Recensioni per
La moglie di Joker
di vannagio

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/05/18, ore 15:46

Ciao!
Io sono un'amante di giallo, horror, noir e sottogeneri e mi affascina moltissimo la moralità grigia di un personaggio. Spesso, però, questa moralità non è realmente grigia (magari il protagonista ha avuto un'infanzia difficile, magari ha fatto a botte un paio di volte) (e qui in mezzo mi ci metto pure io da "autrice") come lo è quella del tuo personaggio. Dean Owen è un personaggio grigio sul serio: è quello che io chiamo un rifiuto umano (uno che picchia la moglie e ammazza di botte il suo assassino) ma il suo dolore per la perdita di Janine arriva al lettore con una forza tale da farmi fare due domande sulla mia, di moralità. Non so davvero come fai, ma ti giuro che sono arrivata a provare compassione per lui. Il modo in cui accarezza la macchia di sangue (perché è il sangue di Janine), in cui decide di uccidere l'uomo che l'ha investita per lei, perché Janine vorrebbe vendetta.
Non so cosa dire, se non: bravissima, sul serio.

Recensore Junior
15/11/12, ore 14:15

Ho letto questa storia quando l'hai pubblicata, ma come al solito ci metto il mio tempo per recensire. Solo che ogni volta che, facendo la doccia, prendo lo shampoo, mi viene in mente. L'ultima scena è struggente e bellissima.
Non so come fai. Le tue storie entrano nella pelle. E' strano perché Dean mi piace, nonostante sia uno che picchia la propria donna. Non dovrei provare tanto affetto per uno così, ma credo che il suo carattere di m sia compensato dal dolore che investe chi legge. Non fa pensare ad altro e tutto scende in secondo piano. Quando ammazza l'ubriaco è già completa immedesimazione. E poi c'è la scena delle doccia. Mammamia.
Complimenti, davvero. Ci metterò parecchio prima di levarmela dalla testa.
Un bacione!
JoL
P.S.: ok, sono una vera nerd XD

Recensore Junior
06/11/12, ore 13:59

Storia partecipante al FLASH CONTEST! “…l’amor che move il sole e l’altre stelle”: solo Epiloghi, editi ed inediti indetto da jakefan sul Forum di Efp

*Giudizio basato su una versione precedente della storia*

 Mi piace che si versi il flacone dello shampoo in testa e che si lavi fino a piangere dal bruciore. Un po’ furioso, un po’ disperato. Mi piace un sacco il pezzo in cui osserva la schiuma rossastra di sangue che cola giù dallo scarico; è un’immagine veramente bella, come se osservasse la moglie venire seppellita.

Mi piace un filo meno la cosa dello scorticarsi con il rasoio e un filo di più quello della carta vetrata (ha più senso, lo collego meglio all’idea di pulirsi fino a farsi male). Toglierei giusto un paio di particolari che sento sovrabbondanti (ma solo perché per il resto lo stile è molto pulito, quindi tutto ciò che c’è di troppo spicca immediatamente): “incazzato come un cane rabbioso”, togli “incazzato” o “incazzato come”, e rendila una metafora o una similitudine diretta. Anche “Si sentiva un appestato” è eliminabile, più che altro perché è chiaro che è così che si sente (vuole addirittura piallarsi con la carta vetrata, cioè!).

Mi dicono dalla regia che “Addio, moglie. Mi mancherai tantissimo” suona un po’ forzato. Dopo la furia della pulizia, David già si ferma a guardare il sangue e la schiuma che vengono risucchiati nello scarico, e lei già sta scivolando via, sta già scivolando giù dallo scarico, e lui si sta lavando col suo sapone... è già un’immagine fortissima così, molto bella, come un pugno nello stomaco (nel senso buono, eh). Quella battuta un po’ catartica non è che sia terribile, non è che distrugga il momento, ma è... un po’ di troppo. Un po’ ingombrante. È roba da sceneggiatori goffi, cosa che tu non sei, visto il resto.

Recensore Master
06/11/12, ore 13:39

Tanto per cominciare, ribadisco quello che ti dicevo in privato: tu hai la straordinaria capacità, qui come negli altri tuoi scritti, di fare immedesimare il lettore nei tuoi personaggi.
Prendiamo il signor Owen: santo cielo, è un pazzo furioso, niente di quello che fa è giustificabile, è uno che picchia la donna che ama, che si fa giustizia da solo ammazzando un uomo a sprangate, è un essere pessimo. Logico che razionalmente, nella vita vera, niente di ciò che fa/pensa è minimamente condivisibile.
Eppure. Eppure mi sono sentita come quando (nerdismo mode: ON) guardo Batman e trovo perfettamente logica, nella sua illogicità, l’ossessione amorosa di Harley. Owen fa le cose e porca vacca, lo capisco. Capisco la sua disperazione, il suo amore, la sua necessità di vendetta. Certo, le manca, perché la amava. Certo, la picchiava, perché la amava. Certo, deve ammazzare il suo assassino, perché la amava.
Il suo ricordo di Janine che gli spacca in testa una bottiglia e lo becca perché era ubriaco mi sembra quasi un ricordo dolce, mentre leggo. Il loro misto di amore/violenza, che nella sua mente ha senso, per lo spazio di una storia ha senso anche nella mia. La sua vendetta è sacrosanta.
A me non interessano le giustificazioni, quello che è giusto o sbagliato, le seghe mentali. Io devo vedere la gente che fa cose secondo un nesso logico, anche tutto loro, ma è questo che a me interessa e tu riesci a farlo sempre, riuscendo a dare vita ogni volta a un personaggio perfetto che diventa vivo grazie a te, ed è questo che mi coinvolge sempre.
Aggiungo un’altra cosa che mi ha fatto impazzire, fin dalla prima lettura di questa storia: hai usato il linguaggio “da strada” per confezionare una storia nella quale quel tipo di linguaggio è perfetto. È come vedere un film di quelli che piacciono a me, sporchi, violenti e cattivi. Si entra nel mondo in cui si muove Owen, ed è un mondo pessimo. E perfetto per questo.
Bravissima!

P.S. Si fotta La Tizia. Non ci si ferma davanti a nulla! Mhuahahahaha!

Recensore Master
05/11/12, ore 23:33

Epilogo partecipante al FLASH CONTEST! “…l’amor che move il sole e l’altre stelle”: solo Epiloghi, editi ed inediti indetto da jakefan sul Forum di Efp

3° posto nella classifica della giuria
1* posto parimerito nella classifica finale

Un epilogo che è un crescendo di follia, culminante con quel versarsi in testa l’intero flacone di shampoo per avvolgersi nell’odore della moglie appena ammazzata. La pazzia del protagonista diventa sensoriale, si “sente” sulla pelle grattata con la cartavetro e si vede nella schiuma rossastra che scende nello scarico, un vero colpo da maestra. Agghiacciante e doloroso. 

(e appena ho un attimo di tempo, torno per dirti qualcosa di più su tutta la storia, che come già sai mi è piaciuta tantissimo. A presto!)



Stavo facendo il punto sulle recensioni arretrate e mi sono ricordata che dovevo tornare su questa storia. Che avevo già adorato altrove, anche se non te lo avevo mai scritto. In quell'ambito era semplicemente perfetta: anzi, non solo si inseriva perfettamente nel contesto ma dava maggiore dignità al setting, raccontandolo meglio di quanto non sappia fare l'autrice stessa. Non è la prima volta che la fanwriter lavora meglio dell'autore che ha originato il fandom e tu sei bravissima.
Come originale è semplicemente uno sballo. Concordo con la Kuki sullo stile già pulito che non ha bisogno di dilatarsi con aggettivi e similitudini; più resti asciutta ed essenziale e più rendi.
Colgo l'occasione per richiedere che un'altra storia CHE TU SAI torni presto alla luce del sole come originale!
Complimenti

J
(Recensione modificata il 06/12/2012 - 04:10 pm)