Ciao! Allora, sono in ritardissimo con la recensione, ma ho avuto tempo solo ora di scriverti...
Mi è piaciuto questo incipit dall'atmosfera fiabesca, un pò come "c'era una volta..." che si accorda a quella che sembra una vera e propria fata uscita da un libro di favole,Narcissa, con la sua bellezza perfetta, i suoi capelli biondi, vestita d'azzurro come i suoi occhi (e col tocco di classe dello champagne). Sola e struggente, immersa nella malinconia di pensieri più grandi di lei, con cui si ritrova costretta a fare i conti. Dev'essere insolita per lei la preoccupazione, dal momento che tutti si sono dati da fare, sempre, per evitarle grane di ogni tipo, ma stavolta è diverso. Stavolta deve "diventare grande", per così dire.
Ora, questo Lucius. Non mi è simpatico, è troppo prepotente, a cominciare dal sorriso "che pretende". Fin troppo consapevole del suo "charme", fin troppo abituato all'idea che tutto gli sia dovuto senza sforzo da poter anche solo concepire un rifiuto, un ostacolo, un'opposizione. L'attrazione che Narcissa prova per lui è palpabile, ma al tempo stesso emerge il contrasto di emozioni che lui le scatena dentro: Lucius la fa sentire debole, Narcissa è consapevole di non potergli dire di no... Lei si sente solo una "donna di casa", "senza carattere", mio Dio che cosa triste... Ma sta prendendo consapevolezza, sta aprendo gli occhi, sta cominciando a capire che davvero, in passato, è stata troppo ingenua ed ha finto di non vedere molte cose... E' questo che, secondo me, causa quest'improvvisa scintilla di ardimento, lei che non si è mai opposta a nessuno, credo, in tutta la sua vita, lasciando che altri decidessero per lei, ma ora no. Ora alza la testa e decide lei cosa fare del suo futuro. E, sebbene sposare Lucius è tutto ciò che ha sempre sognato, non vuole che le cose vadano così. E Lucius...non riesce proprio a capire cosa le passa per la testa? E' così superficiale, sì, non riesco a trovare altro aggettivo. E offeso, e ferito. E continua a non capire. Per lui è tutto così semplice e lineare, gli appare assurdo complicarsi la vita, non si fa tutte le domande che tormentano Narcissa. E poi, quando cerca di rassicurarla, facendole un elenco della spesa di quello che può offrirle (casa, prestigio sociale, rispettabilità, figli)...ma si rende conto che peggiora solo la situazione? No, eh? Lo vedo troppo attaccato alle cose materiali, Lucius, incapace di quella raffinatezza sottile che si chiama "sentimento" o "romanticismo" (a dispetto dell'anello di brillanti, in cui ci vedo molto poco di romantico, della serie "ogni cosa ha un prezzo"). Ovviamente non sto dicendo che Lucius non ami Narcissa, ma semplicemente sbaglia nel dimostrarglielo, ecco. E quando lei gli rinfaccia il suo lavoro di Mangiamorte, ciò che lo stupisce di più non è l'accusa - che immagino non si vergogni di ammettere come fondata, perchè per lui è un onore essere un Mangiamorte- ma il fatto che non riconosce più questa Narcissa, improvvisamente diversa dalla donna senza spina dorsale che era abituato a frequentare, ora è più adulta, più forte, più consapevole e la cosa lo spiazza, soprattutto perchè lui è uno abituato ad avere il controllo e a dettare le regole. Un classico il modo in cui, messo alle strette, si difende ritorcendo i dubbi di Narcissa contro di lei, accusandola di voler trovare una scusa per non sposarlo, addirittura di avere un altro (LOL). Della serie: aggrapparsi a un nemico solido, conosciuto, con un volto e un'identità noti è sempre più "confortante" che essere costretti a mettere se stessi in discussione e combattere con i fantasmi delle proprie convinzioni.
Che dire... Grande Narcissa, veramente "out-standing" in questo capitolo. A me piace la coppia Lucius-Narcissa, anche se a volte poco sopporto Lucius e la sua arroganza, ma vabbè, se non avesse questi difetti sarebbe uno fra tanti... Anzi, ti faccio i complimenti perchè, a parer mio, sei riuscita a tratteggiare caratterialmente questi due personaggi molto bene, è proprio così che me li immagino da ragazzi...
Aspetto il continuo, allora. ;)
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