(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) La recensione purtroppo, non la posso lasciare in bianco. Quindi, dovrò sforzarmi di trovare parole degne per commentare questo capolavoro.
E' una storia terribilmente agrodolce.
Fà male eppure mi dona speranza. Perché la vita continua, perché, nonostante tutto, non ci possiamo fermare, e come ogni nuovo giorno arriva, così noi dobbiamo andare avanti. E' quello che fa Tarja alla fine. Ed è quello che non fa Tuomas.
Ma parliamo di lui, del Poeta. Non sappiamo il motivo del suo gesto, cosa l'abbia spinto -una persona così attaccata alla vita- a scegliere la strada del suicidio. Lui, che aveva continuato con il suo sogno, lui che aveva lottato per questo. Poi, all'improvviso, una molla dentro di lui si spezza, e tutto il castello di carte crolla, viene meno la speranza in balia di una notte eterna. Ti dirò, ho rivisto moltissimo le sensazioni del Tuomas della tua precedente ff, il Tuomas post Dark Passion Play e pre Imaginaerum. Solo che se lì c'era stata Gem a salvarlo, qui, nessuno gli ha teso la mano. E' così, nella notte più scura dell'anno, vien meno anche la sua, di luce.
Eppure, nonostante tutto, resta un personaggio dolce, reale, e vitale. Sì, anche se è un fantasma, la luce della vita non è spenta in lui, brilla nei suoi occhi, luminosa e dolente, triste come la sua sigaretta immaginaria, triste come la consapevolezza che i demoni non se andranno mai.
E Tarja, a questo punto, cos'è, se non un ricordo sbiadito per questo fantasma? E' un gioco di specchi, in cui i ricordi e le sensazioni si riflettono. Ho trovato il comportamento di Tarja terribilmente realistico, molto da lei e di quello che ci ha fatto conoscere fino ad ora. La immagino forte, una roccia, eppure, rotta dentro, scordata tanto più quanto la sua Ave Maria è perfetta e vuota. Perché, lo ripeterò fino alla nausea, Tarja nei Nw era un guscio vuoto, una crisalide. E Tuomas può capire quanto duro fosse il bozzo di seta, dopo averla sentita cantare per conto suo, felice di essere diventata farfalla. Tarja è un demone, un tarlo, la voce dell'incomprensione.
Mi piace moltissimo come hai evidenziato il fatto del matrimonio e dell'amore profondo che ha con Marcelo, e allo stesso tempo, il rapporto di grande amicizia che c'è e c'è stato con Tuomas. E' su questa amicizia insana, di contemplazione della bestia, del bambino non benedetto, che i due possono incontrarsi al di là del tempo, per dirsi quell'addio che la vita ha loro negato.
E ho adorato la crescita emotiva di Tarja, il suo andare avanti e tornare indietro per onorare un amico scomparso, rimanendo se stessa ma inglobando la Musa, accettandola forse per la prima volta. Bellissime le parole su Anette, che non risulta svilita dal confronto, ma anzi, assume concretezza e dolcezza.
Dolcissima, invece, la parte con Rebecca, la pulsante gioia della vita che si sfuma in nostalgia per la morte. Perché tutto è un rifluire, e lei lo sa.
Lo sa anche Tuomas, che vive ogni notte la Sua notte.
Se io in parte, ho contribuito alla nascita di questo gioiello, bhè, sono orgogliosa di me. E sono fiera di te perché hai saputo dipingere una tela magnifica.
I miei complimenti più vividi, Fra, e grazie :*
Questo storia merita di essere ricordata a livello di memento mori. Per questo, secondo me, merita di essere Scelta. |