Recensioni per
E tu?
di Lilith Hedwig

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/10/12, ore 14:14
Cap. 1:

Ciao.

Ho letto questo tuo piccolo sfogo e non posso che essere d’accordo con te su molte cose. Nella società moderna molte cose hanno perso di significato, perché troppo abusate. In particolar modo sono d’accordo sulla parola amore. Ormai ci si dichiara amore eterno alla prima uscita, poi dopo due ore si litiga e tutto finisce. E poi ci chiediamo perché i matrimoni non durano XD

Ho un appunto sulla storia, però. Forse l’hai scritta di getto, forse doveva proprio essere così, una sequenza di pensieri senza coerenza, ma non capisco come si passi dal voler vivere negli anni ’60 al significato della parola amore. Io penso sia perché è proprio uno sfogo, però molte volte mi sono chiesta: “ma come ci sono arrivata qua?”

Per il resto, è un buono scritto, ci sono solo alcuni errorini che ti segnalo, spiegandoti anche un paio di cose.

- Tu? Tu cosa vorresti? Cosa desidereresti quasi più della tua stessa vita, se potesse avverarsi?

Iniziamo subito dalla prima frase, parlando del segno grafico corretto per i discorsi diretti che utilizzano il trattino. Non so se lo sai ma esistono tre tipi di trattini:
1. Il meno (-), che viene inserito tra una parola e l’altra quando questa è composta, oppure se si vuole dare l’impressione di qualcuno che balbetta (es: n-no , l-lascia perdere).
2. Il trattino medio (–) che serve per gli incisi
3. Il trattino lungo o lineetta (—) che serve per i dialoghi.
Nel tuo caso, quello che hai scritto è un dialogo, quindi ci va il terzo tipo, e la frase corretta è la seguente:
— Tu? Tu cosa vorresti? Cosa desidereresti quasi più della tua stessa vita, se potesse avverarsi?




Vorrei essere nata in quegli anni, quegli stessi anni che hanno fatto e continuano a fare storcere il naso a molta gente

Hai dimenticato il punto fermo a fine frase, attenta.




Vorrei essere nata nei ’60, o averci vissuto, nel luogo dove tutto è bruciato, dove è divampata la fiamma del desiderio di libertà.

L’italiano non è l’inglese, ha delle regole un tantino diverse, quindi non si scrive “vorrei essere nata nei ‘60”, ma “vorrei essere nata negli anni ’60”, non saltare le parole.




Cazzo, cosa sono i ragazzi di ora, dimmelo tu, che li ami tanto?

In questa frase avrei messo in maniera diversa la punteggiatura. Dato che la parte interrogativa sarebbe la prima, io la vedrei meglio in questo modo:

Cazzo, cosa sono i ragazzi di ora? Dimmelo tu, che li ami tanto.




Sono solo falsi ribelli in abiti firmati, figli di papà che inveiscono contro chi da loro i soldi -senza sapere nemmeno cosa significa ciò che dicono.

Non capisco perché hai messo il trattino prima di senza, ci andava semplicemente una virgola.




E si, insomma, vogliamo tutti raggiungere degli obbiettivi.

Questo è un errore che commetti spesso. Il “sì” come affermazione (come in questo caso) richiede l’accento, per differenziarlo dalla particella pronominale “si”, che si scrive senza accento. Ho visto che l’hai sbagliato ogni volta, e questo è un errore abbastanza grave, in quanto le parole sono con significati completamente differenti.




A cosa ti serve, su, dimmelo!
Come qualche esempio fa, c’è una parte interrogativa che andrebbe separata dal resto. La versione corretta è la seguente:
A cosa ti serve? Su, dimmelo!




Non serve. Esattamente. A nulla, te lo posso assicurare.

In questa frase hai messo i punti perché vuoi mettere delle pause? In tal caso ci andrebbe il punto anche dopo “nulla”, a mio parere.




E sai perché? Perché il mondo è fottutamente immobile, perché i ragazzi non contano più nulla -nulla.

Non capisco la ripetizione di “nulla” °-°

Noi non contiamo più nulla, ecco la verità –e sai perché?

Mentre qui non trovo motivo per mettere il trattino, quando ci va un punto e un inizio frase nuova.




E’ quella roba che ti vende, che ti inculca cazzate fin nella radice dell’anima.

La E apostrofata andrebbe sostituita dalla È, più corretta e presente nella mappa caratteri di word.





E io non posso fare NIENTE!

Non usare il maiuscolo, c’è già il punto esclamativo ad accentuare il “niente”.




Non esistono più, non esiste più nessuno, sono solo fantasmi di un vecchi passato dimenticato, lentamente lasciati andare a questa specie di pallida brutta copia.

Manca la o in “vecchio” XD



Ho finito.

SNeptune84
Recensiore di EFP Editing

Recensore Veterano
16/10/12, ore 11:47
Cap. 1:

E io… io credo che quello che tu hai scritto sia una matassa di grandi, enormi e spaventose – soprattutto per chi è sordo e cieco – verità.
Il rock’n’roll si sta sperdendo, e i gruppi che ancora riescono a farci appassionare sono sorpassati dal Skrillex e dalla sua dubstep, e tutti i ragazzini invece di prendere in mano una chitarra e suonare “Patience” dei Guns’n’Roses come serenata alla loro ragazza, prendono i piatti e le dedicano “Non fare la puttana” di Fabri Fibra.
Stiamo andando a rotoli perché siamo giovani senza ideali: non vogliamo niente, se non bere, fumare, e goderci la nostra gioventù. Ci lamentiamo ogni giorno che il mondo sta andando a rotoli, ma non facciamo niente per cambiare la situazione e andiamo a puttane assieme a lui. E le pecore nere del gregge, quelle che voglio ascoltare il rock invece della dubstep e si alzano in piedi reclamando la libertà sono emarginati, e gli altri sono ciechi e sordi ai loro richiami.
E ancora una volta concordo con te: sentire ragazzini che si dichiarano l’amore eterno a dodici anni è vomitevole, soprattutto considerato che anche io avrei paura a pronunciare quelle parole, che ne ho quasi diciannove.
Detto questo: sì, anche io vorrei un ragazzo xD ma mi sento inadatta per tutti, perché tutti sembrano seguire il gregge…
 
Comunque. Io sto bene, la mia vita è un po’ una confusione unica, e ora che ho finito le scuole superiori e non vado all’università, sto cercando disperatamente un lavoro che sembra proprio non voler arrivare. Nel frattempo mi do da fare come massaia improvvisata – chiamata anche Cenerentola dalle amiche, visto come mi sfruttano i miei!
La mia giornata… boh, oggi è cominciata abbastanza bene, anche se con poche ore di sonno sulle spalle. Poco male…
Mi racconterai stasera com’è stata la tua, di giornata (:

Bellissima storia, in ogni caso. Piena di scomode e tristi verità, ma meravigliosa. Mi hai fatto soffermare su tante piccole cose a cui non avevo mai pensato…
Un bacio, a presto! :*
Misfit.

Recensore Master
11/10/12, ore 10:03
Cap. 1:

Ragazza... tu sei un genio. Sto cercando di trovare le parole per scrivere una recensione decente. *Mette su Ain't It fun sperando che la ispiri.*
Allora, questa storia/sfogo mi è piaciuta davvero tanto. E' una di quelle storie che ti colpiscono per la loro profondità, che ti fanno riflettere.
"Perché il rock n’ roll è uno stile di vita, è qualcosa che ti rode le viscere, che preme per uscire, che crea un vortice nello stomaco. Non nel cuore." E' una frase bellissima con cui mi trovo del tutto d'accordo.
"E poi? Poi, che fai? A cosa serve tutto questo? Tutto quello che ti inculcano fin da piccolo? A cosa ti serve, su, dimmelo! No? Te lo dico io. A nulla."
Questa frase mi ha fatto riflettere. E' da un po' di tempo che nella mia testa si è insinuata un'idea che mi ha quasi tormentata. La consapevolezza che vivere non serve DAVVERO a niente. Perché alla fine morirai, qualsiasi cosa tu farai, qualsiasi obbiettivo raggiungerai. Felice o triste, soddisfatto o insoddisfatto che tu sia. Da piccolo ti inculcano l'idea che vivere serva a qualcosa, che vada fatto in un certo modo. E tu vivi in un certo modo, convinto che esistano delle regole, come delle leggi invisibili che bisogna seguire automaticamente. Poi muori. E non sarà servito a nulla. Perché la tua vita e la tua morte non sono state finalizzate a uno scopo più alto, un obbiettivo finale ed esterno a te. E' solo il ciclo naturale che fa il suo corso. Non esistono regole. Non esiste morale, non esiste nulla.
Quindi credo che alla fine il senso della vita sia fregarsene. Cercare di godersela il più che si può. Alla fine moriremo comunque e non sarà servito a nulla, allora perché non provare a rendere la nostra vita quel che vogliamo noi?
Non c'è motivo per non farlo. Non c'è motivo per arrendersi, per abbattersi. Vuoi fare una cosa? Falla, qualsiasi cosa sia. (Ehm, nei limiti. Purtroppo io non posso uccidere persone.xD) Hai un sogno? Smuoviti e fai tutto quel che è possibile per realizzarlo. E ci saranno quelle difficoltà che potrebbero impedirti di vivere come vuoi, ma anche in tal caso freghiamocene, affrontiamo quelle difficoltà e realizziamo i nostri sogni. Viviamo tutto quel che di bello il mondo ha da offrire. I libri, l'arte, la musica, l'amicizia e l'amore sincero. In ogni caso tutto è destinato a finire, ma almeno avremo la consapevolezza di non aver sprecato tempo, di non aver sprecato questa possibilità sconfinata che è la vita. La consapevolezza di aver fatto qualcosa, di aver vissuto.
Non sono sicura di aver scritto qualcosa di coerente, e probabilmente è anche un discorso che non c'entra nulla con quel che volevi dire tu, ma quando ho letto quella tua frase mi sono venuti in mente tutti questi pensieri e ho deciso di scriverli. Anche se è un altro discorso.u.u
Sai, credo che una rivoluzione sarebbe possibile. Forse non in tempi come questi. Serve una presa di coscienza più ampia. Ma alla fine non è impossibile, non è detto che non cambierà mai nulla, che il mondo rimarrà sempre quel che vediamo noi ogni giorno.
E' già stato possibile. Se non ci fosse stata speranza, non sarebbe stata abolita la schiavitù. Se non ci fosse stata speranza, i neri non potrebbero votare, gli stranieri non potrebbero frequentare le nostre scuole. Se non ci fosse stata speranza, io e te in questo momento non sapremmo scrivere, non saremmo mai andate a scuola, la nostra vita sarebbe probabilmente una reclusione tra quattro mura ad aiutare nostra madre a preparare il pranzo. Se non ci fosse stata speranza, non ci sarebbero stati quei miglioramenti del mondo che ora ci sembrano scontati ma che hanno davvero significato qualcosa. Nel corso della storia è sempre stato possibile cambiare, quando c'erano abbastanza persone che l'hanno davvero voluto. Guarda la Rivoluzione Francese, perché è stata possibile? La Rivoluzione industriale, la rivolta degli schiavi, quella dei plebei contro i patrizi, le donne che sono riuscite ad affermarsi... tutto questo perché ci credevano, ci hanno creduto davvero. Non si sono arresi davanti a quella che allora era la realtà. Sapevano che la loro volontà sarebbe stata la chiave di tutto.
Volontà, ecco quel che ci serve. Il problema è che oggi non ci sono, tutte queste persone consapevoli in cui convivano desiderio e volontà. C'è chi parla, parla di rivoluzione e di cambiamento, ma quando ha la possibilità di poter davvero fare qualcosa si tira indietro. C'è chi si è arreso. C'è chi non capisce, chi è soddisfatto della sua vita, chi ha una mente troppo superficiale per comprendere certi discorsi. C'è chi non si interessa, chi scrolla le spalle e dice "Sì, stiamo messi così ora, ma cosa possiamo farci? Non sono problemi nostri. Lasciamo che le cose facciano il loro corso." Perché quella vita normale a loro sta bene. Loro non sanno cosa significa vivere una situazione che si vuole disperatamente cambiare, forse già l'hanno vissuta ma poi è finita. E stanno bene così. Non ti interessano.
No, no, no. Se le cose rimangono in una situazione di stallo, è proprio per la percentuale spaventosamente alta di persone disinteressate, arrese, convinte che nulla cambierà. Grazie tante che nulla cambierà, se voi alzate le spalle e dite che tanto non possiamo fare niente. INIZIATE A FARE. Cambiate voi per primi. Se tutte quelle persone senza più speranza iniziassero a pensare in positivo, cambiare sarebbe possibile. Perché sono le persone il polmone del mondo, è attraverso le persone che il mondo cambia.
E forse un giorno sarà possibile. Quando ci sarà quella che io definisco una presa di coscienza più ampia.
Io domani parteciperò alla manifestazione generale degli studenti italiani per i nostri diritti. E non me ne frega se qualcuno dice "Non servirà a niente, a nessuno interesserà di una manifestazione in un paese sperduto." Non mi interessa se tre quarti dei ragazzi presenti saranno lì solo per saltare un giorno di scuola e non avranno idea dei motivi del corteo. Io so perché ci vado, perché credo davvero nelle nostre motivazioni. Perché questo era quello che ci voleva: siamo stanchi di come va la scuola, siamo stanchi di gettare via tutti quei soldi ogni anno per comprare i libri di testo e per fare gli abbonamenti dell'autobus, siamo stanchi di non venire ascoltati. E allora scendiamo in piazza, manifestiamo. E se tutte le persone che non verranno perché "tanto non serve a niente", non solo nella mia città ma un po' in tutto il Paese, la pensassero come me e decidessero di partecipare, se tutti i ragazzi che verranno "perché così non correggo io la versione di latino" lo facessero perché ci credono davvero... beh, allora le manifestazioni di domani funzionerebbero ancora meglio. Io domani parteciperò. E spero di scoprire che questo corteo servirà davvero a qualcosa, che nelle altre città ci sia un movimento ancora maggiore.
Ho scritto uno sproloquio infinito che probabilmente ti avrà annoiata. Sono tutti i pensieri che la tua storia mi ha fatto venire in mente. Ah, le frasi sulla musica erano fantastiche, davvero. In questo periodo mi sto rendendo conto di quanto la musica sia davvero importante. Prima non avrei mai immaginato che un gruppo, che una canzone, che il suono di una chitarra per me sarebbero diventati così fondamentali, così vitali per me. La musica è davvero qualcosa che ti entra nell'anima. Qualcosa che ti cambia. E' libertà, è vita. E' la mia vita.
Mi dispiace che tu ti senta così, mi auguro che le mie parole ti abbiano tirata un po' su. Sorridi. Guarda la vita dalla tua prospettiva. Vivi come vuoi. Non ci sono regole. Godi ogni istante.
Riguardo alla tua domanda finale... la mia vita è il solito film. Sto bene e sto male a momenti alterni. Passo dal ridere come una matta davanti a un film o insieme ai miei amici al bagnare il cuscino di lacrime, a gridare di rabbia. Non sto né bene né male, dipende dal momento in cui me lo chiedi. In questo momento direi di stare piuttosto bene. Mi sento tranquilla, normale.
Ok, ora ho davvero finito. La mia recensione non ha assolutamente senso, ma quelle erano le cose che mi sono venute in mente leggendo la storia e le ho scritte.xD Adesso mi eclisso che devo prepararmi per uscire. (Ya, stamattina niente scuola.) A presto, chérie.<3