Recensioni per
Quel che resta di Auschwitz
di Aya_Brea

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/10/12, ore 14:58

“Il silenzio è il nemico peggiore, perché vi costringe a pensare.”

Sai cosa vuol dire che sono rimasta a fissare imbambolata questa frase? Perché è vera, terribilmente vera. Il silenzio ci lascia solo in nostra compagnia, nella vita di tutti i giorni come nell'Inferno di un lager. Forse è per questo che adesso la gente ama contornarsi di rumori: per distrarsi, per non pensare. Perché pensare alle volte fa un po' paura, come ricordare certe SCHIFEZZE di cui tutti, in un modo o nell'altro, siamo colpevoli. Già, è proprio vero: alle volte si evita di pensare per cercare un rifugio (accidenti, ma Pascal aveva capito davvero tutto!), e allora si dice: “Ma sì, sono storie vecchie, ormai appartengono al passato.” , e si evita di leggere certi libri, di ascoltare le testimonianze, di sentire le storie di chi si è miracolosamente salvato. E invece è indispensabile sapere, per capire perché è accaduto, e per evitare che una catastrofe del genere si ripeta. E, soprattutto, per onorare il ricordo di chi è morto solo perché aveva una tradizione diversa o credeva nella libertà. Alle volte mi chiedo: com'è possibile che ci siano davvero dei revisionisti? Ma come possono anche solo lontanamente negare la morte di più di sei milioni di persone (perchè oltre agli ebrei vanno considerati gli slavi, i comunisti, gli omosessuali, i dissidenti politici, e tutti coloro che hanno avuto il coraggio di pensare con la propria testa)..? Non riesco a darmi risposta.
E' stato bello leggere queste tue riflessione e notare come, in gran parte dei casi, siamo totalmente d'accordo. Ero entrata su Efp così, solo per farci un salto, ma non ho potuto non leggere: la tua nuova pubblicazione mi ha attirato come un magnete.
Grazie, grazie per aver scritto queste parole e averle condivise con noi. E' bello sapere c'è chi ha il coraggio di ricordare e di raccontare..
Un abbraccio grandissimo,
Flami

PS: mi piacerebbe sapere il nome del libro a cui ti riferisci:) ...

Nuovo recensore
06/10/12, ore 09:05

Ciao. Ho letto la storia e sono seria, mi sono commossa!
Adoro il genere introspettivo, riesce sempre a colpire gli animi dei lettori e per riuscire in ciò bisogna scrivere in modo chiaro, cossicche' il tutto fluisca velocemente, ma lasci comunque qualcosa al lettore.
Adoro anche i temi storici, che riportano i pensieri più intimi di coloro che hanno vissuto in quei periodi.
Insomma hai saputo conciliare questi due generi in modo perfetto. Brava, brava, brava!
A presto, Marta.