni che ti inventi nel momento in cui scrivi, perché hai piazzato un "disse" dopo una battuta e boh, ti sembra triste lasciarlo lì da solo, quindi ti inventi un'azione da metterci vicino per allungare la frase. Allora, questo non è sempre sbagliato, nel senso che puoi inventarti azioni esilaranti o che comunque si adattano bene al personaggio e alla situazione e che arricchiscono la scena, però tieni conto del fatto che se non sono necessarie non occorre metterle sempre. Insomma, se la frase solo con il "disse" ti suona brutta, metticele, ma non farlo per principio: in certi casi il paragrafo suona benissimo anche con un tag di dialogo solo soletto, che, anzi, può proprio per questo diventare molto incisivo e venir enfatizzato.
3) Il tag a fine frase. Ecco, non sempre occorre metterlo a fine frase: ricorda che il tag si può mettere prima, in mezzo o alla fine, a seconda di dove ti suona meglio o di cosa vuoi enfatizzare. Mettere il tag alla fine della battuta è la cosa più classica e più frequente, che viene da fare a tutti, ma anche a costo di uno sforzo iniziale cerca di variare un po': soprattutto, è facile spostare un po' di tag nel mezzo della battuta, se c'è un punto o una pausa che vuoi segnare. Quelli a inizio frase stravolgono tutto un po', ma impara a usare anche quelli, perché arricchiscono di molto lo stile, nel senso che lo rendono più vario. Lo stesso vale per le azioni: non metterle sempre per forza dopo il tag di dialogo. Mettine anche qualcuna prima della battuta del personaggio, o dopo, slegata dal tag. Insomma, per farti un esempio, se uno deve grattarsi il naso mentre ti dice che non gli piace la tua maglietta, non deve per forza dirtelo GRATTANDOSI IL NASO. Le possibilità sono varie: a) << La tua maglietta fa schifo >> disse, grattandosi il naso distrattamente. b) Si grattò il naso distrattamente. << La tua maglietta fa schifo >> m'informò. c) << La tua maglietta fa schifo >> commentò. Poi, per rendere chiaro quanto poco gliene importasse del mio abbigliamento, si grattò distrattamente il naso.
Vabbé, dopo tre ore di blateraggio insensato (e no, non credo che blateraggio sia una parola, ma beh...) giungiamo finalmente al vero esempio:
DIALOGO A CASO - TUTTO CON I TAG: Se c'era una cosa che Emily odiava più di ogni altra cosa al mondo, quella era la sua compagna di stanza del college, Lucinda la modaiola smorfiosa (così l'aveva soprannominata a sua insaputa). Emily l'avrebbe uccisa, sul serio. Ed era per questo che aveva architettato la trappola perfetta: appena Lucinda avesse aperto l'anta del suo armadio pieno dei suoi preziosi vestiti firmati, un secchio di fango le si sarebbe rovesciato sulla testa. Ora che la signorina McAvery, la preside, stava ispezionando la loro stanza, però, di colpo l'idea non le sembrava più tanto geniale. Specialmente perché la signorina sembrava avere tutte le intenzioni di mettersi a frugare dentro l'armadio. << Questo è l'armadio di Lucinda? >> chiese, tendendo la mano verso la maniglia che avrebbe fatto scattare il pandemonio. << S-sì... Ma non è proprio il caso di aprirlo, signorina direttrice... Lucinda è molto disordinata e... e... >> balbettò Emily. << E...? >> incalzò la signorina McAvery, con le sopracciglia inarcate. << E… ehm… ecco… >> arrossì Emily, cercando in vano una buona scuosa per allontanarla dall'armadio. << Beh, se non hai altro da dire io… >> disse la signorina McAvery. << NO! >> strillò Emily. Ma ormai era troppo tardi…
DIALOGO A CASO - AZIONI INUTILI: Se c'era una cosa che Emily odiava più di ogni altra cosa al mondo, quella era la sua compagna di stanza del college, Lucinda la modaiola smorfiosa (così l'aveva soprannominata a sua insaputa). Emily l'avrebbe uccisa, sul serio. Ed era per questo che aveva architettato la trappola perfetta: appena Lucinda avesse aperto l'anta del suo armadio pieno dei suoi preziosi vestiti firmati, un secchio di fango le si sarebbe rovesciato sulla testa. Ora che la signorina McAvery, la preside, stava ispezionando la loro stanza, però, di colpo l'idea non le sembrava più tanto geniale. Specialmente perché la signorina sembrava avere tutte le intenzioni di mettersi a frugare dentro l'armadio. << Questo è l'armadio di Lucinda? >> chiese, tendendo la mano verso la maniglia che avrebbe fatto scattare il pandemonio. << S-sì... Ma non è proprio il caso di aprirlo, signorina direttrice... Lucinda è molto disordinata e... e... >> balbettò Emily, che stava già tremando di paura al pensiero del disastro imminente. << E...? >> incalzò la signorina McAvery, con le sopracciglia inarcate, mentre la osservava dubbiosa. << E… ehm… ecco… >> tentò di spiegare Emily, sudando freddo mentre cercava disperatamente una scusa plausibile. << Beh, se non avete altro da dire io… >> cominciò la direttrice, e nel frattempo fece scattare la maniglia con la mano. << NO! >> strillò Emily, gesticolando con foga. Ma ormai era troppo tardi…
DIALOGO A CASO - CON LE AZIONI DOPO I DISSE (la differenza con l'esempio precedente è che le azioni qua non sono buttate a caso, ci sono solo quelle "necessarie" ma sono infilate comunque tutte dopo i tag di dialogo): Se c'era una cosa che Emily odiava più di ogni altra cosa al mondo, quella era la sua compagna di stanza del college, Lucinda la modaiola smorfiosa (così l'aveva soprannominata a sua insaputa). Emily l'avrebbe uccisa, sul serio. Ed era per questo che aveva architettato la trappola perfetta: appena Lucinda avesse aperto l'anta del suo armadio pieno dei suoi preziosi vestiti firmati, un secchio di fango le si sarebbe rovesciato sulla testa. Ora che la signorina McAvery, la preside, stava ispezionando la loro stanza, però, di colpo l'idea non le sembrava più tanto geniale. Specialmente perché la signorina sembrava avere tutte le intenzioni di mettersi a frugare dentro l'armadio. << Questo è l'armadio di Lucinda? >> chiese, tendendo la mano verso la maniglia che avrebbe fatto scattare il pandemonio. << S-sì... Ma non è proprio il caso di aprirlo, signorina direttrice... Lucinda è molto disordinata e... e... >> balbettò Emily. << E...? >> incalzò la signorina McAvery. << E… ehm… ecco… >> s'impappinò Emily, cercando disperatamente qualcosa da inventarsi. << Beh, se non hai altro da dire io… >> << NO! >> strillò Emily. Ma ormai era troppo tardi…
DIALOGO A CASO - STRUTTURA MISTA Se c'era una cosa che Emily odiava più di ogni altra cosa al mondo, quella era la sua compagna di stanza del college, Lucinda la modaiola smorfiosa (così l'aveva soprannominata a sua insaputa). Emily l'avrebbe uccisa, sul serio. Ed era per questo che aveva architettato la trappola perfetta: appena Lucinda avesse aperto l'anta del suo armadio pieno dei suoi preziosi vestiti firmati, un secchio di fango le si sarebbe rovesciato sulla testa. Ora che la signorina McAvery, la preside, stava ispezionando la loro stanza, però, di colpo l'idea non le sembrava più tanto geniale. Specialmente perché la signorina sembrava avere tutte le intenzioni di mettersi a frugare dentro l'armadio. << Questo è l'armadio di Lucinda? >> chiese, tendendo la mano verso la maniglia che avrebbe fatto scattare il pandemonio. Emily non aveva mai desiderato di poter sparire sotto il pavimento come in quel preciso istante. << S-sì... >> balbettò. Quando la signorina McAvery posò le dita sulla maniglia, però, aggiunse in tutta fretta: << Ma non è proprio il caso di aprirlo, signorina direttrice... Lucinda è molto disordinata e... e... >> Tacque, arrossendo furiosamente. Sapeva di dover trovare al più presto una buona scusa per allontanare la direttrice dalla trappola che aveva preparato, ma in quel momento il suo cervello era una tabula rasa. << E...? >> incalzò la signorina McAvery, con le sopracciglia inarcate. Le sue dita si strinsero con più decisione sulla maniglia. << E… ehm… ecco… >> Perché continuava a non venirle in mente niente di intelligente da dire? La signorina McAvery le scoccò un'occhiataccia, probabilmente chiedendosi cosa ne fosse stato delle sue facoltà mentali, e ruotò la maniglia. << Beh, se non hai altro da dire io… >> << NO! >> strillò Emily. Ma ormai era troppo tardi…
Non è un gran che come dialogo, anzi non ha proprio senso, ma prendilo come un esercizio/esempio. Le ultime due battute sono scarne, con poca roba scritta oltre alle battute stesse, perché il ritmo è accelerato e quindi va bene mettere poche descrizioni e non far soffermare tanto il lettore. Più sopra, invece, Emily è nervosa e quindi le sembra che il tempo si protragga nella sua attesa di venir beccata dalla direttrice. Puoi soffermarti a descrivere la sua ansia senza rallentare il ritmo: al contrario, aggiungerai tensione. Come vedi, soprattutto, in questo modo puoi aggiungere MOLTE più informazioni e molte più descrizioni e azioni che non nei dialoghi più sopra, grazie alle variazioni della struttura, quindi tieni a mente che rinunciare ad accompagnare tutti i disse con un'azione non vuole dire per forza perderci in termini di dettagli, ma al contrario più darti la possibilità di inserire più dettagli in modi più vari e meno monotoni. Infatti vedi che le descrizioni sono alternate: ce ne sono tante, ma non per forza dopo i tag di dialogo. Al contrario, spesso sono inserite come parti "a sé stanti" tra le battute. Basta solo saperle mettere dove non rallentano o appesantiscono la narrazione.
Ovviamente questa roba non è la bibbia e risponde al io gusto personale. Tu potresti benissimo riprendere il dialogo di sopra e riscriverlo in un modo che ti piaccia di più: se venisse fuori uguale alla mia versione, allora dovresti preoccuparti. Spero comunque che i miei consigli siano buoni per migliorare ulteriormente il tuo stile ;) Se vuoi fare esercizio, puoi tranquillamente riprendere il dialogo di prova, lasciare solo le battute e riscrivere tutti i tag e le descrizioni di tuo pugno. O, ancora più utile, puoi farlo con pezzi dei tuoi stesti dialoghi, come quello che ho messo all'inizio. Ma immagino che tu non abbia molto tempo, tra gli esami e tutto il resto (tra parentesi, complimenti per aver passato l'ultimo esame :D). Quindi, in definitiva, ti consiglio di pensare a tutte queste cose quando scriverai i dialoghi dei prossimi capitoli e tanti saluti. La pratica verrà da sé, anche senza perdere tempo con esercizi decontestualizzati e noiosi :D
Sperando di esserti stata utile,
un abbraccio, Rose |
Ciao! Eccomi a scrivere finalmente la recensione, dopo aver letto i primi capitoli e aver rimuginato parecchio su cosa dire. Per cominciare, sappi che sono stata sinceramente contenta di dover recensire la tua storia: Harry Potter è il mio fandom preferito, nonché l'unico che seguo, e in più non mi era ancora capitato di leggere qualcosa sulla nuova generazione. È doveroso, quindi, spiegarti perché la bandierina in alto ha quel colore grigio sbiadito piuttosto che un bel verde brillante. Non sono stata contenta di farlo, ma sentivo che se avessi dichiarato la recensione come totalmente positiva non sarei stata sincera, e non è con questo spirito che ho voluto partecipare al contest. Chiariamo però subito una cosa: la tua storia non è brutta. Ha molte qualità che descriverò poco a poco, ma che purtroppo non riesco ad apprezzare pienamente a causa delle scelte stilistiche. |
Ciao! |
"Ci sono alcuni Babbani che credono nella Qabbalah, tutta quella storia del destino nei nomi o dei nomi che influenzano il destino."... * alza la mano * Io! Ahaha XD Ma veniamo alla storia. Come soggetto lo trovo interessante (anche se non conosce te e la protagonista della storia) sia per l'argomento nome/destino che appunto mi interessa molto, sia perché mi piacciono le FF con le autrici e amiche varie che entrano nella storia (ammesso che non assumano la forma di Mary Sue), mi ricordano le storie (completamente folli) che inventavo alle medie, alcune delle quali erano proprio ambientate nel mondo di Harry Potter.
Mi piace lo stile un po' ironico. Non mi convince l'organizzazione del contenuto.
Due piccoli errori di distrazione:
Comunque poiché è solo il prologo ed è la tua prima FF recensione verde per incoraggiamento! :) |
questa storia mi intriga alquanto!! mi piace il fatto che ci sia una protagonista sfortunata al massimo che per di più è una discendente del creatore della fortuna liquida! la trovo un'idea fantastica e divertente!! mi piace anche la storia della quabbalah, devo ammettere che non ne sapevo niente prima ma adesso sto in fissa! XD e mi piace in generale come è scritta, perché ha un tono ,non so,ironico forse, non saprei come definirlo. ah mi piace anche il fatto che anticipi le domande dei lettori: ci sta alla grande il contatto scrittore- lettore. |
Ciao Fiamma! So che ti avevo detto che avrei cominciato a leggere la tua storia una settimana fa, ma tra l'incubo dell'inizio della scuola e varie scoperte molto molto molto spiacevoli (tanto per citare la tua ff: "se qualcosa può andar storto, lo farà... e in modo anche più crudele di quanto avessi potuto immaginare..."), però eccomi finalmente qui! Ora corro a leggere il secondo capitolo, e spero davvero di metterci meno di una settimana per arrivare all'ultimo ;) |
NO C'E' FAMMI CAPIRE.......... |
Eccomi!!! =) |
Non puoi chiedermi se ne vale la pena di continuare, CERTO che ne vale la pena!! Non vorrai certo lasciarmi così con due personaggi così carini e nient'altro! Forza, muoviti a scrivere! |
Storia molto carina nonostante la protagonista si chiami Rose e non Lily, dopo aver scritto di Rose sento una repulsione per il nome :( lo so non c'entra un piffero ok. Mi piace come scrivi e attendo di leggere altro per appassionarmi . Kiss |
FIAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!! |