Complimenti in poche parole sei riuscita non solo a costruire una storia molto evocativa, ma anche ad abbozzare discretamente il contesto, il mondo in cui essa è ambientata.
Sembra che i draghi e i mezzi draghi ultimamente (o comunque negli ultimi anni) siano molto di moda, tuttavia trovo che l’approccio e il punto di vista che hai adottato siano originali.
Sei brava a pennellare la storia dal punto di vista della ragazza: a rendere i sui pensieri, le sue impressioni, il tumulto dei sentimenti… Personalmente sono rimasta molto colpita dal rispetto per i morti che Haidée mostra sul campo di battaglia, sensibilità, questa, che tra l’altro trova la sua nemesi nella profanazione dei cadaveri operata da Zjarr.
In generale trovo che tu sia stata abile nella trattazione delle tematiche delicate, verosimile e cruda se necessario, ma comunque pacata, lieve (insomma spessore psicologico e tendenzialmente niente sadismo gratuito fine a se stesso).
Nonostante il punto di vista sia uno solo mi sembra che i personaggi emergano entrambi ben caratterizzati. Infatti Zjarr attraverso le impressioni e gli occhi di lei, oltre che attraverso le proprie parole e le proprie azioni si delinea come un soggetto complesso, non è possibile liquidarlo come un mezzodrago qualunque, come un semplice mostro.
I nomi dei personaggi sono molto belli, brava! Può sembrare una sciocchezza, ma credo che ‘battezzare’ adeguatamente i propri personaggi sia difficile. Haidée è evocativo, sa di mistero e fierezza mentre Zjarr ha qualcosa di sibilante, di raschiante (perfetto sia per inquadrare il suo portatore che per rendere il draconico) e riesce allo stesso tempo a suggerire per un verso disprezzo e disgusto e per l’altro fascino e regalità.
Ho notato che tendi ad utilizzare periodi molto brevi e se da un lato questo risulta evocativo dall’altro rischia di incidere negativamente sulla scorrevolezza del testo, soprattutto se l’uso della punteggiatura è incerto e non sempre corretto (a volte sembra che punti e virgole siano messi un po’ a caso; ad esempio qui “doveva avere molta fantasia»,replicò sarcastica” la virgola proprio non serve). So che non è facile trovare il giusto equilibrio tra un corretto utilizzo dei segni di interpunzione e il proprio stile – io stessa fatico molto su questo punto –, ma una sintassi sgangherata può affossare una storia stupenda quindi ti consiglio di prestarci attenzione e di provare a migliorare.
Per lo stesso motivo ti segnalo alcune frasi che secondo me non suonano granché bene:
- “Non avrebbe saputo dire quale delle due morti era peggiore” credo che in questo caso sarebbe più corretto usare il condizionale “fosse [stata] peggiore”;
- “Più frequentemente era più simile” questo tipo di ripetizioni (non tutte le ripetizioni, sia ben chiaro! In altri casi le hai anche utilizzate molto bene) appesantisce parecchio la lettura;
- “Quello che poco prima era un campo rigoglioso era coperto dalla distesa dei cadaveri di quelli che avevano[…]” la frase non scorre bene, forse dovresti rivederne la punteggiatura e magari aggiungere qualche avverbio o anche proprio cambiare alcuni termini, vedi tu;
- “Era molto più alto di lei, ma dato che si trovava in discesa, erano alla stessa altezza” risulta poco scorrevole e non molto chiara a mio giudizio;
- “le afferrò il polso senza difficoltà e la girò, torcendole il braccio dietro la schiena” ora se intendevi dire che il mezzodrago gira la ragazza forse al tuo posto avrei optato per qualche espressione più incisiva di “la girò”, mentre se invece ti riferisci al polso di lei (come suggerirebbe quanto segue) dovrebbe essere “lo girò” – poi non so, magari sono solo io che non ho capito bene cosa volevi dire;
- “Gli abiti pure erano scuri” io avrei messo “anche gli abiti erano scuri”, ma è un’opinione personale.
Su questa perifrasi “La mano scese sulla spalla […] continuò ad andare sempre più giù, procurandole una ferita profonda diagonale per tutto il torace” invece avrei un dubbio (nel senso che non sono sicura di aver capito bene): il torace è ‘davanti’, intendi dire che le squarcia il petto? O.o
Ti segnalo anche alcune sviste:
- “violento e –purtroppo – fortissimo” manca uno spazio ‘e – purtroppo – fortissimo’;
- granché, perché e finché hanno l’accento acuto ^^.
Comunque la tua storia mi è piaciuta molto e credo che abbia ottime potenzialità. Se mai decidessi di proseguirla (visto che il finale è molto aperto) fammi un fischio e la seguirò di certo! ;)
frav
[Recensione premio per partecipazione a “Edite Fantastiche – flash contest”] |