Primo capitolo, nuovo amore (per me! E naturalmente anche per Lovino!).
Dopo Auf Wiedersehen, Sweetheart (praticamente la storia che mi ha fatto innamorare del personaggio di Lovino -anzi, della famiglia Vargas al completo), scoprire Bèsame mucho (la Spamano!) è stata davvero una piacevole sorpresa!
Quando ho aperto la storia, non sapevo se si sarebbe subito allacciata, o no, a qualche particolare episodio già narrato nella Gerita (forse l'avevo dato per scontato... nonostante la premessa dell'autore che tu hai gentilmente tradotto e io bellamente scorso con gli occhi e non con la testa -sono fatta così, perdonami), poi ho iniziato a leggere (seriamente!).
Il primo incontro con Antonio! (Ho davvero fatto un piccolo saltello sulla sedia!) Ma proverò a dare vita ad un commento valido.
Lovino e Feliciano. Dopo aver "sbirciato" il loro rapporto dalla prospettiva di Veneziano (nella Gerita), qui ho potuto finalmente addentrarmi un po' di più nelle sensazioni di Romano.
Lovino è sgarbato, indisponente, chiuso a riccio, insicuro, in un certo senso ingenuo (anche se in maniera totalmente diversa da Feliciano), e quindi fragile. "Adolescenziale".
Il suo complesso d'inferiorità (perché si, penso che in questo primo capitolo, proprio di questo si tratti) nei confronti di Feliciano, la sua forte voglia di far parte di "qualcosa d'importante in cui avrebbe potuto fare la differenza" (qualcosa che quasi lo "riscatti"), la crescente eccitazione che prova origliando i discorsi di un'imminente guerra, fanno pensare a lui come ad un ragazzo ancora immaturo, ma poi l'affetto che nutre per il fratello (intatto nonostante tutto), le riflessioni sulla guerra civile in Spagna e il fascismo, e, dopo, la vecchia eccitazione che si tinge di paura... credo che questo inizio sia proprio l'inizio di Lovino, non so, è come se lo vedessi già cambiare, maturare...
Ora, riguardo il fulcro di questa prima parte, l'incontro con Antonio, l'espressione che mi balena subito nella mente è "colpo di fulmine" (per entrambi).
Lovino un po' non si accorge subito di cosa sia quel batticuore, e un po' cerca di negarlo, anche a se stesso.
Antonio probabilmente non ha dubbi. (Il suo personaggio non mi ha mai preso troppo, ma qui, il suo fascino è davvero innegabile).
La parte in cui si ritrovano a parlare in giardino e, tra le altre cose, Antonio gli chiede quanti anni abbia, mi è piaciuta molto; in particolare, l'ultimo paragrafo della scena.
Antonio che dopo aver lasciato cadere la sigaretta, alza quei suoi brillanti occhi verdi, incontrando quelli di Lovino e Lovino non riesce più né a muoversi né a respirare.
L'ho adorato profondamente!
E il finale, stupendo!
Inoltre, la traduzione è scorrevole, ben fatta (quando leggendo non ti accorgi che è un a traduzione, perché ogni singola parole sembra perfetta così com'è scritta, il lavoro è riuscito, dammi retta!).
Spero la continuerai. |