Dovrei iniziare con il ringraziarti, e col dirti che oramai non ho più dubbi sul fatto che tu sia un ‘’Caso Disperato’’ se hai il barbaro coraggio di definirla ‘’Una misera OS. ‘’
Dovrei stare qui a scrivere una recensione lunghissima, un romanzo, dieci pagine, venti, battere su questa tastiera fino a domattina.
Dovrei, ma non so da dove cominciare. Mi ritrovo anche io a fissare questa pagina bianca, e di nuovo, come la maggior parte delle volte in cui leggo qualcosa di tuo, sono senza parole. Mi domando se non l’hai intitolata ‘’White Blank Page’’ per questo motivo. ;-)
Non conoscevo la canzone, (Come potevo non conoscerla? Ma è meravigliosa!) quindi appena ho letto il titolo e le prime righe sono corsa a sentirla, me la sono messa nelle orecchie, l’ho ascoltata, e poi ho ripreso la lettura. Anche stavolta, mi hai fatto immergere. Completamente, non mi hai fatto respirare. Perfetto, oltre alle parole adesso mi togli anche il respiro -finirai per uccidermi-. Se pensavo che Nightmare fosse la tua perla, credo proprio che dovrò affiancarle questa. Forse riesce persino a batterla … Non si fa così, però. Mi rendi davvero le cose difficili, se mi coinvolgi così tanto non riesco a recensire, lo vedi che non ci riesco? E risulterebbe del tutto inutile prendersela con calma e tornarci domani,perché stavolta c’è anche la dedica a peggiorare la situazione … e sarebbe la stessa cosa. *.* Almeno con Nightmare ero riuscita ad estraniarmi alla fine ed era venuta fuori una recensione decente.
Hai paragonato Rod ad una pagina bianca, mi chiedo davvero come tu abbia fatto a trovare un paragone così calzante, con un oggetto tanto banale, un foglio di carta, e renderlo così struggente. ‘’Un foglio intonso di pergamena, su cui nessuno si è mai dato la pena di intingere la piuma e scriverci un pezzetto della sua vita.’’ Un’altra poesia, accostiamola a ‘’ Una carezza di velluto su una ferita aperta.’’
Mi hai sconvolto/tramortito anche oggi (credo si sia capito). Ti chiedo scusa. Scusa se non riesco a esprimermi, per l’ennesima volta. Ma provo a porla in questa maniera. E’ una recensione breve perché sei riuscita a regalarmi davvero tanto, con queste pagine. Tantissimo, non lo sai. O meglio, forse si, gli altri -sicuramente più in gamba di me con le recensioni- te lo faranno notare. Con questa o con le altre tue storie, ci riesci ugualmente. Il concetto è che quando si legge un qualcosa che riesce a toccarti così in profondità da toglierti le parole di bocca, da mozzarti il fiato, devi restare in silenzio. Ti sarà capitato. Che sia stato un libro, un quadro, un paesaggio, un viso, quello che vuoi, ma ti sarà capitato. Vedi, è questo quello che mi succede, quando leggo le tue pagine. Perciò forse, meglio restare in silenzio e smettere di scrivere … contemplo e basta. Certe cose bisogna contemplarle in silenzio.
E’ un onore, avere due righe per me fra le tue pagine.
Grazie. |