Recensioni per
Cinerem cineri, pulverem pulveri, memoriam homine
di Bethesda

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Ti faccio i miei più sentiti complimenti perchè sei riuscita a scrivere qualcosa che solitamente viene descritto come drammatico, patetico (nel senso letterario del termine) e tragico all'ennesima potenza, in modo delicato, malinconico e incredibilmente realistico.
Non pretendo di sapere che cosa possa passare nella mente di un anziano una volta perduto il proprio migliore amico - me che meno quando quell'anziano risponde al nome di Sherlock Holmes - ma se provassi ad immaginare qualcosa di più canon e di più riuscito non credo che arriverei a nulla.

Stilisticamente ho notato un solo errore di battitura: al secondo paragrafo scrivi "[...]rendono questa azione estremamente faticoso[...]". Naturalmente dovrebbe essere "faticosa", visto che il soggetto è "azione". Ma per il resto non ho notato nient'altro.
Personalmente non apprezzo molto quando il testo della storia viene portato a sinistra, ma è ovviamente una questione di gusti. Quello che non capisco però è perchè hai mantenuto la dicitura inglese... dopotutto si tratta di una storia in italiano, no?

Per concludere, sono stata attenta al dettaglio in questa storia, come avrai notato, perchè dal punto di vista contenutistico è pressochè perfetta. Mi hai fatto commuovere e al contempo sorridere per un avvenimento che di solito si legge in chiave drammatica e angosciosa. Ripeto: complimenti davvero!

Recensore Master

Da dove iniziare?
Forse dal dirti che ho apprezzato al massimo ogni singola parola di questa fic, per quanto sia la più drammatica (a livello personale) che io abbia letto.
Ho adorato i riferimenti al canone; ma non riguardo ai casi dei due gentil'uomini a cui siamo tanto affezionate, bensì a due dei momenti più drammatici della loro storia. E nello specifico mi riferisco a "L'ultima avventura" dacchè la lettera di Watson lasciata ad Holmes è sicuramente paragonabile all'ultimo biglietto di Holmes trovato da Watson sulle roccie di Reichenbach. Ed inoltre mi riferisco alla citazione sul vento dell'Est ripresa letteralmente da "L'ultimo sauto. Un'epilogo", ma d'altronde tu sei la scrittrice, e tu se quella che scrive le storie con il Mammut alla mano, quindi che te le faccio notare a fare queste cose?
Comunque sono stati dei riferimenti dolcissimi, a loro modo, ma che per chi conosce il Canone almeno un minimo, racchiudono un caleidoscopio di sentimenti talmente struggenti da non permettere di rimanere impassibili.
Ho amato innegabilmente lo scambio di doni fra i due amici. Ti confesso inoltre che hai espresso un concetto che anche io avevo palesato in Vendetta, ma non voglio rivelarti quale. 
Ho apprezzato il coinvolgimento di Lestrade, infono li veleva bene anche lui, di Wiggins che povero ci ha pure rimesso una gamba nel primo conflitto mondiale (e qui si ritorna innegabilmente al vento dell'Est), persino Hopkins ci hai fatto vedere un'ultima volta, ormai proiettato ad una brillante carriera. L'unica a mancare, e questo mi è dispiaciuto un po', è stata la signora Hudson, ma sono cosciente del fatto che nemmeno lei è immortale e che molto probabilmente era già morta al tempo in cui si sono svolti quei fatti.
Ed arriviamo ad Helen; pu non avendo mai letto di lei (anche se abbiamo parlato delle altre possibili mogli del dottore) ho trovato una certa nobiltà d'animo nella donna che ci hai descritto. E devo dire che mi ha fatto anche un discreto piacere sapere che Watson col tempo abbia migliorato le sue scelte... 
E bhe, la fine, quell'ultima struggente frase "Credo che fu solo alle tre del mattino che, terminato di leggere alcune pagine, mi resi conto di aver perso il mio migliore amico" è stata la goccia che ha fatto traboccare e rompe il vaso.
Come dimenticare i singhiozzi, muti a causa di mia sorella presente nella camera accanto, che non hanno fatto altro che uscire per dei buoni minuti? E che se potessero uscirebbero ancora?
Più volte ci siamo ritrovate a parlare di cosa significassero per noi due questi due uomini. Quanto rispetto proviamo nei loro confronti e quanto in alto li teniamo in considerazione... 
Ma vedersi portato via così, uno di loro due, senza un come e senza un perché, ti fa capire che forse si dovrebbe spendere qualche minuto in più a coltivare quelle amicizie che veramente sono degne di quel nome...
E ti fa anche capire che la morte non aspetta un'ultimo saluto, che quando la tua ora suona non c'è affetto che ti possa mantenere ancora con se. E questo Holmes lo ha capito molto bene.
Mi si è straziato il cuore quando Holmes ha espresso la sua idea su chi dovesse morire prima. Non so se quella fosse stata dettata da un malcelato senso di egoismo, o una semplice deduzione logica, ma ci ho visto un grande dolore, come se il non voler accettare la morte del proprio migliore amico potesse riportarlo in vita. Ma alla fine anche il grade detecrive si è dovuto arrendere.
Quindi...... quindi bhe ora non so come chiudere, dopo questo papiro di disperazione. 
Però potremmo pensare a qualcosa di più piacevole, come chessò che il canone lo abbiamo sempre e possiamo continuare a leggerlo, che gli apocrifi vengono sempre pubblicati, anche se delle volte non sono di grossa qualità. Che la fantasia è iò bene più prezioso che un'uomo possa avere e che almeno nella nostra mente certa gente non morirà mai...
Insomma tiriamoci su, e la prossima volta che sei così disperata chiamami che ti racconto qualche barzelletta, piùttosto che fam morire qualcun'altro. Non potrei reggerla di nuovo una cosa così....
Baci, e vome sempre complimenti! anche se mi hai fatto piangere tanto tanto.