Avevo detto che sarei passata oggi ed eccomi qui. :3
Sai, avrei dovuto darti retta quando dicevi che era una storia che non mi sarebbe piaciuta.
Ho incontrato troppe cose che mi hanno fatto aggrottare la fronte e mi ha lasciato davvero molto poco.
Se hai due minuti, passo a spiegarmi.
...
Dì la verità, ci sei cascata con tutte le scarpe, vero? :3 Scherzo, scherzetto. ♥ Okay, basta fare la cogliona. Anche perché la bandierina verde mi ha tradita sin da subito.
Allora, allora. Avrei così tanto da dire che probabilmente dirò solo un terzo di quello che ho pensato durante la lettura.
Sai, io non credo che tu non sappia scrivere Fannie; è solo che, semplicemente, li vedi a modo tuo, un modo che forse un po' di discosta da quello del fandom e che si avvicina molto all'originale. Perché la tua Annie non può che rimandarmi a quella ragazza un po' squilibrata nata dalla penna della Collins.
Nessuna donzella in pericolo, nessun amore a prima vista, nessuna forza divina tramite cui riesce a dimenticare il dolore e tornare felice e sorridente.
Inutile dire che mi è piaciuta soprattutto per questo. Perché è la storia tra Finnick ed Annie raccontata dal punto di vista di lei, che non si perde a pensare di quanto sia stato bello il marito e di quanto l'abbia amato e tutte queste cose svenevoli.
No. Lei è una Annie ancora vittima del suo labirinto di ombre, una Annie che trae forza dalle piccole cose (il mare, gli occhi di suo figlio) e che manifesta più volte la voglia di gettarsi nell'abisso (la sua debolezza, la voglia di mettere un punto di chiusura) salvo poi desistere perché il suo bambino ha bisogno di una madre e perché Finnick non lo avrebbe mai tollerato.
Mi è piaciuto molto poi questo parallelismo continuo tra passato e presente, l'asse del tempo intorno a cui gira tutta la storia. E in effetti, quei flashback sono l'essenza stessa della Fannie, gli unici momenti in cui abbiamo davvero la possibilità di conoscere la coppia e non i singoli.
Johanna. Ti spiace se su di lei non mi dilungo? È un personaggio che mi dà l'orticaria, che non riesco neppure a concepire, fai te.
Su di lei ti dirò solo che mi è parsa estremamente conforme all'originale e ti ho detto tutto.
E poi, già, c'è questo triangolo. Un triangolo scaleno, un po' sbilenco, che non si sa da che parte tende e che lascia tanti interrogativi: Finnick ha davvero amato Johanna? E come Johanna si è innamorata di lui? E l'idea che Annie ha di Finnick è mutata o il suo amore ha saputo resistere a questo colpo inatteso?
Comunque, un triangolo probabilissimo; da quel che si intuisce in CF e MJ, quei due erano davvero uniti. Amici, di sicuro. Amanti? Non saprei. Non credo, comunque.
E poi il gatto. Ma perché un gatto? D: Perché non un delle oche di Haymitch o un cagnetto? Comunque, siccome son una personcina discutibile, mi permetto di non essere dispiaciuta per quello che accadrò all'animale. E non spoilero oltre.
Ah, giusto. La struttura della storia (ogni tanto mi ricordo una cosa, abbi pazienza). Mi è piaciuta questa scelta di strutturarla per mesi, che è l'espediente perfetto per tracciare lo scorrere degli eventi e che, ancora una volta, si riallaccia ad hoc al tema del tempo.
Sullo stile non ho proprio niente da dire, rischierei anzi di ripetere tutto quello che ho scritto nelle precedenti recensioni. Però, così, tanto per rendere completa la recensione, ti dico che è uno stile che tende molte volte al poetico, che si fa forte di specifiche espressioni strutturata ad arte e ad arte inserite nel testo. Uno stile che mostra, più che raccontare e questo credo sia l'obiettivo ultimo a cui tutti dovrebbero tendere.
Anche lessico e grammatica sono eccellenti (salvo qualche errorino di battitura, nel pomeriggio magari te li segnalo su FB) e filano che è una meraviglia.
Insomma, un ottimo lavoro e non avevo proprio dubbi. :3
La metto nelle ricordate e ti tengo d'occhio. E pubblica presto, capì?
Ti abbraccio.
Sara. |