Recensioni per
La voz del demonio
di chaska

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
20/10/12, ore 23:48

Perdemi una perla come questa sarebbe stato punibile per legge, lo posso assicurare. Perché in questo fandom è ormai così schifosamente raro incontrare fanfiction di questo genere, fanfiction che parlano della vera storia. E' qualcosa che mi fa salire un brivido lungo la schiena ogni volta.
Premetto, ma credo tu lo sappia, che non leggo molto le storie altrui. Sono capitata qui per caso, il dannato caso. Vorrei baciarlo, ora, giuro.
Questa storia è magnifica. Piccola, semplice nella sua costituzione eppure tremendamente vera, tremendamente intensa. Potrebbe fare male come un pugno nello stomaco MA andrò per gradi.
Primo tra tutti, il periodo. Ti chiederei di sposarmi, se io non fossi già impegnata, perché aspettavo come una cretina qualcuno che scagliasse Antonio nel mondo dell'Inquisizione, dalla parte sbagliata del tribunale. Io ho sempre pensato che dopo il trasferimento del papato da Avignone a Roma nuovamente, Antonio si sia un po' lasciato andare. Forse la fede è venuta meno, forse ha perso i baluardi... non lo so. Ma qualcosa si è incrinato e TU, TU, santissima donna, lo hai colto. Ti sei insinuata nella crepa e hai spinto per poter vedere quello che vi è sotto, mi è venuta la pelle d'oca. Senza contare che per motivi personali causati dal tipo di letture che faccio - non so se conosci i romanzi di Evangelisti, il cui protagonista è un Inquisitore di nome Nicolas Eymerich-, questo periodo mi è congeniale come pochi altri.
Seguitando, Antonio. Un Antonio diverso, più fiero e al tempo stesso codardo come un coniglio. Un uomo nel pieno delle sue forze, nel suo Siglo de Oro, che tuttavia teme il giudizio di un Dio che fino a poco tempo prima era al centro del suo mondo. Ho amato la fierezza che gli hai dipinto negli occhi, la fierezza di una belva chiusa in cattività ma non per questo meno selvaggia. Anzi, forse più pericolosa.
Ho amato il tipo di tortura, sebbene non credo che fosse così descritta la tortura dell'acqua. Ad ogni modo potrei sbagliarmi. Ma la trovo perfetta per lui, un uomo di mare costretto all'impotenza dal suo elemento d'elezione. Ho amato il dettaglio dei capelli, ho amato ogni sfumatura che tu sei riuscita a rendere, il demone.
E da qui passo al vero protagonista, probabilmente.
L'inquisitore.
Ne avevo sentito parlare, eppure prima di leggere la storia sono andata a documentarmi, poiché non era mia intenzione fare gaffe e meraviglia! Un personaggio poco conosciuto -la cui storia somiglia in modo inquietante a padre Eymerich che ti ho già citato-, un inquisitore generale dal pugno di ferro.  Un domenicano, come era giusto che fosse a quei tempi essendo le tonache nere e bianche padrone del mondo dell'inquisizione iberica e italiana; un domenicano dalla doppia faccia. Perché se da un lato abbiamo la visione storica, dall'altro abbiamo la visione dell'uomo che era Tomàs. Un religioso attratto, inispiegabilmente, dallo stesso male che si accinge a combattere.
La voce del demone. Ho amato queste parole, come se ciò che più ci ripugna in realtà nasconde solo un interesse viscerale, il desiderio di sentirlo almeno una volta, come il veleno più dolce per le orecchie. Una doppiezza che forse caratterizzava molti inquisitori, soprattutto se tormentati e folli come colui che tu presenti.
Insomma, mi sto dilungando.
In soldoni: mi è piaciuta un sacco. Dannazione.
Forse un sacco è dire troppo poco.

Assasymphonie