Recensioni per
You never call me when you're sober.
di Nikkai
Premetto che al contrario dello scritto precedente, quest'esperienza non l'ho mai provata :V |
Eccoti la mia prima recensione, sentiti onorata (?) |
Una conclusione bellissima. Mi piace proprio. Mi ricorda una frase di Pirandello, non la riporto letteralmente ma teoricamente era più o meno un "Nel corso della tua vita riuscirai ad incontrare troppe maschere e troppi pochi volti". Penso che questa storia, breve e intensa, sia un esempio molto forte di quella citazione. Il tema che hai utilizzato è rischioso, ma i riflettori non sono puntati sul suicidio. Lo citi una sola volta. I riflettori sono puntati su un male di vivere profondo che lascia spazio all'immaginazione. Chi è "lui"? Perché si parla di "Addio"? Addio ha tanti significati. |
Altro che suicidio...siamo sempre qui, sempre la sfida. Per ora. Ecco la domanda fatidica: "Quante cose avrebbe sopportato prima di distruggersi con le sue stesse mani?". |
"Affondò le dita affusolate nella sua stessa pelle nella vacua imitazione di un abbraccio." Mi piace. Già da qui mi piace. La storia non ha bisogno di essere commentata, è il fermo immagine di un'intenzione che si spaccia per tale, quando in realtà è una specie di sfida: vediamo se ho qualche ragione per restare. Vediamo se questa volta ci riesco, a trovarne una. |