Ma che carina queste brevissima fic!
Mi piace come hai mostrato ciò che Ciel ha dentro, ovvero una sconfinata malinconia per quei giorni in cui era felice. Perché lui può negarlo quanto gli pare, fare finta di niente, ma lui, in realtà, vorrebbe essere felice -o almeno, come ogni essere umano, vorrebbe tornare indietro a quei tempi. E infatti si vede, perché i ricordi sono molto terreni, vividi, sono cose successe e che si potevano tastare con mano, vedere con gli occhi e sentire con le orecchie.
Quel "quando io ero puro" è uno stacco nettissimo. Ti spiego, ho avuto l'impressione di ascoltare una canzone e poi, quando ho letto quella frase, la canzone si è come interrotta e lo shuffle ne ha messa un'altra completamente diversa. Bellissimo, nel suo essere incisivo, l'insieme delle due frasi finali sul gioco. Non è più tempo di essere felici, ora è tempo di giocare a sopravvivere, sembra dire. Sì, a giocare, perché in fondo... E' un bambino, e i bambini giocano.
Ti faccio però un appunto, stai attenta nelle ultime frasi. Hai scordato qualche virgola.
Un bacio,
Aranea
(Recensione modificata il 09/10/2012 - 10:50 pm) |
