Grammatica e sintassi
“E’ chiuso” borbottai a denti stretti, chiudendo il cassetto con aria contrariata “C’è un cartello” aggiunsi, alzando la voce visto che i colpi continuavano, sempre più forti “Perché nessuno legge mai quel dannatissimo cartello?!”
“Il motorino”
La “E” maiuscola accentata è più corretta così “È” che con l’apostrofo. La trovi tra i simboli di Word.
Per i dialoghi, che tu segnali con i doppi apici, devi ricordarti di inserire il punto fermo se la battuta è semplice.
Stessa cosa per la parte narrativa (… con aria contrariata. “C’è un cartello” aggiunsi…).
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“Ho bisogno di qualcosa di forte” continuò lui, ignorandomi e alzandosi in piedi “Qualcosa di molto, molto forte”
Guarda, per utilizzare al meglio questo tipo di dialoghi ti mostro uno specchietto veloce che potrebbe farti comodo ;)
Questa è l’impostazione che usa la Feltrinelli.
BATTUTA SEMPLICE
“A_____.”
“Okay, facciamolo.”
“A_____!”
“Uh! Che bello!”
“A____?”
“C’è qualcosa che vorresti scrivere?”
BATTUTA SEMPLICE RETTA ESTERNAMENTE
“A____,” _____.
“Ricominciamo,” disse Thian.
“A____?” _____.
“Ma come fai a sparare così male?” chiese Thian con ammirazione.
TESTO+DUE PUNTI E APERTE LE VIRGOLETTE
A_____: “A_____.”
Gli altoparlanti ingiungevano: “Tutti gli impiegati si rechino nei rifugi.”
A_____: “A_____?”
Più recentemente si trova:
A_____: “A_____”.
Più sottotono, come parlando a se stessa, aggiunse: “D’altronde in questo periodo va perdendo di
tutto”.
A_____: “A_____!”.
BATTUTA COMPOSTA
“A_____,” _____, “_____.”
“Dalla sua lettera non appare in modo molto chiaro, ma,” cominciai a scriverle in tono duro, “credo
che lei abbia un altro ricordo infantile molto brutto.”
“Non ti è mai venuto in mente,” disse Lynne rivolta al suo ragazzo, ma senza guardarlo, “che in questi
film tu cerchi cose che in realtà non ci sono?”
Nei casi di dialogo nel dialogo, le virgolette alte vengono sostituite dagli apici (‘ ’):
“‘Ora ci sono io, non ti preoccupare. Ti guarirò con tutte le mie forze, ti guarirò,’ gli ho detto con
fiduciosa fermezza.”
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Una felpa in agosto, considerai fra me e me: dovevo avere a che fare con un pazzo. Probabilmente qualche casa di cura lo stava già cercando, mi dissi, osservandolo inquieto mentre girava per l’officina:
“Non hai un posto dove andare?” domandai, cercando di mantenere un tono pacato.
Come avrai notato dallo specchietto sopra, i due punti aprono un dialogo solo quando la narrazione si appoggia sulla battuta.
Ci pensai su, poi dissi: “Non ne ho la più pallida idea.”
Nel tuo caso, appunto, a “officina” doveva seguire un punto.
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“Oh per l’amor di Dio!”
Le esclamazioni necessitano di virgola a seguire se sono a inizio frase o a precedere se alla fine.
“Oh, per l’amore di Dio!”
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Lo tirai in piedi afferrandolo per il colletto della felpa: lo trascinai fuori dall’officina, fino alla mia macchina, e lo buttai sul sedile del passeggero.
Ho notato che fai molto uso dei due punti. Lo apprezzo, ma devi sapere come usarli. Hanno funzione dimostrativa, quindi spesso non hanno senso nelle tue frasi, come qui. Ci stava meglio un punto o una virgola. Anche un punto e virgola, perché no.
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Del resto era pur sempre Agosto, mi dissi. Ignora il ragazzo con la felpa, è Agosto. Deve far caldo.
I nomi dei giorni della settimana e dei mesi dell'anno non richiedono la maiuscola, eccetto nei casi in cui vengano attribuiti come nomi propri (ad esempio Domenica come nome proprio femminile).
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Commento generale
Tralasciando i pochi errori che ho trovato nel testo – e che comunque ti ho segnalato – ho apprezzato davvero molto questa storia.
Semplice, scorrevole, per niente pretenziosa. Ha uno stile sobrio, vagamente divertente, che sa rievocare le immagini alla perfezione con poche parole. Questa è la dimostrazione che ciò che è bello non dev’essere per forza pesante e prolisso.
Davvero brava, complimenti!
Grammatica e sintassi: 8/10
Gradimento personale: 9/10
Hilary
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