Sesta classificata al contest "Make it simple, make it memorable, make it inviting to look at, make it fun to read" indetto da Stratovella sul forum di EFP
Grammatica e sintassi: 4/5
In generale, non ho riscontrato nessun errore grave, giusto qualche svista per quanto riguarda la punteggiatura e alcune cose che, più che correzioni, sono da prendere come semplici consigli.
Sviste:
· “Le nuvole rese grevi e molli...”, manca la virgola dopo “le nuvole”;
· “Senza dire nulla, si avvicinò alla bambina malconcia ma soddisfatta, che aveva di fronte e senza esitare le sciolse l’unica treccia...” dopo “soddisfatta” niente virgola;
· “solo il tempo di annodare un tanzaku ed essere subito riacciuffata.” errore di distrazione: doppio spazio dopo “tenzaku”;
· “Non mi fermerò con gli sconosciuti e resteremo sempre lungo la fila delle bancarelle. Per favore…?” manca lo spazio dopo i tre puntini di sospensione;
- “Il suo nuovo kimono rosa pallido, con l’obi giallo limone e i fiori di seta sui capelli raccolti in una coda alta acconciata con dei boccoli, la rendevano una splendida bambola...” ho dovuto rileggere la frase un paio di volte per cercare di capire cos'era che stonava: gli elementi che vai ad elencare sono un po' troppi per essere racchiusi in un inciso. Toglierei semplicemente il “con” dopo “pallido” perché, essendo l'elenco successivo abbastanza corposo, rischio di perdere un po' il filo del discorso, tanto che persino la concordanza fra il soggetto “kimono rosa” (che è l'unico soggetto della frase) e il verbo “rendevano” risulta sbagliata nel numero.
Al contrario, eliminando il “con”, quelli che prima erano complementi di unione (obi e fiori) diventano anch'essi soggetti, concordando in maniera corretta con il verbo: “Il suo nuovo kimono rosa pallido, l’obi giallo limone e i fiori di seta sui capelli, raccolti in una coda alta acconciata con dei boccoli, la rendevano una splendida bambola [...]”;
- “vista la presenza della statua della dea Kannon, che avrebbe garantito una raccomandazione maggiore alle preghiere delle ragazze, che consistevano quasi sempre nella richiesta di incontrare il vero amore” Dato che il periodo è abbastanza lungo, eviterei il secondo “che”, impostando la frase in modo simile a questo: “vista la presenza della statua della dea Kannon, che avrebbe garantito una raccomandazione maggiore alle preghiere delle ragazze, quasi sempre volte alla richiesta di incontrare il vero amore”;
- Punto e virgola. Ne avrei fatto un uso meno frequente nei periodi più brevi, dove anche una virgola sarebbe potuta andare bene, per poterlo utilizzare maggiormente in quelli più lunghi. Prendiamo, ad esempio, un periodo tratto dalla tua storia: “Avrebbero riso garbatamente dietro preziosi ventagli dipinti a mano, mangiando dolci di riso sedute sui panchetti, mentre i bambini si sarebbero senza dubbio divertiti con le numerose attrazioni delle bancarelle che tutti gli anni proliferavano sulla via del santuario, con i loro colori, musichette più o meno adeguate e paccottiglia che vedeva la luce probabilmente solo in quella giornata, quando tutti erano disposti a farsi trascinare dallo spirito della festa” è stato un po' faticoso leggere questa parte, perché se ci fai caso c'è un continuo cambio di soggetto. Uno dei casi in cui puoi utilizzare il punto e virgola è proprio quando, all'interno dello stesso scenario, avviene un cambiamento di soggetto. Rivedendo la tua frase: “Avrebbero riso garbatamente dietro preziosi ventagli dipinti a mano, mangiando dolci di riso sedute sui panchetti; i bambini si sarebbero senza dubbio divertiti con le numerose attrazioni delle bancarelle che tutti gli anni proliferavano sulla via del santuario, con i loro colori, musichette più o meno adeguate e paccottiglia che vedeva la luce probabilmente solo in quella giornata, quando tutti erano disposti a farsi trascinare dallo spirito della festa” rimane sempre un po' lunga come descrizione, ma almeno riesco a leggerla senza troppa fatica.
IC Personaggi: 5/5
Sono rimasta piacevolmente colpita dal fatto che le protagoniste fossero bambine. Prima di leggere l'introduzione, immaginavo di vedere qualcosa che riguardasse le Michiru e Haruka come le conosciamo oggi (o vent'anni fa? Perché io Sailor Moon lo vedevo quando i miei anni si contavano sulle dita di una mano e non uscivo mai di casa senza il mio peluches di Luna!). E invece, eccole qui: piccole, carine e inconsapevoli di tutti i casini che le aspetteranno.
Seriamente, Michiru l'ho trovata davvero calzante con la sua versione adolescenziale. Quei primi segni di vanità che le conferiranno quell'aria apparentemente un po' snob in futuro sono già evidenti nella moltitudine di specchi che tiene in camera. Per caso, la mania per questa particolare suppellettile ti è stata ispirata dal suo Talismano? Perché se così fosse, ci tengo a farti sapere che è stata una delle prime cose a cui ho pensato. Descritta impeccabilmente è anche la sua eleganza, il modo in cui indossa il suo nuovo abito con fierezza: riuscivo a figurarmela in maniera chiarissima.
Haruka è invece più enigmatico come personaggio, forse ancora più complicato di Michiru. Per questo, non dev'essere stato per niente facile immaginare come potesse essere da bambina. Penso di immaginarla un po' come l'hai descritta tu: si vede già un ché di cavalleresco nelle sue azioni. Ad esempio, quando dice “Hum! Va bene, andiamo, io ne prenderò un bellissimo per regalartelo, promesso!” c'è la sua determinazione in questa frase, così precipitosa eppure così sua. Anche quando risponde alla domanda di Michiru che le chiede se stia bene: “Mi volevano agghindare” è molto da lei! (una curiosità, perché agghindare l'hai messo in grassetto? È un termine arcaico, ma esiste). Non so, per me è molto plausibile questa sua versione infantile, così come quella di Michiru, per non dimenticare che non è affatto semplice mantenere l'IC quando si cambiano le età dei personaggi.
Simple (uso del lessico): 10/10
Il lessico è semplice e usato in modo intelligente. Ci sono due o tre parole un po' più ricercate che tuttavia non hanno stonato con il resto del racconto. Ho apprezzato in particolare alcune descrizioni, tipo “l’atteggiamento incredibilmente serio e dignitoso” di Haruka o la descrizione di quest'ultima quando Michiru la vede per la prima volta: “un lato del viso era sottolineato da una liscia treccina biondo sabbia”, l'ho trovata particolare come immagine: non mi è sembrato che fosse lì per caso, ecco. Anche la parte in cui Haruka cerca di prendere il pesciolino “concentrandosi come se da quella prova le dovesse derivare un giudizio inappellabile” rende molto l'idea delle sue sensazioni; di quanto, seppur con un semplice gesto, voglia dimostrare a Michiru quanto le sia riconoscente per essere andata da lei mentre si trovava in un momento di tristezza.
Memorable (originalità): 8/10
Qui ti voglio premiare, perché la tua tratta di un episodio completamente nuovo, qualcosa che non abbiamo visto nell'opera originale. È una Missing Moment, ma anche una What if? perché, da quanto ricordo del manga, mi pare che Michiru e Haruka si conoscano che sono già grandi. Sei voluta andare un po' controcorrente, senza tuttavia interferire con le tappe fondamentali della storia originale. Insomma: che Haruka e Michiru si siano conosciute da piccole o da grandi non è fondamentale per il corso degli eventi, ma può essere importante per chi ama particolarmente questi due personaggi. Ho apprezzato moltissimo anche tutti i riferimenti alla tradizione giapponese, su cui ti sei giustamente documentata e di cui hai ovviamente inserito la spiegazione all'inizio e non alla fine, dove sarebbe stato più scomodo e spoileroso andare a sbirciare.
Il punteggio non è pieno semplicemente perché trovo l'idea del Tanabata un po' trita e ritrita, qualcosa su cui prima o poi finisci a scrivere se sei uno che apprezza il binomio manga-fanfiction.
Inviting to look at (titolo): 6,5/10
Secondo me hai dato troppa importanza alla pioggia. Mi sembra un dettaglio marginale, una scusa che serve a provocare qualcosa di più importante, tipo l'incontro fra le due protagoniste. E poi, a dir la verità, è un titolo che suscita tristezza. Non immagino di leggere qualcosa di così dolce e carino pensando alla pioggia che va a intaccare una festa così bella come il Tanabata. Hai citato quella storia di Altair e Vega, forse sarebbe stato più interessante (e coerente) lavorare su quello.
Fun to read (gradimento personale): 8/10
Nel complesso, è stata davvero una lettura piacevole e leggera. Ho apprezzato molto sia la parte iniziale, dove le descrizioni sono più ricche, tanto che lo immaginavo più lungo come racconto, sia la seconda parte, dove ho avuto piacere di veder interagire fra loro le due protagoniste. In questo contest poche storie avevano dei dialoghi, quindi sono stata particolarmente felice di vederne un po'.
L'unica nota stonata è che ho trovato la seconda parte un po' frettolosa rispetto all'accuratissimo incipit. Come ti dicevo, l'inizio è molto attento ai particolari: ho visto benissimo la stanza di Michiru e lo scenario che circondava lei e la madre mentre insieme si dirigevano verso la festa. Ma poi, arrivata al momento più interessante (dall'incontro con Haruka in poi) ho visto quasi soltanto dialoghi. Ho apprezzato che le due interagissero fra loro, ma avrei avuto piacere di capire meglio i loro pensieri; di entrare nel dettaglio delle loro menti più che in quello dello scenario che le circondava.
Giudizio globale: 41,5/50 |