Recensioni per
Insurgere
di Silver Pard

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/09/14, ore 22:50
Cap. 1:

Fantastica! Una delle What if? su Tom Riddle più originali che abbia mai letto.
Stavo proprio parlando con un'amica del fatto che se Riddle avesse potuto scegliere e farsi rismistare lo avrei visto tra i Tassi perchè, come giustamente dice lei, i tassi sono insospettabili. Davvero molto bella 

Nuovo recensore
07/05/14, ore 01:51
Cap. 1:

La piu´oroginale What if? di Tom in un altra Casa che abbia mai letto! Poi con risultati cosi IC e deliziosamente astuti. Favorita!

Recensore Master
31/01/13, ore 19:15
Cap. 1:

Comincio dicendo che questa storia era inserita tra le storie da recensire già da parecchio tempo (mesi oserei dire).
Se non l'ho fatto è perché non ho mai trovato abbastanza tempo per essere in grado di formulare una recensione semiseria che non fosse "Awwwwwwwww :3 la adoroooooooo <3 <3 <3"
Bando alle ciance che se non la scrivo adesso che sono abbastanza ispirata ho idea che tu, io e l'autrice facciamo in tempo a morire di vecchiaia.

Adoro le What if? quando sono ben scritte e motivate, non posso quindi evitare di amare con tutto il mio cuore questa storia.
Ho sempre odiato chi considera Tassorosso una casa per sfigati; sebbene anche io nel mio essere una Serpeverde abbia dei pregiudizi su di loro, anche se io mi limito a pensare che siano troppo leali e che la loro totale mancanza di egoismo non li potrà mai condurre alla gloria anche solo di ottenere la Coppa delle Case.

Tornando alla storia trovo che sia una vera bomba già dalle prime 5 righe. Ti porta a pensare che Tassorosso e Serpeverde non sono due Case così diverse, sebbene i loro concetti di rispetto e interessi della Casa siano spesso agli opposti e fa capire che infondo tutti noi Potterhead odiamo Edward Cullen perché vediamo in lui solo un Tassorosso e non un vampiro sbrilluccicante "Se togli un Tassorosso dal gregge e gli fai brandire lo stendardo della sua casa, lui brillerà"
MI piace pensare che Tom Riddle sia stato una persona in grado di fare grandi cose, come dice anche Ollivander, e che quindi il Cappello si sia fermato parecchio a riflettere su di lui, conscio che una sua decisione avrebbe potuto influenzare radicalmente il carattere e il futuro di questo giovane ambizioso.
Mi piace leggere e sentire parlare di orgoglio Tassorosso perché è una casa talmente trascurata da aver quasi perso il proprio orgoglio e il fatto che sia il futuro Voldemort, il Signore Oscuro più potente di tutti i tempi, da da pensare.
Al tempo stesso è illuminante vedere come loro considerino le prese in giro e gli sfottò delle altre Case, fa sentire tutti noi delle cacche nemmeno degne di essere calpestate. (lo so come metafora fa pena, ma non mi veniva in mente nulla dello stesso impatto)
Ad ogni modo non mi si può sbattere così allegramente il cognome McKinnon, Paciock o Prewett sperando che passi inosservato e non porti con sé crisi convulse di pianto..
La scena della Camera dei Segreti è meravigliosa: impensabile che il solo cambiamento di Casa porti il Tom Riddle che tutti conosciamo a comportarsi in modo così diverso da quello che ci aspetteremmo da lui.
"Non ha più undici anni, non si fa più spaventare dalla vista dei suoi averi che prendono fuoco con una parola. Ormai Silente non può più controllarlo in quel modo." adoro questa frase soprattutto perché non sopporto Silente: era sempre stato il mio mito ma è crollato inesorabilmente con l'uscita del 7 libro.
Gli incantesimi e le lingue scelte per modellarli mi catturano particolarmente: sto studiando lingue e, nonostante non punti alla carriera di linguista, sono catturata dalle emozioni a cui si collega anche involontariamente l'accento e la cadenza di una lingua. Trovo azzeccatissima la descrizione del norreno e dell'anglosassone, meno sconvolgente ma non meno scontata la definizione di latino e francese. Sull'aramaico non mi esprimo perché non lo conosco affatto.
Adoro la conclusione: questo Tom Riddle che diventa persino più potente di Voldemort. Non è più il Signore Oscuro che sogna una dittatura magica per l'Inghilterra, non è più il fiero discendente di Serpeverde.
Lo è ancora, certo ma è anche qualcosa di più: lui è oltre le divisioni tra le Case, oltre le discriminazioni per il sangue, oltre i confini di nazione e conoscenza. Oltre il confine tra Bene e Male.

un grossissimo abbraccio a te e all'autrice.
ah non mi dispiacerebbe avere il link della storia originale per guastarmi ogni minima sfumatura, riusciresti a darmelo o devo provare a cercare con google?
ancora un bacio barby

Recensore Master
10/11/12, ore 17:43
Cap. 1:

Bon. Se ho capito bene, tu non sei Silver Pard ma una persona splendida che si preoccupa di tradurre gli incommensurabili colpi di genio di quest'autrice (autrice? O autore? Affidandomi alle statistiche, dico 'autrice': flagellami pure, se sbaglio).

Non avendo letto l'originale, non posso lanciarmi a tessere lodi per la tua traduzione, ma ti dico senza dubbio che lo stile con cui è stata riportata la storia è scorrevole, ben ritmato e assolutamente coinvolgente - nonché, bisogna dirlo, perfetto dal punto di vista della forma. SO che dovrebbe essere scontato, ma capiscimi: ormai capita TROPPO spesso di leggere storie che causerebbero la combustione spontanea di un'intera partita di libri di grammatica italiana.

Posso dire che questo è un What If? che ridona lustro alla categoria: pur modificando drasticamente il presupposto fondamentale su cui è basata la saga di Harry Potter, il protagonista conserva comunque gli aspetti che lo caratterizzano e fanno di lui Tom Riddle, ma ho adorato il fatto che sia stata finalmente presa in considerazione l'idea che lui non sia 'nato cattivo', ma che sia stato in grado di compiere le proprie scelte e manipolare al meglio il proprio destino.

In sostanza, non posso che prostrarmi di fronte all'autrice e ringraziarti sentitamente per avermi reso possibile la lettura di questa storia (no, non frequento siti di fanfiction anglofoni: ho già troppo da fare con EFP ^^'').


Se mi permetti di rendermi odiosa, vorrei far presente l'unica imperfezione di cui posso rimproverarti (o è da imputare a S.P.?); ho trovato varie parole che avresti dovuto scrivere con l'iniziale maiuscola, seguendo lo stile della Rowling (con l'aggiunta di 'Medioevo', che naturalmente non è una creazione della Rowling, ma che ugualmente andrebbe scritta con la maiuscola).
Riportando qualche esempio, 'Babbani' (quando è sostantivo e non aggettivo), 'Nato Babbano', 'Mezzosangue', 'Purosangue', 'Camera dei Segreti' e 'Rettilofono'.

Scusa la puntigliosità e ancora grazie dell'ottima traduzione.
Saluti,
Charme.

Recensore Veterano
25/10/12, ore 17:11
Cap. 1:

Questa sì che è una Storia con la 'S' maiuscola.
Apre, prima di tutto, nuovi punti di vista sulla vita, ad Hogwarts, di Tom O. Riddle - come la sua mente sia stata, in certa misura, contorta ma geniale, e pronta a scegliere qualsiasi accessorio utile alla sua causa. Il linguaggio è fluente e molto ammaliante e la traduzione è davvero notevole, anche non avendo l'originale sotto mano è molto, molto, molto bella.

Recensore Master
14/10/12, ore 01:08
Cap. 1:

Ah! Dietro tuo consiglio avevo già letto questa shot di Silver Pard, ma mi ha fatto piacere rileggerla nel mio amato italiano. Non ho da segnalarti imperfezioni, a parte uno “scudo” di Serpeverde al posto di stemma che forse hai tradotto così apposta ma che non mi convince. Per il resto, ottimo lavoro come al solito! Ora, parliamoci chiaro: Riddle/Voldemort è il mio personaggio preferito della serie, nonostante la Row gli abbia fatto gravi torti, negandogli la profondità psicologica che gli spettava, e nonostante sia Piton che Silente siano stati caratterizzati molto molto ma molto meglio (non per altro sono anche loro nella top five). Silver Pard ha il dono dell’introspezione, e non un’introspezione barbosa che si perde in voli pindarici e panegirici di sorta, ma un’introspezione che va’ dritta all’osso, creando quelli che a mio avviso sono veri e propri aforismi, anzi, quel “cogliere il mondo in una frase” dove mondo è da sostituire con la parola personaggio. Il suo Riddle mi ha davvero influenzata, e anche il suo stile mi ha tanto influenzata, sono felicissima quando succede. Ah, inoltre adoro la sua tecnica delle parentesi, suonano come inquietanti sussurri fuoricampo, aggiungono un brivido senza interrompere il filo del discorso.
E Tom. Cazzo. Tom. *inizia a piangere*
L’idea in sé è interessantissima e riesce a renderla di un realismo pazzesco: chi più di Tom Riddle vorrebbe riuscire a ribaltare le cose, per se stesso e per quelli come lui? Basta un pizzico di pregiudizio in meno da parte sua, in effetti. E mi è piaciuto questo modo di vedere i Serpeverde di stampo Malfoy:
“Non gli piace l’idea di farsi bastare l’oggi e non il futuro, di un è sempre stato fatto così, di un il mio sangue è forte perciò mi accontento di essere meno di quel che potrei essere. Successo, sì, quello lo vuole, ma non ha senso se si fermerà a ciò che le altre persone considerano successo. Questo nuovo mondo sembra avere standard atrofizzati.”
Lui non vuole essere rappresentato dall’apparenza, dal sangue, ma da se stesso come persona, da Tom come Tom. Lo infastidisce che il Cappello, per lui poco più di uno straccio, riesca ad entrare nella sua testa considerandolo uno dei tanti, lo irrita, eppure alla fine lo stesso Cappello lo ammira per la sua scelta. Adoro come Riddle appaia un ragazzino razionale qual è, dalla mente analitica, attento ai dettagli e sempre pronto a valutare pro e contro di ogni azione prima d’eseguirla, ma mi piace anche come sia bambino, come in fondo si senta disorientato tra i tassi e desideri inserirsi tra loro, lui sempre solo e respinto da tutti.
Il quadro che gli autori stranieri fanno di Albus, poi, non è mai benevolo, e anche qui non si smentiscono… La sua reazione allo Smistamento è indicativa, dimostra come abbia pregiudizi, come chiami i Babbani Babbani, appunto, parola che anch’io ho sempre trovato denigratoria, piena di sufficienza (…altrimenti non li chiamerebbe babbani, quella compassionevole, sbrigativa parola per inerme, stupido, subumano, guscio vuoto senza magia. “Babbano” gli fa pensare a “negro,” al potere assoluto che un individuo può esercitare su un’altra persona, a come lo possa esprimere distrattamente con una sola parola).
E ancora, un Silente che non sa agire da pedagogo, che etichetta Riddle da subito e non è in grado di parlargli da pari a pari, ma lo minaccia, scatenando una profezia che si autoavvera, “mi credi pericoloso e lo divento”:
(La lezione che Tom ha imparato non era dovresti essere buono perché –
Era: questo è così perché lo dico io, e se non ti attieni a queste regole ti farò del male o ti farò paura. Perciò non farti beccare. Ottimo consiglio, ha scoperto, quando ha smesso di sobbalzare a un certo movimento della bacchetta.)

Ma la più bella è questa:
“Che importa se Tom era l’unico bambino magico all’orfanotrofio, e pure potente. Che importa se aveva la costante consapevolezza di avere qualcosa che a loro mancava – che lui avesse potere e loro no. Che importa se non aveva che un modo per difendersi, per farsi conoscere, capire, e farsi lasciare in pace. Che importa se loro erano tanti e Tom uno solo e la prima cosa che aveva chiesto era se Silente veniva da un manicomio. Che importa.”
Perché alla fine davvero, Silente non s’è mai chiesto il perché, ha solo valutato le conseguenze, in quel caso…come se non vedesse che è un bambino, quello che ha davanti…
Bambino che si rifà ampiamente dei suoi anni d’infanzia, certo. Prima deve farsi accettare dal suo gruppo (“Nessuno sa meglio di lui che hai solo una quantità finita di tempo prima che tutti rinuncino a te, a dispetto della forza delle loro buone intenzioni”, riga che nel suo piccolo dice un sacco sul trattamento all’orfanotrofio…), ma poi è solo una scalata verso la vetta. E in qualche modo la Casa lo cambia, senza annullarne la personalità e la sete di potere oscuro, non apre neppure la Camera perché capisce che non è la sua strada.
“Tassorosso, ricorda a se stesso. Lealtà (ma a quale causa? La sua, se ci riesce), onestà (non esatto equivalente di sincerità, come lui ben sa), duro lavoro (l’unico modo per garantire davvero dei risultati), applicazione (perché un mago sufficientemente determinato può imparare a compensare le lacune di potere magico con la creatività, l’abilità e il dominio di un solo incantesimo particolarmente efficace) e impegno (rinunciare a un obiettivo è impensabile).”
Resta sempre Serpeverde, dentro di sé, ragiona come un Serpeverde, ma è poliedrico, come se tutte le Case gli appartenessero. Bellissima la parte in cui viene mandato a Londra nel ’40, durante i bombardamenti, e i compagni lo raggiungono. Lì giura a se stesso che raggiungerà i suoi scopi, nuovi rispetto a quelli che conosciamo: “perché se non porterà a compimento i suoi obiettivi, se non riuscirà a cambiare le cose, un giorno un altro orfano magico potrebbe crescere qua, e dovrà tornare estate dopo estate in un mondo che impara a distruggere città intere in una notte. Almeno ha imparato qualcosa sulla solidarietà.”
Mi piace questo Riddle, il quale pensa che la Casa sia solo uno stemma sulla divisa ma che allo stesso tempo si fa plasmare dal suo ambiente sociale…e mi piace, mi piace la sua dittatura nell’ombra, dittatura progressista ma pur sempre dittatura, è nel complesso un’azione più subdola e intelligente di quella del Voldemort di zia Row. Alla fine, Riddle ha trovato il suo “significato”, il suo se stesso, senza badare alle proprie radici e al culto del sangue…lo amo, basta! Il pezzo sulle formule in greco, aramaico e latino è stupendo, anche qui si sente la passione per il folklore di Silver Pard, questo velo di misticismo in cui ammanta tutto!
La mia preferita continua ad essere Eternal Return, ma anche questa mi è piaciuta moltissimo.
 

Recensore Master
11/10/12, ore 16:20
Cap. 1:

Splendida. L'adoro.
Voglio dire, mi piace già l'idea di partenza - quei "se": se Harry Potter ha scelto la sua Casa, non avrebbe potuto farlo anche qualcuno a lui così legato? Se la Casa scelta da Tom fosse stata quella rifiutata da tutti?
Un diverso punto di partenza, l'essenza è la stessa - tuttavia, il risultato finale è distante dal Voldemort che abbiamo imparato a conoscere: è un uomo paziente - la pazienza dei Tassorosso è quel che gli mancava per arrivare alla vittoria.
Perché questa è la sua vittoria, non è vero? Non c'è più nessuna profezia e la pazienza dei Tassorosso non gli farà commettere imprudenze, questa volta.
La persona è la stessa, le premesse sono diverse e, seppur l'essenza, i desideri e le ambizioni di quella persona sono immutati - il risultato è diverso quanto basta per cambiare l'intera catena di eventi. Fino a che punto l'ambiente cambia una persona? L'essenza di Tom Riddle non cambia: il risultato è diverso e non lo è. E' un Tom Riddle ancora più temibile, quello con i colori di Tassorosso.
Davvero ottimo lavoro - incredibile.
Complimenti anche all'autrice per aver tradotto un simile gioiellino in modo così fluido (spero di leggere altro della stessa autrice, perché adoro quello che ho letto qui).
Alla prossima! ;D

Recensore Veterano
11/10/12, ore 15:10
Cap. 1:

Incredibile. Questa storia è incredibile.
Mi complimento con l’autrice per la genialità dell’idea e con la traduttrice perché l’italiano è semplicemente perfetto, non c’è una parola fuori posto.
Cercherò di essere breve. Prima di tutto: l’originalità. E’ la storia di un personaggio che conosciamo bene e che tuttavia qui viene mostrato in una veste completamente diversa. Ancora più subdolo, ancora più scaltro, senza quell’impulsività dello scoprirsi troppo, disposto a pazientare, capace di agire nell’ombra, ma fermamente deciso ad ottenere ciò che vuole, prima o poi, pur se dovrà ricorrere a mezzi a lui poco graditi. Pur se dovrà imparare a confondersi nella massa, lui che ambisce ad essere unico tra i migliori. E nella massa scopre la sua vera forza: trova nei Tassorosso una marea compatta, dilagante, capace di travolgere qualsiasi ostacolo, il miglior esercito che si possa desiderare, per chi, ovviamente, sia in grado di guidarlo. Capirai quindi che non solo l’idea che viene fuori di Riddle, ma anche degli stessi Tassorosso mi ha completamente spiazzata. Accolgono, fagocitano, fanno proprio tutto e tutti senza perdere mai la propria identità, ma anzi accrescendo la loro forza, come un cancro che ingloba e non smette di crescere…Visto così è spaventoso. E Tom si ritrova a dover mettere in discussione la sua concezione del mondo e degli altri: per la prima volta si sente accettato nonostante tutto, si sente parte di qualcosa che va oltre i confini del suo egoismo, impara a dipendere da altri che non sia se stesso; soprattutto ci sono altri che ripongono in lui piena fiducia, e questa è la cosa che più lo disorienta, lui che è abituato a essere scansato e diffidato dal genere umano. Ma, malgrado la “rivoluzione” di cui lo hai fatto oggetto, Tom, in fondo, è sempre lo stesso: è sempre il Potere che vuole, e il fatto di essere costantemente bistrattato per via della sua Casa di appartenenza è lo sprone in più verso gli obiettivi che si pone- e che raggiunge- in modo metodico, sistematico, da perfetto organizzatore, con spaventosa facilità e prevedibilità. Tutto calcolato. Non si sorprende nemmeno di essere arrivato così in alto, perché così doveva essere. Era destinato a quello. Non ha mai dubitato di se stesso.
Tra parentesi: bella la parte delle lingue che sceglie a seconda del tipo di incantesimo. E’ una delle mie preferite.
Alla fine è riuscito a raggiungere tutti i suoi scopi. Con la pazienza, la perseveranza, nascosto, invisibile, sottovalutato, inarrestabile, come una talpa che scava sotto le fondamenta di un palazzo fino a farlo crollare. Si potrebbe interpretare questa storia come un inno alla perseveranza. Perseverando- sì, è diabolico, ma si ottiene ciò che si vuole.
Un’unica parola: geniale. 

Nuovo recensore
11/10/12, ore 12:49
Cap. 1:

Sono allibita! Ho letto la tua storia ieri sera e gia' allora ero rimasta stranita dalla mancanza di recensioni, ma ora lo ritengo impossibile!
Questa storia e' incredibile sotto molti punti di vista, e' intelligente, ben scritta, sorprendente e molto ben ponderata, mi dispiace che altri non l'abbiano capito.
Io l'ho apprezzata molto ( l'onore da Tassorosso che insurge in me, grazie Cappello Parlante di Pottermore) anche se dovro' rileggerla ancora un paio di volte per capire veramente le sottigliezze che sono contenute, la linea sottile che divide il nero dal bianco qui e' ancora piu' labile e complicata, ma questo fa della tua storia qualcosa di intrigante e psicologicamente perfetto.