Da dove inizio?
Adoro Yuzo nelle vesti del professore universitario. Avessi avuto lui anche in quei corsi dove mi annoiavo, sicuramente sarei stata il più attenta possibile.
Adoro Vergil - sul quale ho letteralmente urlato per il riferimento alla Divina Commedia.
Adoro che Tatsuya Kishu sia diventato il Primo Ministro: in fondo se lo meritava.
Adoro, seppur con qualche piantino, la storia degli ultimi giorni di Hideki, che ci ha lasciato felicemente dopo la pensione. Addio per sempre, sei stato un personaggio fantastico e non sarai mai dimenticato.
Adoro Rick e Rita. Rita, che nemmeno dopo 28 anni ha perso il suo pepe e la voglia di girare il mondo.
Adoro anche il povero Hisui che, nemmeno dopo 28 anni, ha trovato la sua pace con un gruppo di scalmanati al suo servizio. Ed io che credevo che si sarebbe ritirato a vivere nel deserto subito dopo la faccenda del Fuji... poverino.
Adoro la Direttrice Yoshiko e l’artista Saya. (E, niente: qui devo un attimo urlettare di gioia perché Saya è diventata un’artista. <3) E anche Micheal che, sebbene citato solo in questo capitolo, è un fotografo e già per questo merita tutto il mio rispetto.
Adoro anche l’allestimento dei quadri Misaki: anche se non posso vederlo con i miei occhi, immagino che sarà fantastico.
Adoro l’anniversario di Yuzo e Yoshiko, e adoro il panorama del monte Fuji che hai descritto qui: un Dragone ammaestrato, già.
Adoro anche il panorama della vecchia cittadina, vista dalla collina dove tutto aveva avuto inizio - cioè la storia di Tsubasa. (Caspita, qui mi hai colpita al cuore quando hai parlato di ciò che è rimasto: i templi, la villa Wakabayashi - che è sopravvissuta a quel disastro, wow! - e lo stadio Ozora.)
Adoro anche Hirotaka, sul quale posso solo dire: un mito. Così come Pablito (e qui altro urletto perché è degno figlio di sua madre. E no, non è un insulto ma un complimento! **)
Adoro il finale, con la celebre canzone di Louis Armstrong. Yes. <3
E adoro un sacco anche questo capitolo, degna conclusione di una storia altrettanto degna di essere conosciuta!
Ok: due recensioni fa ti avevo promesso un necrologio… ma dato che il funerale non c’è stato ti ho lasciato un breve commento… sotto forma di “componimento”? Boh.
Detto questo! Almeno qui farò la seria (anche perché questa volta la te stessa del passato è stata brava a non far uscire dalla mia bocca alcun commento idiota dalla comicità assolutamente discutibile), quindi non mi resta altro da fare se non tirare le somme! Di sicuro mi ripeterò, ma sappi che ne varrà la pena. :)
Riguardo quest’ultimo capitolo in sé, bello anche questo. Faccio copia e incolla di ciò che ho scritto sopra e, in sintesi, è tutto adorabile. Ma, in particolare, anche in questo caso c’è una parte che mi ha colpita molto, e te la riporto per intero:
“Ma Yoshiko riusciva a vedere ugualmente, in mezzo a tutto quel verde, le strade brulicanti di vetture, il rumore dei clacson del centro, la sede dell’Università ed il palazzo dello Studentato, la casa di Yuzo, la casa di Taro, l’orchestra suonare nella sala ricevimenti della Villa di Genzo, lo squadrato palazzone dell’FVO. Vedeva i ricordi ballare come la bambolina di un carillon ad una dolce musica malinconica e sorrise, perché anche se ormai Nankatsu non c’era più, le aveva lasciato la cosa più importante che aveva. La stessa che aveva spiegato la coperta a quadri sul vano del Pick-up e vi si era seduta, liberandosi delle scarpe. Le gambe distese e lo sguardo rivolto alla donna che gli dava le spalle, fissando il passato al di sotto della collina.
Sì, dire addio alla propria città era un qualcosa di impensabile e traumatico, per certi versi. Si vedeva la propria casa sparire nel giro d’un attimo e rendersi conto di non appartenere più a nessun luogo, questo Yuzo lo sapeva e l’aveva provato sulla propria pelle almeno due volte, ma da quando la sua strada s’era incrociata con quella di Yoshiko, aveva capito che il concetto di ‘casa’ non apparteneva più a quello di ‘luogo’, ma era lei e ovunque si fosse trovato, sarebbe sempre stato ‘a casa’.”
Prima di tutto, nemmeno a farlo apposta l’ultima mia storia parlava proprio di questo concetto di “casa”, perché piace un sacco anche a me… e qui mi è piaciuto il modo in cui hai espresso tale concetto. “Casa” è dove si trova il cuore, al fianco delle persone che si amano dove, proprio con loro, ogni luogo diventa “casa”. :)
Inoltre, ho amato molto il gioco dei ricordi di Yoshiko che, in mezzo a quello che è diventato quasi un’oasi pacifica di verde, si diverte ad immaginare la vita della Nankatsu che ha conosciuto - e qui mi sono commossa. È un pezzo davvero toccante e carico di un profondo significato!
Tra l’altro, per riprendere le parole che avevo scritto poco prima, questo capitolo rappresenta la degna conclusione di una storia davvero meravigliosa. Nel giro di tre anni sei riuscita a creare una storia che, sebbene su certi aspetti - e l’hai detto anche tu - ricorda Dante’s Peak, su altrettanti è molto originale.
Originale, perché prende i personaggi di CT (manga a tema calcistico) e li catapulta in un contesto altrettanto reale ma dal sapore decisamente diverso. Prende come protagonista Yuzo Morisaki, che di solito vediamo alle prese con un pallone o comunque in contesti dove il tema del calcio è anche solo accennato, sia nel manga che nella maggior parte delle fanfiction. Qui, invece, è un vulcanologo, una persona che ha deciso di dedicare la sua vita allo studio della geologia, che a fine percorso diventa a tutti gli effetti “l’eroe” che per quattro anni credeva di non essere. Il suo percorso di crescita è stato superbo, passando da un uomo vedovo, che ha perso la persona che amava più di ogni altra cosa al mondo e vive con un passato alle spalle che lo tormenta, a un uomo completamente rinato, che è riuscito a sconfiggere tutti gli scheletri che aveva nel suo armadio e che è uscito vincitore, con al suo fianco la persona che l’ha aiutato in questo processo. Se non ci fosse stata Rita, lui si sarebbe confermato il primo del podio dei miei preferiti. Già lo amavo da calciatore; tu me l’hai fatto amare da vulcanologo (pur mantenendo le caratteristiche di tenacia e coraggio presenti nel suo alter ego calcistico)… cosa volere di più? E come dimenticare la scena del dono del cappello del secondo capitolo, io sono ancora in pieno “adfghjkl” ;////;
La tua storia è originale perché non solo avvicina il lettore al mondo della geologia ma lo affascina, attraverso descrizioni e note curate nei minimi dettagli, uso di termini scientifici ma frasi totalmente chiare e comprensibili. Ora bisognerebbe leggere tutte le recensioni per vedere se qualcuno ti avrà fatto qualche domanda in merito a qualche dubbio che ha avuto, però nel mio caso è stato tutto chiaro.
Infine, la tua storia è originale perché aggiunge quel tocco in più ai personaggi che già conosciamo, rendendoli più reali e affini a noi, senza restare al semplice ruolo di “personaggi di una serie che amiamo”. Ti ho già detto, ad esempio, che adoro il ruolo che hai dato alle donne: Sanae, Yayoi e infine la protagonista, Yoshiko, che la vediamo nel pieno del passaggio da ragazzina a donna matura.
Nella tua storia vediamo il fiorire di una storia d’amore, che hai descritto passo dopo passo senza scendere in scene troppo smielate: in generale ho trovato un giusto evolversi della situazione, dalle giuste tempistiche in base ai personaggi coinvolti. Nulla da ridire a tal proposito.
Ho amato anche i tuoi OC, sui quali ti avevo lasciato in particolare il commento al Capitolo 6, e che qui ripeto: non sono tappabuchi ma hanno una ragione d’esistere, un ruolo fondamentale e si incastrano perfettamente con la storia di quelli canonici. E anche qui non posso evitare di menzionare Rita, il personaggio più simpatico del tuo gruppo secondo me: mi ha fatto davvero sognare, e ti ringrazio ancora per non averla uccisa. <3
Le descrizioni di questa storia sono meravigliose. Come ti ho già sottolineato più volte, capitolo dopo capitolo ho visto con i miei occhi l’evoluzione del tuo stile, passando da descrizioni semplici ma ad effetto a quelle più articolate ma altrettanto efficaci, se non di gran lunga superiori in quanto ad efficacia. In questi tre anni ce l’hai messa tutta, e qui iniziano a vedersi i primi passi di quella strada che ti ha portato ad essere la scrittrice che ho conosciuto con “… right till the end” (la prima storia che avevo letto, ecco perché la cito. Se penso che quella storia è stata scritta nel giro di una mattinata… sappi che in senso buono ti invidio ancora per questo. Beata te!)
E, a proposito delle descrizioni, come non citare tutti i fenomeni naturali dei quali hai raccontato qui? Hai parlato dei fenomeni connessi alle attività del monte Fuji, simbolo del Giappone, in modo tale da pensare di essere lì, insieme a tutti i personaggi, e a vivere ciò che hanno vissuto loro. Complice il tuo percorso di studi, sei riuscita a trasmettere l’amore verso ciò che ti piace attraverso una storia che ancora oggi (e nonostante i mille errori che dici) ha la capacità di far emozionare ancora, nonostante la bellezza di più di un decennio. Ciò vuol dire che la storia è ben fatta, e ripeto anche qui: se dovessi mai riscriverla, ne potrebbe uscire un capolavoro. Lo penso davvero. :)
E penso che a questo punto ho davvero esaurito tutte le parole che avevo a disposizione. Ora che sai la mia opinione generale su questa storia, hai la mia benedizione per scrivere la terza storia… ebbene sì: ho visto che “Huzi” fa parte di un pacchettino composto da tre storie, per cui nei prossimi giorni leggerò volentieri anche la one-shot in attesa dell’ultima, nonché quella che chiuderà il tutto. Occhio che nella raccolta hai scritto “l'ultima storia è in 'ideazione', magari prima o poi (ma sicuramente!) vedrà la luce anch'essa, e chiuderà la trilogia.” perciò la aspetto! :D
Complimenti, carissima Mela: una storia che davvero arriva a toccare le corde dell’anima. <3 E con questo si chiude anche il mio ciclo di recensioni, e qui finalmente posso scriverti che almeno in questo capitolo sono riuscita a vedere tutti i prestavolto che hai utilizzato: che gioia! Sì, alla fine ci voleva proprio: il poter vedere i vari personaggi dal vivo mi fa confermare che sei stata brava anche con le varie associazioni! **
Alla prossima!
--- Moriko
p.s.:
Takahashi?! Cosa ci fa la progenie dell’autore di CT nella tua storia? È un omaggio oppure è stato casuale? Ti prego, illuminami XDD
(C’è anche la mitica Rumiko Takahashi, se è per questo… ma il primo pensiero è stato a lui, ops! :3) |