Perdonami, ma non ce l'ho fatta.
Quando mi sono accorta che avevi pubblicato una nuova fiction sono corsa a leggere per vedere che cosa avessi creato.
Che dire? Non mi hai delusa neanche un po'.
Hai scritto una drabble, perciò non si può pretendere troppo: è la tipologia di storia più difficile in assoluto, perché normalmente non basta una storia chilometrica per rendere in modo pieno l'introspezione dei personaggi. Anche in questo caso, dunque, il testo non ha grande spessore.
Perché?
Te lo spiego subito.
Il brano è formato da quattro periodi che ripetono fino allo sfinimento sempre lo stesso, solito concetto; Courtney soffre perché Duncan l'ha lasciata, si rende conto di aver sbagliato e, da brava psicanalista di se stessa qual è, sentenzia che per lei "l'amore non esiste".
C'è qualcosa di nuovo in tutto questo? Ti sei forse soffermata su un aspetto diverso del carattere della ragazza?
No.
Se ci spostiamo sul punto di vista sintattico e morfologico, le cose non cambiano molto. Il verbo essere va sempre scritto con l'accento grave, non con l'acuto; "bè" corrisponde al verso di una pecora: sarebbe giusto scrivere "beh", a meno che tu non voglia che la povera Courtney inizi davvero a belare come un'ossessa.
La punteggiatura continua ad essere il tuo tallone d'Achille, c'è poco da fare. Cerca di utilizzare le CONGIUNZIONI, una volta ogni tanto. E, come ti ho già detto, sfrutta anche gli altri segni di interpunzione. Ci sarà pure un motivo se esistono, non ti pare?
Unico miglioramento è la riduzione della grandezza del font: almeno su questo ti sei chiarita le idee.
Bandierina non più che neutra.
Alla prossima,
Amor31 |