Recensioni per
Noir Trésor
di Cassandra Morgana
Ah, mi mancavano le sedute psicoanalitiche dei tuoi personaggi! |
Allors allors eccomi tornata, gioia e gaudio ^______^ |
Sono tornataaaaaaaaaa ^_____^ |
Siccome questi giorni ho fatto la brava bambina con lo studio e sono persino riuscita ad andare un po' al mare (miracolo! o.O) recensisco anche quest'ultimo capitolo che ho letto, dicendo subito che questi screzi tra amanti gelosi (e qui abbiamo un quartetto, ma che quartetto!) mi hanno fatto morire... di risate. No, perchè scusa, Fernand fa il geloso quando s'intrippa con Auguste? E Raphael, cavolo, in questo capitolo, con tutti questi accenni al suo modo sfuggente di fare, non so, mi ha affascinato parecchio. Dorian associato alla luce, ai suoi capelli biondi, all'aria ingenuamente allucinata che ha avuto dopo la febbre, mi fa pensare che sia la chiave o più che altro il nodo del mistero che avvolge la narrazione. E' tutto reso in modo molto incalzante e avvicente, poi non potevano mancare i momenti riflessione, mi è piaciuto molto il parallelo che fa Fernand tra Dorian e Auguste, come l'uno sia un nido accogliente, l'altro un desiderio bruciante e taciuto, questa frase: fumo in faccia dal profumo cui non poteva rinunciare, era la sistematica negazione di ogni certezza che brividi, sul serio. Tu hai uno stile che si presta un poco alla prolissità o alla ridondanza, dato l'alto tasso di lirismo e introspezione, ma comunque ti muovi bene e a me piace, mi piace come riesci a coinvolgere con le parole, credo di avertelo già detto ^____^ |
Questo capitolo lo avevo già letto, in realtà pensavo pure di averlo commentato (ohibò, sto perdendo colpi) Comunque sarò un po' di fretta stavolta però alcune cose le devo dire: intanto bellissimo il titolo, molto rimbaudiano, diciamo, queste due parole accostate "rosso" e "sensazione" suonano talmente bene che non so... è una cosa a livello sensoriale, intuitivo, una sensazione appunto: è quel che cerco di spiegare quando dico che questa storia e la tua scrittura sono essenzialmente una questione di atmosfere, di come vivi le vicende e i personaggi, non di come effettivamente vengono messi in luce (perchè ci sono più ombre e sfaccettature che nette luci, in questo racconto, non so se lo avevo scritto in precedenza, rimedio adesso ^^) |
Ohoh maledizione, oggi ho deciso di andare avanti con la lettura (sono una lettrice lenta lo so) e, cavoletti di Bruxell, guarda cosa mi trovo. Premesso il fatto che ogni volta che Auguste parla o ricorda Lucien mi viene un groppo allo stomaco, non in senso negativo affatto. E' una sensazione fisica più che razionale, sembra quasi che i suoi pensieri mi svuotano, mi stritolino per quanto sono penetranti, intensi, per quanto sembrano drammaticamente veri... e in questo capitolo, che recepisco come il vero addio di Auguste a Lucien, definitivo e dolcemente netto, ma necessario, hai raggiunto, diciamo, il summit. C'è tutto Auguste qui dentro, in tutta la sua umanità dolente, nella sua profondità, nella sua tristezza, nei suoi sbagli... non c'è rimorso nè compassione, semplicemente la presa d'atto, dolorosissima, di quanto si è perso e come la vendetta non ripaghi il sangue innocente, come l'amore non è un equazione perfetta di amore e di odio, come ci piacerebbe pensare, ma è qualcosa di diverso, di più difficile e quindi d'imperscrutabile. |
Ahhh cara, mi scuso per la lunga assenza, ma questi ultimi giorni sono stati una vera baraonda tra feste, esami, tentativi di andare al mare miseramente falliti e altro (xD) Son tornata a leggere e con vero piacere come al solito. Non c'è bisogno che ti ripeta sempre quanto m'intriga questa storia e come apprezzo il tuo stile fluido e rarefatto (gioco di parole campato in aria, sarà la cena pesante, chissà!) Ho notato che negli ultimi capitoli, di quelli che ho letto, intendo, l'introspezione dei personaggi si fa più marcata, appare sempre di più il corsivo dei pensieri, il loro "cantuccio" per usare una tua espressione, ma comunque la trama mantiene un buon ritmo anche se devo dire tra i due lati è mio parere che sia più consistente la parte riflessiva-introspettiva, appunto, rispetto a quella dell'azione che però ha avuto uno sviluppo nel capitolo precedente. Insomma seguo con curiosità gli avvicendamenti e non mi pesano i cantucci intimi che delineano ancor meglio i personaggi. |
Oh Fernand, Fernand... che piccolo cammeo di introspezione questo capitolo. Io sto amando questo personaggio. Letteralmente. In tutti i suoi dubbi e i suoi sbagli, come si ama chi si sente vicino e maledettamente lontano (ed Auguste, paradossalmente, è quello che sento più lontano, perchè perso nel proprio mondo e nel proprio dolore, quindi affascinante e indecifrabile per ciò) |
Allors, letti questi ultimi due capitoli tutti d'un fiato lascio una stenografica recensione, dato il tempo, che però spero sia più esplicativa possibile: se ho detto che adoro Auguste, Fernand l'ha quasi raggiunto. E' l'uomo che piace a me: non riflessivo come Auguste, ma più irruente, appassionato, giovanissimo e sbagliato come tutti coloro che credono visceralmente ai propri ideali: gli idealisti, i romantici, non so come chiamarli: coloro disposti a sacrificarsi, quelli che non si accontentano di passare la vita, ma la consumano, bruciandola. Non manca di momenti di nobiltà, come di punte di idozia adorabile. Lui e Dorian sono perfetti insieme, si compensano a vicenda. Ambrosie pure mi piace molto, anche se devo ancora inquadrarla. Nel capitolo precedente mi ha colpito il suo senso di "claustrofobia" diciamo, verso gli altri e sè stessa, la sua difficoltà a lasciarsi andare e come parla di Raphael. L'amore è visto sì come un'attrazione calamitante, ma anche una prigione perchè pare quasi concepirla come un attentato alla propria libertà, e in quel pezzo l'ho sentita molto vicina a come ho vissuto io la stessa cosa, con la stessa ansia, passione e paura. E' inutile ripetere quanto scrivi bene: dovevo fare un breve commento e invece mi sono dilungata perchè troppe le cose da dire.L'intera schermata, forse, non basterebbe per descrivere il cocktail di sensazioni che questa storia mi fa provare e vivere. Scappo, ma non ti preoccupare che prossimamente cercherò di scrivere tutto lo scrivibile, cara la mia Ice: povera, non ti invidio a sopportare le mie condiderazioni logorroiche e pseudoletterarie. Un saluto e un bacio ^^ |
Intense e complesse le lacerazioni interiori di Auguste. Mi piace troppo questo personaggio: ha quello stile decadente alla Baudelaire, meno focoso, più riflessivo, triste e romantico. Si avverte tutto il senso di un amore che porta alla rovina, non perchè sia sbagliato, ma per come è vissuto, come lo vive Auguste in tutte le difficili sfaccettature che sempre l'amore ha. L'amore, a mio parere, è per sua definizione difficile perchè implica sempre il sacrificio di una parte di sè, l'abbandonarsi ad un altro non è mai facile e tu lo hai reso perfettamente in questa scena: delicata e sensuale, non scade per niente nel volgare. Infatti odio quando le scene di sesso sono fini a sè stesse: una sbrodolata di termini giusto per mostrare come il nostro corpo sia snodabile. L'amore non si fa solo col corpo, in questo capitolo lo hai ampiamente dimostrato. Brava! |
Ho appena iniziato a leggere questa storia attirata dal titolo (tutto quel che è francese per me è degno di attenzione ;) |
Ma ciao carissima ^___^ |
E finalmente sono riuscita a leggere quest'ultimo capitolo! |
Oddeo *____* |
Oggi, maratona NT. Mi ci sono messa, da brava, questa mattina e ho concluso adesso. L'intenzione, per la cronaca, era quella di rileggere i capitoli che avevo già letto su CH e poi, da lì, andare avanti un po' per volta: tipo, un paio al giorno fino a rimettermi in pari. Invece è finita che non ho saputo fermarmi finché non ho letto tutto. |