“Les Amants”, di Dirtycharity
Grammatica e stile: 9/10
Originalità: 9/10
IC: ?
Trama: 8/10
Giudizio personale: 8/10
Totale: 34/50
Commento di Yume_no_Namida:
A parte che tu che consegni prima della mezzanotte è contro l’ordine naturale delle cose, e sto seriamente cominciando a temere per il buco nell’ozono, lo scioglimento dei ghiacciai e tutta una serie di cose da ‘scagazza’ che continuano a dirci che presto ci distruggeranno ma intanto secondo me ci siamo già in mezzo [un po’ come la scomparsa delle mezze stagioni. Siamo a ottobre e stamattina qui si sono toccati i 30 gradi, rivoglio i mesi della gente che non va in giro a professarsi “solare” e prova un piacere sadico nel sentire il rumore delle foglie scricchiolare sotto i piedi - ogni riferimento è puramente casuale, giuro *fischietta*].
A parte che ho rischiato di rimanerci sul colpo e a parte che l’inutilità di queste righe introduttive è sconvolgente.
A parte.
Ad ogni modo [notare la perfetta coerenza lessicale e argomentativa<3], la storia mi è piaciuta.
Fresca come sempre, originale come sempre.
Cavolo, quell’arancia in certi punti mi ha fatto quasi tenerezza!
Talvolta sono arrivata addirittura a sentirmi quell’arancia. Ci rendiamo conto?
*Blocca Dirtycharity, che sta ripetutamente tentando di telefonare al manicomio*
Questo per dirti che sulla grammatica non ho nulla da ridire, lo stile è lineare [a parte qualche perifrasi che appesantisce la lettura], l’agrume è adorabile [Donald, lo sto scrivendo veramente?] e la trama è ok, ma... c’è un ma.
In mezzo ai marron glacé c’è sempre un ma.
Naruto e Hinata: non ci sono.
Non quel tanto che basta a consentirmi di valutare l’IC.
Restano sullo sfondo e, credimi, se non fosse che il pairing è il perno attorno a cui ruota l’intero contest [insieme alla poesia], non ci sarebbe assolutamente da obiettare.
Perché gli occhi che lo scrutano, quello sfondo, che immaginariamente ne avvertono l’intensità, ne invidiano l’apparente e istantanea perfezione, sono unici nel loro genere: invadenti e discreti, vivi e non vivi, finti ma reali - e attenti.
A loro modo sono capaci di incuriosire, di affascinare.
Viene, di conseguenza, messa un po’ da parte anche l’atmosfera delle righe finali della poesia, quel calore, quella dolcezza e quella serena tranquillità che soltanto uno sguardo più attento ai pensieri dei protagonisti - o comunque alle loro espressioni, ai loro volti ancora assopiti alla luce soffusa del primo mattino/al sopraggiungere del sonno - avrebbe potuto rendere appieno, quadro e cornice in un tutt’uno.
Senza saperlo hai scelto di trattare uno dei componimenti più difficili, ma tralasciando quanto sopra riportato non hai nulla di cui rimproverarti: la storia è lieve, diretta, e inevitabilmente fa spuntare un sorriso, elemento tutt’altro che indifferente.
Spero di ritrovarti anche a una prossima edizione del contest, perché in qualche modo riesci sempre ad alleggerire, rasserenare l’aria intorno... ed è piacevole :)
Mata ne! |