Carissime, finalmente ho trovato il tempo per assolvere ai miei compiti di recensore. Vi chiedo umilmente di perdonare il ritardo, ma tra esami, piani di studio, contest e storie da aggiornare mi sono ritrovata davvero a non avere più molto tempo a disposizione.
Fatta questa piccola ma doverosa precisazione, passo subito a parlare della storia.
La trama mi incuriosisce molto, e trovo che sia complessivamente ben esposta. Devo purtroppo confessarvi, però, che gli ultimi ricordi che possiedo circa Harry Potter risalgono alla mia infanzia (o alla notte dei tempi, se preferite xD), per cui mi esimo dal fare confronti tra i vostri personaggi (tutti originali) e i protagonisti del romanzo della Rowling. Non posso nemmeno esprimere pareri riguardanti i vari avvenimenti da voi descritti: da totale babbana profana di Harry Potter quale sono, non sono in grado di valutare eventuali analogie o differenze tra i metodi di reclutamento dei maghi raccontati da voi e quelli invece descritti dalla Rowling.
Detto ciò, sappiate comunque che cercherò di essere più dettagliata possibile nella stesura di questa recensione, analizzando meglio che posso la trama e i personaggi.
Il salto temporale che si riscontra tra il prologo e il primo capitolo mi ha lasciata alquanto perplessa: ad una prima lettura non avevo affatto capito che fossero trascorsi ben quattro anni dagli avvenimenti descritti nel prologo rispetto a quelli successivi. Me ne sono resa conto soltanto leggendo le note all’ultimo capitolo. Non è colpa vostra, ovviamente (ho notato infatti solo dopo che avevate inserito le date esatte subito dopo ogni titolo), tuttavia mi permetto di consigliarvi di rendere evidenti questi salti temporali anche durante la narrazione. Quando sono arrivata a leggere l’episodio di Roxanne e Patrick, infatti, ho storto il naso: come è possibile che una ragazzina di soli undici anni esca truccata e poi finisca per concedere un bacio ad uno sconosciuto? Naturalmente, una volta capito che in realtà la strega ha già quindici anni, ho tirato un sospiro di sollievo.
Ho voluto farvi presente questa piccolo equivoco perché in realtà ci sono diverse incongruenze, anche stilistiche, che ho riscontrato nella trama: il prologo non segue la consecutio temporum, tanto è vero che la narrazione comincia al presente per poi concludersi al passato. L’impressione che ho avuto da tutto ciò è che scrivendo una storia a quattro mani abbiate un po’ perso il filo. Non fraintendetemi: è una bella storia e sostanzialmente ben scritta, ma è innegabile che queste piccole discrepanze creino qualche problema.
Nonostante questo, siete comunque riuscite a creare dei personaggi verosimili, conferendo ad ognuno di loro delle personalità molto spiccate e già definite. La scelta di introdurre nel prologo il recente passato dei quattro protagonisti è servito sicuramente come bussola per l’orientamento del lettore all’interno della storia.
Ognuno di questi personaggi ha un passato a sé, e ognuno di loro si porta dietro come fossero cicatrici i segni di ciò che la vita ha donato loro. Ovviamente, il personaggio che più incuriosisce è Roxanne: giovane forte, caparbia, già avvezza a numerose sofferenze. Figlia di un padre non visto di buon occhio dalla società, la ragazzina è costretta fin da subito a fare i conti con i pregiudizi riservateli dalla maggior parte dei compagni di scuola. A incutere timore in questi ultimi è soprattutto il colore degli occhi della strega, e Roxanne si trova spesso costretta a nasconderli dietro delle lenti a contatto.
Suppongo che la vostra storia evolverà seguendo l’amore nascente tra Roxanne e Patrick: non sono un’amante delle storie romantiche dove a vincere è l’amore eterno e incondizionato verso l’altra persona, per cui il fatto che i due giovani appartengano a gruppi rivali potrebbe rendere più interessante il vostro racconto.
La stessa cosa si potrebbe dire dell’amicizia che lega Cassandra e Roxanne: pare proprio che la prima sia l’unica ad avere fiducia nella strega dagli occhi di ghiaccio. È una cosa che ho apprezzato molto, anche se forse sarebbe il caso di giustificare come sia nata la loro amicizia.
Devo farvi un ultimo appunto, prima di passare ad aspetti più tecnici: evitate di usare i soprannomi, o, quantomeno, utilizzateli sin dall’inizio! Ho fatto un po’ di fatica a capire a chi vi steste referendo citando Luna e Sole. Tra l’altro queste due parole sono state inserite anche nel titolo (suppongo sempre in riferimento a Cassandra e Roxanne), per cui sarebbe stato opportuno utilizzarli dall’inizio.
Passo ora a darvi qualche suggerimento circa lo stile grafico: innanzitutto, vi consiglio di inserire il titolo della storia all’inizio del primo capitolo pubblicato (che nel vostro caso coincide col prologo). So che effettivamente il titolo si trova un po’ più in alto e che compare automaticamente, ma per una questione di ordine e anche di presentazione sarebbe meglio che voi lo riportaste comunque. Ho notato, inoltre, che avete usato diverse dimensioni e diversi caratteri di scrittura per la stesura dei vari capitoli. Anche questa è una scelta da evitare: un lettore che si ritrovasse a leggere la vostra storia tutta d’un fiato (dunque soffermandosi su più di un capitolo alla volta) noterebbe immediatamente l’incongruenza. Anche questo è un consiglio che concerne prettamente l’ambito della presentazione grafica piuttosto che degli errori veri e propri, ma una buona impostazione della storia, anche a livello appunto grafico, è sinonimo di ordine mentale da parte dell’autore e dunque invoglia molto di più alla lettura. Tra l’altro non capisco perché abbiate deciso di “giustificare” (CTRL + F) solamente il secondo capitolo e non gli altri due: anche questo piccolo accorgimento è molto importante per creare un certo ordine, per cui vi consiglio di uniformare tutto ciò che avete pubblicato fin’ora seguendo questo criterio.
È giunto il momento di parlare delle note dolenti (la parte dedicata agli errori contenuti nelle storie è sempre la più demotivante, purtroppo).
Tutto sommato avete dimostrato di avere una buona penna: siete molto promettenti come scrittrici e sapete utilizzare bene le parole, riuscendo a collocarle nei contesti giusti. Tuttavia avete qualche problemino di troppo con la punteggiatura, e ciò purtroppo finisce col rendere difficoltosa la lettura di quanto avete pubblicato.
Prima di procedere agli errori veri e propri, però, vorrei che mi spiegaste per quale motivo avete rinunciato alla corretta impostazione dialogica del secondo capitolo per ripristinare nel terzo quella erronea del primo.
Non intendo spiegarvi come si costruiscono i dialoghi perché avete dimostrato di saperlo fare, ma vi consiglio vivamente di uniformare il primo e il terzo capitolo (oltre ai prossimi che pubblicherete) al secondo (andate comunque a ricontrollare perché in qualche sporadico caso avete omesso lo spazio dopo il trattino medio che introduce una battuta).
Ora, dovendo segnalarvi gli errori veri e propri, devo assolutamente premettervi che non vi indicherò quelli riscontrati nei primi due capitoli: la recensione si allungherebbe troppo, inoltre mi pare che siate abbastanza in gamba da poter capire e correggere le vostre sviste anche senza che vi vengano evidenziate esplicitamente tutte quante.
Come sempre aveva ottenuto un ottimo risultato, truccandosi così più o meno tutti i giorni era ben allenata.
La virgola andrebbe sostituita con i due punti: la frase che segue, infatti, altro non è che la spiegazione del perché la ragazza abbia ottenuto un buon risultato. Se non aveste aggiunto quel era ben allenata, la virgola avrebbe avuto un senso, ma così come avete scritto il periodo direi proprio che è meglio inserire i due punti.
Legò i capelli bruni con cinque centimetri tinti in blu sul fondo in una coda alta e camuffò la tinta che si era fatta da poco, nascondendola alle madri con un incantesimo, e scese al piano di sotto con le valigie che levitavano dietro di lei.
Tutte quelle e suonano decisamente ridondanti, allungando tra l’altro il periodo a dismisura. Ritengo che otterreste un risultato migliore sostituendo l’ultima virgola con un punto fermo e inserendo poi al posto di e.
mamma Bonnie la stava aspettando nella loro Mini verde bottiglia col tettuccio nero Volante
Credo che quel volante si riferisca alla Mini, ma inserendolo in posizione finale sembra proprio che invece lo stiate utilizzando per descrivere il tettuccio.
Appena arrivate Cassie andò a cercare Roxy
Provate a leggere ad alta voce questa frase: non vi rendete conto che tra arrivate e Cassie c’è una breve pausa? Credo sia opportuno segnalarla con una virgola!
Spinse velocemente il carrello e la raggiunse mentre Bonnie andò a fare il biglietto
Anche in questo caso direi di inserire una virgola tra raggiunse e mentre. Senza questo piccolo accorgimento grafico, cambia addirittura il senso della frase: Con la virgola lasciate intendere che Bonnie andò a fare il biglietto nel momento che intercorre tra lo spingere del carrello e il raggiungimento da parte di Cassandra di Roxanne; senza la virgola, sembra che Cassandra raggiunga Roxanne nel momento esatto in cui Bonnie si mosse per andare a fare il biglietto. È una finezza molto sottile, lo capisco, ma ne va comunque della scorrevolezza della lettura.
La rossa infatti era una Legilimens ed aveva creato una specie di “Chat” mentale con l’altra ragazza e nel corso degli anni si è rivelata più utile dell’incantesimo di Scambio che permetteva alle frasi che una si scriveva sulla mano di trascriversi in quella dell’altra.
Non hai rispettato la consecutio temporum: poiché avvii il periodo utilizzando il trapassato prossimo (aveva creato), devi continuare ad usarlo anche dopo, infatti il primo verbo che si trova dopo la congiunzione e è sulla stessa linea temporale di aveva creato. Inoltre ti consiglio di aggiustare meglio l’intero periodo perché, anche se fondamentalmente si capisce che il soggetto di è rivelata è la chat, mi sembra comunque che non sia scritto molto bene.
Lucas nello scompartimento accanto a quello dei Tassi si stava ancora riprendendo dallo shock del muro-portale e Patrick accanto a lui tentava di trattenere le risate, nessuno aveva mai preso così male il primo attraversamento del passaggio per il binario 9 e ¾.
Quel nello scompartimento accanto a quello dei Tassi è un inciso, per cui va isolato tra due virgole. Inoltre dovresti sostituire la virgola dopo risate con i due punti poiché ciò che segue non è altro che la spiegazione del perché Patrick fatichi a trattenere le risate. Ricordate: ogni frase che funge da spiegazione a quella immediatamente precedente deve essere introdotta dai due punti!
il moro gli sorrise ammirato, quel ragazzo ragionava già da adulto e lo rispettava… Il suo passato doveva averlo davvero fatto crescere in fretta
Attenzione: non bisogna mai abusare dei puntini di sospensione! Nel caso in questione andava benissimo il punto fermo. Tra l’altro mi permetto di farvi notare che nella prima frase c’è una certa ambiguità: non è ben chiaro chi sia il soggetto di rispettava.
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dalla voce della signora con il carrello dei dolci; Lucas si alzò per comprare qualcosa congedandosi dall’amico che subito venne assalito da due ragazze di Grifondoro che gli sbavavano dietro da tempo immemore.
Quel punto e virgola non ha molto senso: ciò che segue riguarda una situazione completamente nuova per cui io direi di inserire un punto fermo.
disse rivolgendosi a lei e tentando di congedarsi, ma non riuscendo a staccare gli occhi dalla ragazza che teneva amichevolmente tra le grinfie
Altra ambiguità: il modo in cui avete impostato il periodo lascerebbe supporre che quel teneva sia riferito al soggetto dei due verbi precedenti, ovvero Lucas; in realtà, dopo aver letto un paio di volte attentamente tutta la parte precedente, mi sono resa conto che teneva si riferisce all’amica di Cassandra. Il cambio di soggetto deve essere esplicitato in maniera evidente, soprattutto in un caso come questo dove entrambi appartengono alla stessa persona (terza) e allo stesso numero (singolare).
la seconda subito aveva provato a parlarci
Nel parlato è molto comune utilizzare l’enclitico –ci col significato di a lui (oppure anche a lei), ma nello scritto bisogna prestare maggiore attenzione alle regole dell’italiano la standard! La forma enclitica corretta è –gli (al femminile –le). Hai commesso lo stesso errore anche qui: vado a parlarci.
esclamò e si mise a cercare il vagone
Tra esclamò e e si mise a cercare va inserita una virgola poiché, pur essendoci due verbi legati dallo stesso soggetto, le relative azioni non avvengono contemporaneamente (come lascerebbe presupporre la lettura della frase senza l’utilizzo del corretto segno d’interpunzione).
il suo carattere da tigre le fece guadagnare il rispetto del Corvo che si spostò di corsa borbottando delle scuse
Tra Corvo e che va inserita una virgola (prova a leggere ad alta voce: ti renderai conto persino del fatto che la frase cambia leggermente di significato).
Aveva una fame terribile, l’unica cosa che era riuscita a mettere sotto i denti era un’Ape frizzola di Amy e la colazione
Al posto della virgola vanno inseriti i due punti. Non vi spiego più il perché: ormai dovreste averlo capito da sole! ^_^
Non che sarebbe cambiato molto, certo, ma almeno lì la gente aveva paura di lei e non osava avvicinarla, a parte qualche Serpeverde, soprattutto dopo che l’anno precedente […]
Quel a parte qualche Serpeverde è un inciso piuttosto forte. Vi consiglio di isolarlo dal resto del periodo utilizzando due trattini (–).
ma un gruppo di Grifondoro del terzo anno cominciarono a chiamarlo, per lo più a gracchiare il suo nome dal fondo del corridoio
Il soggetto della frase è gruppo, dunque una terza persona singolare. Tuttavia, hai coniugato il verbo al plurale! Inoltre, tutto ciò che segue la virgola appare piuttosto confusionario: quel gracchiare è in opposizione a chiamarlo, per cui sarebbe il caso di inserire la congiunzione disgiuntiva o e di isolare poi per lo più tra due virgole (ti riscrivo la frase corretta: ma un gruppo di Grifondoro del terzo anno cominciò a chiamarlo, o, per lo più, a gracchiare il suo nome dal fondo del corridoio).
Lanciò occhiate agghiaccianti a tutti quelli che le capitarono a tiro, risparmiando solo la bruna Tassorosso che non aveva più visto da dopo il viaggio in treno, si andò a sedere al tavolo della sua casata dove venne accolta da alcuni ragazzi che le fecero spazio.
La virgola inserito dopo treno non ha alcuna ragione di trovarsi lì, poiché in realtà tutto ciò che segue non ha nulla a che vedere con quanto scritto in precedenza (riguarda infatti un lasso di tempo successivo e non contemporaneo). Sostituite con il punto fermo.
ma un trio di ragazzi dalla divisa verde-argento entrarono nella sala andando ad occupare gli ultimi (si fa per dire) posti al tavolo bloccando quel contatto visivo
Stesso discorso già fatto in precedenza: il soggetto, trio, è una terza persona singolare, per cui il verbo non può essere coniugato al plurale. Inoltre, non ho ben capito il senso dell’espressione tra parentesi: sicuramente intendete dire che non sono gli ultimi posti rimasti… ma perché? Non potevate evitare direttamente di scrivere questa cosa se di fatto non corrisponde al vero? Tra tavolo e bloccando, poi, deve starci una virgola.
Roxanne conosceva la strega danese sin dal primo anno anche perché erano compagne di stanza
Quell’ anche è pleonastico: l’inserimento di questa parolina apparentemente inutile, tra l’altro, lascia in realtà presupporre che ci siano altri motivi per i quali le due ragazze si conoscano dal primo anno (cosa che suppongo non corrisponda al vero).
– Ehi, piccola, volevo solo dimostrarti la mia felicità. – cinguettò lui con tono mieloso ricevendo in risposta da Rox una smorfia di disgusto, la bacchetta ancora puntata al petto non dava segno di volersi spostare.
Poiché utilizzate il verbo cinguettò in riferimento alle parole pronunciate dal ragazzo, magari sarebbe il caso di dare enfasi al discorso di quest’ultimo facendolo terminare con un punto esclamativo. Inoltre, vi consiglio di sostituire la virgola col punto fermo: anche in questo caso tutto ciò che segue la virgola non è strettamente inerente a quanto la precede (addirittura si assiste ad un cambio di soggetto!).
-Beh allora i due biondi sono i gemelli Søndergaard
Piccolo refuso: avete utilizzato il trattino breve al posto di quello medio spaziato.
Beh è un’interiezione, per cui va isolata da tutto ciò che segue attraverso una virgola.
vive ad Hogsmeade da quando è nato e... Beh, non è affatto interessante
Dopo i puntini di sospensione non è assolutamente necessario utilizzare la lettera maiuscola, a meno che ciò che segue i puntini non sia disgiunto da quanto li precede (ma in un caso del genere, allora, sarebbe meglio utilizzare il punto fermo). Stesso errore qui: per via dei suoi orribili occhi così... Diabolici; Dolohov... Era un cognome che Patrick aveva già sentito
Patrick ora voleva saperne di più su quella ragazza, alla sua domanda le Grifoncine sembrarono sobbalzare
Anche qui dovete sostituire la virgola con il punto fermo (ormai non vi spiego più il perché ^_^).
Insomma noi non possiamo certo mischiarci alla sua specie.
Dopo insomma c’è una breve pausa, che va segnalata attraverso la virgola. In più vi consiglio di sostituire il punto fermo con il punto esclamativo, se non altro per dare un po’ di enfasi all’espressione.
Lei era fatta così, le piaceva farsi rispettare ed odiava chi la guardava con disprezzo… […]
Certo, Rox era figlia di uno dei Mangiamorte più vicini al Signore Oscuro, ma loro non sapevano quanto lui l'amasse, non avevano la minima idea di che padre dolce, affettuoso e perfetto fosse quell’uomo…
Ecco due esempi di utilizzo improprio dei puntini di sospensione. In questi casi sono superflui! Rendereste molto meglio il concetto inserendo i normali punti fermi.
Zabini Katia era l'ultima e venne smistata tra le Serpi come il padre e appena raggiunse il “Covo” Madama Bumb lasciò la parola alla Preside McGrannit, ma stranamente non la raggiunse al tavolo.
Avete utilizzato raggiunse nel giro di due righe. Sostituitene uno con un sinonimo.
Quest'anno ragazzi ci sarà un nuovo studente
Ragazzi è un vocativo, per cui va isolato tra due virgole.
Oh ragazzo mio
Ohè un’interiezione, e come tale deve essere seguita da una virgola.
Non lo metto in dubbio ma tutti si aspettano grandi cose da me solo perché ho avuto la sfortuna di arrivare in ritardo su questo sgabello e la cosa mi opprime
Se non inserite nemmeno una virgola, i lettori rischiano di rimanere senza fiato :P
Una deve seguire necessariamente dubbio poiché subito dopo si assiste ad un cambio di soggetto; l’altra va messa dopo sgabello per lo stesso identico motivo.
ribattèallora con più convinzione di prima anche se il suo unico amico della scuola era tra i Grifoni.
Ribatté vuole l’accento acuto (inclinato da destra verso il basso) e non quello grave! Occhio a questo tipo di errore: la pronuncia della e di ribatté è chiusa [e] come è chiusa la pronuncia di e congiunzione; l’accento che avete usato voi è valido solo per la pronuncia aperta di e [ε], ovvero quella che corrisponde alla terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere (è).
Bene, credo di aver concluso. In realtà ho tralasciato di segnalarvi qualche altra piccola imprecisione simile ad altre che vi ho commentato.
Il giudizio complessivo che vi do è positivo, anche se ritengo che dovreste cercare di porre maggiore attenzione all’utilizzo corretto della punteggiatura. Tenete sempre a mente che il lettore non può entrare nella vostra testa, per cui non può attribuire l’esatto senso ad una frase che magari è scritta in maniera un po’ ambigua!
Comunque devo ammettere che per essere una storia scritta a quattro mani non lascia trasparire evidenti differenze stilistiche, quindi tutto sommato state facendo un buon lavoro.
Scusate se sono sembrata un po’ brusca durante le correzioni: ci ho tenuto ad essere molto puntigliosa perché avete richiesto un parere – diciamo così – ufficiale.
Buon proseguimento, e in bocca al lupo ^_^
9dolina0
Recensore di EFP editing |