Recensioni per
Dodici Margherite
di Belinda Nero

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/10/14, ore 21:56
Cap. 10:

eccomi qui!
dunque, quando si dice che l'allievo non ha più bisogno del maestro... inoltre, jayden, sapendo di essere una sorta di prediletto, si è montato la testa ed è diventato arrogante, presuntuoso, tanto da mettere in difficoltà il maestro. questi, infatti, aveva bisogno di aiuto, quindi ha cercato di prendere un altro apprendista oltre a jayden, e alla fine invece ha finito per perdere tutti i possibili candidati e jayden stesso. anzi, comprendo la scelta dell'artista di allontanare jayden, perchè adesso lo stava ostacolando nel lavoro. come spesso accade, l'apprendista, con l'esperienza, ad un certo punto raggiunge un livello tale da esigere di trovarsi al pari col maestro, ma allora ecco che scatta la competizione, e la collaborazione diventa inattuabile. piccolo inconveniente del mestiere, ma è un po' come il rapporto padre-figlio. presumo che jayden temesse di essere spodestato dal suo posto d'onore. comunque, appunto, una volta che un figlio raggiunge la maturità e finisce di apprendere dal padre tutto ciò che deve, si ribella, desidera essere considerato al pari del padre e la naturale conseguenza è la separazione, in modo che il giovane possa trovare la sua strada e coronare le proprie ambizioni.
ora l'artista, visto il carico di lavoro, sarà comunque costretto a prendere un altro allievo, perchè da solo non ce la può fare. altrimenti rischia di "consumarsi" prima del tempo. un artista che viene spremuto fino all'ultima goccia non è destinato ad una vita lunga e serena. ma quale vero artista è mai sereno? molti dei più grandi hanno avuto una vita tormentata e sono morti giovani, e forse è questo il segreto della grandezza. triste ironia della vita, che risucchia quella scintilla divina finché non rimane che cenere. e più quella scintilla arde con forza, più si esaurisce velocemente.
un bacione e alla prossima!
lady1990

Recensore Master
25/08/14, ore 17:32
Cap. 9:

ehi!!! bentornata! scusa se non sono passata prima, ma ero in Germania e la connessione andava e veniva ^^
dunque, in questa drabble le frasi che mi hanno colpita di più sono le seguenti: "Divenni però avido e molto voglioso." e "[...] scena che incominciava a non essere più solo mia".
La prima, secondo me, descrive appieno l'animo dell'artista, la sua disperata ricerca di qualcosa di indefinito, capace di procurargli una sensazione di completezza spirituale. l'artista è avido e voglioso per natura, ma la sua avidità non è esattamente legata al materiale, quanto piuttosto alla sfera spirituale. il fatto di cercare la compagnia delle donne per appagare il bisogno carnale non è che un palliativo, un effimero tentativo di sfogo che non placherà mai la sete dell'anima. perchè il vero artista è colui che fa l'amore con la propria arte.
per quanto riguarda i garzoni, ogni artista di rilievo, nei tempi antichi, era chiamato ad averne almeno uno, soprattutto per ottemperare alle richieste dei clienti entro la data di scadenza. se eri famoso, ricevevi tante richieste e da solo era impossibile terminarle tutte in tempi ragionevoli. tuttavia, l'avere un garzone implica anche che l'artista passi a lui parte di se stesso e della propria arte, chiamandolo a partecipare quasi come suo pari a qualsiasi opera. per questo la scena non può più essere esclusivamente dell'artista, ma egli è invece costretto, che lo voglia o meno, a condividere il palco con il suo collaboratore, anche se quest'ultimo rimane nell'ombra.
anche questa drabble mi è piaciuta molto! ora vado a leggere gli altri aggiornamenti!
un bacione!
lady1990

Recensore Junior
23/08/14, ore 20:01
Cap. 1:

Hey, ho trovato questa storia per caso e quindi mi sono detto: "beh, perchè non leggerla?", ho trovato anche interessante la trama e quindi un motivo in più per farlo.
-> Da poco la morte mi ha fatto visita.Non una morte corporale, materiale, in sé effimera come la vita umana su questa Terra; ciò di cui parlo è una morte più intima, più sacra, più eterna. -> Dove ti ho sottolineato in rosso la frase successiva non è staccata dal punto.

Con questo non ho trovato altri errori, ho letto che questa Drabble è partecipata ad un contest e devo dire che è davvero molto ma molto bella. Anche l'impaginazione è a dir poco fantastica, il titolo è spettacolare e mi piace davvero tanto.
Hai descritto bene il rapporto con la morte, all'inizio e così anche la fine quando il pittore non disegna più con colori ma con un unico colore, seppia. In lui non ha nient'altro che vuoto di fantasia, scarsa ispirazione... E hai descritto il tutto davvero molto bene.
Brava.

_nothing

Recensore Master
07/11/13, ore 22:26
Cap. 8:

è bello diventare il mentore di qualcuno, istruirlo in qualcosa che si ama e condividere poi quella passione insieme. è come un figlio che svezzi e che guardi crescere, maturare, perfezionarsi. certo poi, il carico di lavoro diminuisce e l'artista è più libero di dedicarsi con cura ad un solo dettaglio, o al progetto, o al soggetto del quadro senza doversi preoccupare dello sfondo o di particolari meno significativi; però non so, qualcosa va irrimediabilmente a perdersi, perchè anche se qualcuno imita il tuo stile, non sarà mai identico al cento per cento. non è più un'opera tua, ecco.
sono combattuta, questa drabble mi ha dato da pensare.
un bacione!
lady1990

Recensore Veterano
07/11/13, ore 11:27
Cap. 8:

Ciao! :)

Inizio col dire che questa tua raccolta mi ha totalmente conquistato. :) Appena trovata mentre scorrevo le pagine del fandom Introspettivo, la descrizione - e anche il titolo - mi ha lasciato senza parole. Mi sono fiondata subito a leggerla, e un po' mi dispiace non averla scoperta prima: penso sarebbe stato più interessante seguirla sin dall'inizio, passo passo, vivere la suspence e assaporare il piacere dell'attesa, prima di poter gustare, ogni volta, qualche altro frammento di questa storia così particolare. Tuttavia, ammetto di essere felice di avere a disposizione ancora due occasioni per poter vivere intensamente questa sensazione, e spero di riuscire, tempo e studio permettendo, a farti sapere la mia opinione anche per i prossimi aggiornamenti :) 

Per cominciare, ti confesso che io ho una passione smodata per il genere Introspettivo. Mi piacciono tantissimo le storie che si focalizzano sulle emozioni di un personaggio, che si snodano in un excursus dentro la sua anima, in un'analisi dettagliata e meticolosa delle sue emozioni, dei suoi sentimenti... Mi piace "sentire", in un certo senso, ciò che vive, sulla propria pelle, anche il personaggio del racconto. E devo ammettere che, con questa tua raccolta, tu ci sei riuscita benissimo.
Non posso che farti i complimenti, perché so bene quanto questo, purtroppo, non sia così facile e scontato, anzi! Ma devo anche congratularmi con te perché la tua abilità si scorge anche dalla tua straordinaria capacità di sintesi. Insomma, attraverso poche ma misurate parole, attraverso rapidi tocchi di pennello - giusto per restare in tema :D -, sei comunque riuscita a realizzare un ritratto vividissimo ed estremamente realistico del personaggio attorno a cui ruota tutta questa storia.
In particolare, mi ha affascinato moltissimo il modo in cui hai descritto la sua mancanza di ispirazione, il vuoto che percepiva di fronte all'impotenza, di fronte al tipico "blocco" che un artista spesso si trova a fronteggiare.
E anche quest'ultimo frammento mi ha trasmesso una sensazione piacevolissima. Ho trovato splendido l'accostamento "garzoni - erba novella", ma la frase che, in assoluto, mi ha colpito più di tutte è stata questa: "Non smisero mai di credere in se stessi e in ciò che io potevo donargli." Non saprei spiegarti il motivo per cui mi sia rimasta tanto impressa, ma mi ha emozionato, quasi commosso... forse, perché esprime in modo meraviglioso e toccante il rapporto intimo e di affetto quasi paterno che si instaura fra i due, forse perché legato al tema dell' "autostima" che, da tempo immemorabile, esercita su di me un influsso particolare, ma... mi è piaciuta, tantissimo. 
Prima di lasciarti libera, mi sento in dovere di complimentarmi con te anche per il lessico che hai utilizzato. Non sei mai scontata né banale, ed ho amato tantissimo l'uso di alcuni termini che si discostano dal linguaggio più quotidiano, più "comune", perché magari legati all'ambito specifico della pittura e dell'arte in generale: hanno contribuito ad impreziosire tutta la raccolta e a suggellare definitivamente l'effetto realistico, di essenziale importanza. Perciò, bravissima davvero. :) 
Adesso ti saluto, cara Lle! Spero di aver presto modo di leggerti ancora, e grazie per questa bellissima ed emozionante lettura :) 
A presto e complimenti ancora! :)

Sunflowerbud

 

Recensore Master
04/11/13, ore 09:09
Cap. 7:

e qui la celebrità arriva e travolge tutto! però bisogna stare attenti a non lasciarsi fagocitare da essa, altrimenti essa divorerà anche l'ispirazione. perchè a quel punto diventa più importante l'approvazione altrui e quella è la morte dell'artista. la sua fantasia deve essere libera di viaggiare e nutrirsi e a volte le luci della ribalta la imprigionano, consumandola lentamente. dopo tutta questa gioia e soddisfazione, c'è il rischio che al primo accenno di caduta crolli tutto il castello di carta.
lady1990

Recensore Master
04/11/13, ore 09:06
Cap. 6:

ahhahah, capisco bene! se si tratta di dipingere o disegnare per se stessi allora siamo tranquilli. ma se qualcuno ci chiede di mostrare i nostri lavori non siamo mai abbastanza fiduciosi nelle nostre capacità e ci sminuiamo, timidi, per paura di essere rifiutati e ricevere così un'amara delusione. però, ovviamente, se siamo dilettanti e il nostro lavoro diventa un successo, questo ci spara a vette altissime e ci dà la carica giusta. dipingere per se stessi e ricevere lodi da altri è il massimo!
lady1990

Recensore Junior
19/03/13, ore 22:43
Cap. 1:

Inserisco qui i tuoi giudizi! 
la tua storia era veramente bellissima, ma non voglio dilungarmi anche qui. Già le mille mila righe qua sotto penso possano bastare e possano dire tutto il dicibile! 

Stile9/10
Complimenti! La tua storia rasenta la perfezione sotto tutti gli aspetti.
Hai scritto una storia a mio parere bellissima.
Il tuo modo di scrivere è talmente accattivante che riuscivo a figurarmi la vita di questo pittore man mano che proseguivo nella lettura.
Però ho notato un lieve declino nello stile di scrittura; i capitoli iniziano a non essere più drabble perfette e lo stile diventa molto più duro, cosa che si ricollega perfettamente con la trama della tua storia.
Essendomi completamente infatuata del tuo modo di scrivere i primi capitoli, per la loro delicatezza e poesia ho quindi apprezzato tantissimo l’ultimo capitolo. Anzi, diciamo pure che l’ho adorato. E’ stato bellissimo il richiamo (e la spiegazione) al titolo e quell’aria malinconica e nostalgica che lascia dietro di sé.
Un applauso a te.

Linguaggio (Grammatica-Lessico)  8,5/10
Come ho già detto la storia è scritta molto bene, l’unico appunto che ho da fare è che soprattutto negli ultimi capitoli hai usato meno parole. Questa non sarebbe una penalità ma in alcune frasi sarebbero servite poche parole in più per poter rendere le varie frasi più armoniose.
Ti faccio l’esempio maggiore, quello del decimo capitolo.
“Hai imparato abbastanza, vai” gli dissi. Eppure lui era incapace a dire “ciao”.
Sembra che questa frase stoni un pochino.
Per fare una frase con uguale numero di parole io avrei usato la frase “Eppure lui era incapace di dire ciao”.  
Ma questo è solo un appunto.
Altro appunto è nell’uso delle virgole. In alcuni casi sono superflue, come in questi due casi.
Ne presi un altro, ma anche quello fu scacciato dalla prepotenza di Jayn.
Nel teatro della vita cittadina, ora recitavo in proscenio ed avevo il maggior numero di battute.

In questo caso io avrei utilizzato la virgola tra “che” ed “invece” per creare una pausa e accentuare l’importanza della parte finale della frase.
Le sue capacità ormai avevano superato di gran lunga le mie che invece mi stavano abbandonando
Originalità  9,5/10

La storia è molto originale e particolare. Molti faticano a inserire in una drabble un evento di anche pochi minuti mentre tu sei stata in grado di inserire l’intera vita di un uomo. E non lo hai fatto in maniera frettolosa o a caso, si vede che ci hai pensato sopra parecchio e ogni episodio è, come hai detto tu, un grazioso petalo di un bellissimo fiore.

Giudizio sulla storia*  9,5/10
Se non si era capito questa è una delle mie storie preferite. E’ una delle prime che ho letto ma che ho conservato in un angolo prima di giudicare “perché non mi sentivo ancora pronta”.
La storia non è per nulla banale e non rimane su uno strato superficiale. Ci si riesce ad immedesimare così bene che si avverte questo senso di impotenza e decadenza che aumenta di intensità durante la storia.
La caratterizzazione dei personaggi è ineccepibile. Non solo conosciamo tutte le caratteristiche che ci interessano del tuo personaggio, ma anche il suo assistente, Jayn. Di Jayn sappiamo che era un garzone partito dal nulla, che inizia a capire di essere portato per quel mestiere e che era estremamente legato al suo maestro. A causa della sua arroganza è stato cacciato via e, probabilmente, dopo aver avvertito ciò come un tradimento, si è voluto vendicare mettendo in ombra quel vecchio pittore così come il tuo protagonista aveva fatto in passato con gli altri artisti.
Ecco, per fare questo breve riassunto ho consumato 69 parole, tu sei riuscita a dire tutto, di più e meglio in solo 100. Hai tutta la mia stima.

Uso delle parole  6,5/10

L’uso delle parole è corretto e mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia utilizzato tutte le parole proposte.
L’unica pecca è che non sempre le parole sono l’argomento centrale del capitolo. Al massimo lo possono essere in senso lato, come nel capitolo “erba” dove l’elemento principale sono i garzoni ma avendo descritto i garzoni come erba novella…..
Il concorso chiedeva come elemento principale del capitolo la parola data e per questo ho dovuto penalizzare un po’ il punteggio.
Inoltre il titolo doveva contenere la parola chiave e anche questo ha penalizzato ulteriormente il voto
 
Punteggio totale: 43/50

Recensore Master
02/11/12, ore 19:18
Cap. 5:

prediligere l'oscurità invece della luce. pare come la fase che si attraversa da adolescenti, quando tutto intorno a te e in te comincia a cambiare, ti senti diverso, catapultato in un universo misterioso, spaventoso e intrigante, dalle tinte cupe e fosche eppure affascinanti e decadenti, come il crepuscolo. i colori accesi permangono, seppur velati da qualcos'altro, come la magia notturna. da bambini il buio ci spaventa e spesso si odia la notte, ma quando si cresce si arriva ad amarla forse ancor più del giorno, perchè ammanta tutto di curiosi presagi e oserei dire anche di romanticismo.
chi adora l'astratto è una persona a cui non piacciono i confini netti, dettati dalla realtà e dall'esterno. è una persona a cui piace sognare, libera dalle catene, lasciando a briglie sciolte l'immaginazione e l'anima, libera di volare fra macchie indefinite che la cullano come nuvole impalpabili e rigeneranti.
l'oscurità, proprio per la sua caratteristica intrinseca di essere astratta e priva di contorni, stimola la fantasia, e la nostra mente le conferisce il potere di distorcere la realtà in forme grottesche e, appunto, assurde, come le facce degli alberi e i loro rami come braccia munite di artigli per afferrarti. ogni cosa, durante la notte, anche quella più innocua alla luce del sole, assume un volto, un'espressione.
mi piace molto questa tua capacità di tessere immagini così evocative!
un bacione!
lady1990

Recensore Master
26/09/12, ore 18:45
Cap. 4:

l'evoluzione, la maturazione interiore. il mondo grigio della matita non è più sufficiente, il bisogno di qualcosa di più attrae. avere a che fare con i colori è molto complesso, occorre attenzione e flessibilità, nonchè un occhio allenato per distinguere le varie sfumature. quando passi dal lapis al pennello è come morire e rinascere insieme: la paura, l'incertezza possono dapprima bloccare e le dita devono abituarsi a quel nuovo prolungamento, come ci si abitua al cambiamento.
complimenti ancora (mi sento ripetitiva)!
alla prossima!
un bacione!
lady1990

Recensore Master
26/09/12, ore 18:41
Cap. 3:

mi piace come in poche righe riesci a condensare concetti molto estesi, in questo caso la passione per l'arte.
riprodurre la luce, non v'è niente di più difficile. prima l'arancia, la base, la semplicità. poi la luce, qualcosa di assai mutevole, cangiante. la luce è movimento perpetuo e bisogna avere uno spiccato talento per riuscire ad afferrarla.
bella anche questa, vado alla prossima drabble!
un bacione!
lady1990

Recensore Master
12/09/12, ore 22:18
Cap. 2:

bella anche questa, davvero. per ritrarre su un foglio o su una tela o su qualunque altra superficie qualcosa di semplice è sempre molto più difficile che riprodurne i particolari più complessi. potremmo anche trasporla su un piano di vita vissuta: le scelte, i percorsi, le parole più semplici sono sempre più difficili da prendere, percorre e proferire. le cose complicate ci riescono meglio.
ma, guardata da un punto di vista puramente tecnico, è proprio dalle forme più semplici ed elementari che l'artista comincia a creare, a costruire qualcosa di più complesso.
ottimo lavoro anche qui!
un bacione!
lady1990

Recensore Master
12/09/12, ore 22:14
Cap. 1:

aaaahhh, adoro quando tiri fuori queste perle che hanno come unica protagonista l'arte! e qui affronti il tema della mancanza d'ispirazione, quando un artista non riesce più a creare nulla e dentro si sente vuoto, proprio come morto.
bella questa drabble, vado a leggere la prossima!
un bacione!
lady1990