Ciao, stavo scorrendo il tuo profilo e ho notato che avevo saltato questa storia nel fandom di Slam Dunk (devo ancora recuperare "Vesper" ma prima o poi la leggo, giuro ^^) e, come dire, non potevo proprio non leggerla! Prima di tutto perché trattasi di "Drabble perfetta" (non ho contato il numero, ma vado sulla fiducia) componimenti che sono delle vere e proprie sfide, soprattutto perché stare nelle cento parole giuste è tutt'altro che facile e lo dico per esperienza personale. Quando è capitato a me, o meglio, quella volta in cui mi sono impuntata sul voler rimanere per forza in cento parole ora della fine mi sembrava di impazzire ^O^
Che dire di questa? Innanzitutto che mi suona ancora un po' strano che una penna prolifica come la tua possa produrre una cosa tanto breve... In ogni caso ti rassicuro subito dicendo che mi è piaciuta (oddio, rassicuro, non che la mia opinione sia assoluta parola divina!). C'è una cosa che mi ha dato da pensare, ho sempre concepito le drabble o le doppie drabble come il racconto breve di un momento definito. Ad esempio, non so, Hanamichi che bacia Rukawa. Fine. Cento parole per raccontare questo. Oppure duecento per raccontare cosa prova Rukawa quando va a canestro, la sensazione della palla fra le dita e poi il palleggio che diventa irregolare, le gocce di sudore che gli bagnano le mani... Insomma una fotografia di un qualcosa. Qui è... non lo so, differente! C'è tutta una vita. Il tema portante è ovviamente la felicità e, beh, Hanamichi. E li hai rapportati in una maniera che salta inevitabilmente agli occhi, a tratti (ma forse mi spiego male) mi è sembrata quasi giornalistica come impostazione. Non lo so, forse sarà per l'espressione "Il giovane si pone sempre tale quesito" è una frase corretta, ovviamente, ma un po' formale! Ma non è una cosa negativa, ma ciò che da alla storia un tono differente. E quello che rende questa drabble unica. Insomma è uno stile che non ho mai visto utilizzato tanto correttamente. E poi la domanda che si intervalla a racconti di vita di Hanamichi... mi piace come sei riuscita a raccontare la sua intera vita in tre, e dico tre, frasi. La capacità di espressione in sintesi è ciò che rende un drabble-ista (oddio che definizione brutta) un drabble-ista! E tu lo sei eccome perché in pochi sanno davvero scriverle e te lo dico sinceramente, perché i racconti brevi sono un po' un mio pallino e ne ho letti tanti che non sapevano né di carne né di pesce. Questa invece ha un tono, ha uno stile... forse diverso dal tuo solito stile, ma ugualmente incisivo e decisamente d'effetto.
Ah, tutto questo tralasciando ovviamente la trama della tua drabble. Trovo che anche il tema sia molto ben utilizzato, la felicità intervallata al sogno della felicità. E solo alla fine lui la felicità la trova e la trova con Rukawa. Molto bello e profondo.
Insomma una recensione un po' sconclusionata, ma spero d'averti detto qualcosa di sensato... non mi piace dare l'impressione di chi può aver letto qualunque cosa quando lascio un commento a una storia. Spero d'averti invogliato a scriverne ancora perché faresti bene ad approfondire e ad impratichirti maggiormente con cose del genere. Ne guadagnerebbe l'intero genere... credimi!
Ma quanto ho scritto?
Va beh, spero tu sia sopravvissuta, alla prossima...
_Koa_ (Recensione modificata il 11/03/2013 - 11:24 pm) |