Bellissima!!povero Neal!! :-( povero cucciolo,gli hanno fatto tanta bua!!un bacino e passa tutto!! :-)

Ciao! Forse questa recensione la troverai sgradevole (per non dire altre parole) anche perché si, mi tocca darti una bandierina rossa. E no, non mi diverto a farlo. Il perché te lo spiego subito... per prima cosa, il titolo: come mai questa scelta? Leggendo la tua storia non ci ho trovato particolare attinenza. Se mi fossi dovuta solo basare su di esso, lo ammetto, avrei pensato ad un Neal nei panni di liceale nella scuola di Glee. Forse dovresti pensarne uno che riesca a richiamare ciò che hai scritto nel racconto.
Seconda cosa: la trama. Sorvolando sul fatto che la trama assomiglia forse un po' ad una che ho scritto poco tempo fa, si chiama "Let's play Caffrey", e preciso che non ti sto in alcun modo accusando di plagio, ma mi chiedo se forse hai preso spunto dalla mia o da quella di un'altra autrice (e nel caso, ti prego di citarlo), dovresti aggiustarla in alcuni punti, come ad esempio dovresti descrivere la figura del rapitore, tracciarne un profilo psicologico (oltre che fisico) e soprattutto scrivere PERCHE' ha deciso di sequestrare Neal. Hai descritto ma, non so, credo avresti potuto scrivere davvero tantissimo sulla loro storia, magari organizzando il racconto in più capitoli.
Ancora, trovo poco credibile che, in pieno giorno, l'ufficio del FBI sia completamente deserto, e che un uomo estraneo al dipartimento sia entrato armato, con facilità, abbia pugnalato Neal, se lo sia portato via, e tutto questo senza che scattasse un allarme o senza che intervenisse una guardia. Essendo un ufficio governativo è controllato da telecamere e da custodi e guardie che di certo non fanno entrare il primo che passa.
Terzo ed ultimo punto: il tutto si svolge in maniera davvero troppo sbrigativa e approssimata, da quasi l'idea che tu non vedessi l'ora di finire e pubblicare. Nessuno ti da una scadenza, prenditi tutto il tempo che ci serve per descrivere, arricchire il tuo testo prima di presentarlo ad un pubblico, seppur virtuale.
Spero che questo commento non ti abbia offesa, non era mia intenzione, anzi: credo tu abbia bisogno di qualche dritta, ecco tutto. Ti consiglio di prendere in considerazione questi suggerimenti che, ripeto, non sono stati scritti per cattiveria.
Saluti,
DarkHiwatari

P.S.: ho modificato in un punto un poco la recensione perché, rileggendo ancora la storia (volevo accertarmi di tutti i punti e, per fortuna l'ho fatto!) mi sono accorta di aver scritto una cretinata. Chiedo scusa :)
(Recensione modificata il 10/11/2012 - 01:21 am)

Ciao! Per prima cosa sono felice di darti il mio personale benvenuto in questo fandom che adoro e che sono sempre contenta di vedere arricchiato di nuovi autori. La tua storia: devo dire che la trama - sebbene non originalissima, dato che ce ne sono parecchie in cui Peter salva Neal da qualche pazzo che lo tortura - è promettente e ci sono alcune cose senza dubbio valide, come ad esempio il racconto del passato del protagonista e del suo incontro con Neal, con tutte le conseguenze tragiche che ne derivano.
Tra l'altro, mi ha ricordato un racconto che ho pubblicato da poco qui ("La donna invisibile"), in cui il punto di partenza della trama è simile, ovvero il ritorno di una persona che odia Neal a sua insaputa e lo ritiene responsabile del suo fallimento. L'hai letta per caso?
L'introspezione dei personaggi, invece, mi è sembrata un pò carente e ci sono alcuni snodi della trama che non mi hanno convinta: ad esempio, se Neal ha il GPS nell'orologio, perché non lo localizzano subito? Quando Neal fugge, perchè perde tempo ad andare proprio alla WC e a chiamare Peter, quando potrebbe andare nella stazione di polizia più vicina o chiamare il 911, sicuro così di farsi aiutare? Infine: non è strano che negli uffici dell'FBI non ci sia nessuno? Non ci dovrebbe essere almeno un custode, oltre a coloro che fanno il turno di notte?
Insomma, secondo me sistemando un pò questi passaggi ne verrebbe fuori una trama più lineare.
Ciao, alla prossima.