Recensioni per
Bad Shadow - Nero come Onice
di aXa 22

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
15/10/13, ore 16:23

Interessante esperimento onirico!..ormai l'animo del Principe l'hai scandagliato in tutti i modi possibili..ma è sempre un'esperienza piacevole spiare nei suoi pensieri!...bè..e poi come si addicono a lui le atmosfere dark!...brava ;)

Recensore Junior
13/03/13, ore 17:30

Ciao! Confesso di aver intrapreso la lettura di questo componimento senza particolari aspettative, a causa del mio scarso attaccamento al fandom di Dragon Ball.
Ebbene, mi sono infervorata già leggendo queste due frasi: “Uccidere non è poi così male. Dopo un po’ ti abitui” e ho proseguito con crescente coinvolgimento, tanto che l’interesse è diventato voracità e mi sono ritrovata catapultata nel truculento e brutale fascino del mondo interiore di Vegeta.
Mi hai conquistata e non è semplice che io venga completamente catturata da una storia. Complimenti!
La dimostrazione di come ci si abitui a compiere qualunque nefandezza se ciò si fa da sempre, evinta chiaramente dalle considerazioni di Vegeta in merito agli omicidi, è stata avvincente e sensata. L’allegoria della puttana poi… che colpo di gran classe!
I sogni-incubi del protagonista sono stati seducenti come lo è l’attrattiva del male, del resto hai magistralmente reso tu l’idea di quanto l’oscurità sia accogliente per chi è avvezzo a viverci.
Scoprire le reazioni di Bulma di fronte al comportamento inquietante del sayan, mi ha veramente interessata, giacché la terrestre avrebbe dovuto esserne intimorita in qualunque momento, ma così non è stato. La ragazza, sia nei sogni sia nella realtà, ha funto da specchio dell’anima per il guerriero, spingendolo a fare i conti con la propria nuova vulnerabilità, che è dovuta all’aver abbracciato la luce, sebbene egli seguiti a ritenersi immune alla sua potenza.
Il primo incubo – forse quello maggiormente impressionante e teatrale – ha messo in luce l’umanità del sayan, poiché egli ha visto nascere in sé e svilupparsi l’irrefrenabile tensione alla luce e vi è andato incontro, illudendosi di poter tornare ai conosciuti lidi della familiare solitudine e della miseria, a cui ha fatto assuefazione sin da piccolo.
Con questo elaborato, carico allegorie efficaci e di grande effetto, hai permesso a noi lettori di compiere un viaggio nella psiche del guerriero sayan, approfondendo i suoi turbamenti e la sua tribolazione dinnanzi al vedere scardinate le sue sicurezze.
Sei stata molto brava.
Devo però farti un appunto, anche se mi duole: i chiarimenti che hai fornito alla fine, hanno rovinato il pathos derivante dall’aver portato a termine una lettura di tale pregio.
Il tuo intendimento, infatti, era chiaro interpretando il testo, non occorreva quindi spiegare niente; al contrario avrei preferito lanciarmi nella spiegazione di quel che avessi desunto io da quanto letto.
Mi sono ritrovata, in definitiva, piena di entusiasmo e pronta a manifestartelo in un commento esplicativo, ma ho desistito, perché avevi già spiegato ogni cosa tu e sarei stata una stupida a mettere in evidenza concetti preventivamente espressi.
Hai scritto una shot appassionante e stimolante, nella sua crudezza; sono soddisfatta di aver letto un lavoro così convincente e ben fatto.
Complimenti ancora!

Nuovo recensore
06/11/12, ore 11:56

Che bello trovarti sempre così ispirata...non deludi mai.  Mi è piaciuto molto questo tuo ultimo lavoro tutto incentrato sulla psiche dI Vegeta, ci hai regalato un'immagine dettagliatissima della sua complessa e ambivalente personalità e del suo eterno conflitto interiore, tutto giocato magistralmente sul contrasto luce/oscurità, senza per altro mai risultare banale, ripetitiva e scontata. C'è anche un che di poetico, tra le righe. 
Ogni volta mi stupisco di quanto tu riesca a rendere perfettamente chiare le sfaccettature del personaggio, e mi stupisco perchè penso a quanto possa essere difficile far sì che risulti sempre tutto credibile e coerente. Oltre all'aspetto tecnico e alla forma (impeccabile anche quella, come tutte le volte) bisogna aggiungere la componente evocativa che è decisamente il tuo punto forte. Con poche parole, quelle giuste, riesci non solo a delineare precisamente un concetto, un'immagine, una caratteristica, come se le stessi quasi imprimendo nel cervello di chi legge, ma anche a farmi accapponare la pelle. 
Vegeta è un personaggio affascinante, pieno di contradizioni e schiacciato da dubbi e da continue paranoie, ogni suo gesto sottende qualcosa che inevitabilmente si collega al suo passato travagliato e singolare,  trattarlo con sufficienza non gli renderebbe giustizia. 
Su tutto ho preferito il rilievo che hai dato alla sua "battaglia" interiore. L'ambivalenza tra il disperato bisogno di qualcosa, o meglio di qualcuno, e l'ostinato desiderio di voler essere indipendente, solitario e privo di ogni tipo di legame. In pratica la vecchia storia sulla natura umana e su quella saiyan. Prima che Vegeta capisca quanto possa essere ineccepibile in entrambe, ci sei tu con questa meravigliosa one shot, che riesci a dire quello che noi comuni mortali magari pensiamo, ma non riusciremmo mai a mettere nero su bianco. 

p.s.; Ho adorato anche la metafora dell'onice e il fatto che nel paragone con Vegeta ne venissero sottolineate la purezza, la durezza e l'oscurità.
Niente di più azzeccato.
Complimentissimi ancora, aspetto la prossima e i prossimi aggiornamenti.
Bacio forte bella 

Recensore Veterano
05/11/12, ore 23:56

sicuramente una fiction mooolto particolare:metaforica,complicata e pieni di spunti per analizzarla meglio :) mi è piaciuta molto la idea del sogno nel sogno(non so ma a me pè venuto in mente Inception senza un xkè XD) e la parte finale è sconvolgente,ma non tanto per COME finISCE ma per le parole di Vegeta..capisci?non so io l'ho vista come l'ennesima incrinatura sulla sua bellissima armatura eretta contro tutti...pezzo dopo pezzo si squaglia...merito della Luce? :)

Recensore Master
05/11/12, ore 22:48

Mi piacciono le pietre con le venature: agli occhi di molti costituiscono imperfezioni su una superficie che di per sé dovrebbe essere omogenea e avere un'unica tinta, ma per me sono la differenza che rende il minerale più prezioso. Vegeta ha queste venature. E' prezioso.
Ottima storia e le allegorie erano veramente molto ben delineate. Il doppio sogno è uno degli elementi portanti nellea psicologia umana perché ti permettono di capire ciò che in realtà il paziente pensa o soffre.
Brava!

Recensore Master
05/11/12, ore 22:07

Buona sera e ben ritrovata :D
Ho avuto qualche problemino di connessione, ma finalmente eccomi qui!
Ammetto che sono sbiancata non appena ho letto il mio nick nel ps O.O
Mi carichi di molte responsabilità e mi lusinga sapere che tieni in particolar modo al mio parere, sebbene ti informo che possiedo una comunissima mente umana, complicata forse, basilare spesso XD Senza dubbio molto più comune e naif della tua, che è in grado di tirare fuori questi componimenti tanto cervellotici, quanto capaci di non perdere la carica emotiva e coinvolgere chi legge dalla prima all'ultima parola.
Ho letto con molta attenzione e la sensazione finale è stata quella di aver sognato assieme a lui! Tra l'altro l'esperienza del sogno nel sogno, di raccontare a qualcuno dentro il sogno di ciò che si è sognato in precedenza, svegliarsi e comprendere che si sono avuti due sogni incastrati, è una cosa che mi capita molto spesso. E credo che anche tu ci sia passata avendolo reso tanto vividamente.
Circa le metafore, quelle che hai spiegato tu, del pozzo e della guerra e della luce come positività in generale, le avevo intuite abbastanza facilmente, perciò voglio concentrare la mia analisi su altri pezzi che ho trovato particolarmente significativi ed enigmatici.
Ti dico subito che mi è sembrato di cogliere in questo sogno una sorta di previsione futura di quel che poi avverrà con il sortilegio di Babidi. Hai detto che collochi questo missing moments poco dopo il Cell game, una fase in cui in Vegeta il cambiamento è iniziato ma non si è pienamente realizzato. Questa lenta umanizzazione, come si vede pure dal fatto che alla fine scopriamo che lascia Bulma dormire con lui, non è stata per nulla facile e soprattutto non è stata per nulla indolore. Il sayan del passato, quello che si era erto gloriosamente come baluardo di solitudine, non è ancora sepolto, e la luce lo abbaglia, lo inquieta molto più del buio, in cui invece riesce a vedere perché è la sua natura. La guerra reclama ancora lo spirito bellicoso, crudele e indomito del sayan, il quale sebbene la veda oscura, senza fondo, prepotente ed inesorabile, una trappola perversa, associabile a nient'altro che la morte, non riesce a rinnegarla del tutto, la trova ancora invitante. Molto più invitante della luce e della solida terra, che non appena inizia a calpestarla diviene fango, diviene morte anch'essa, con i cadaveri, il sangue e i vermi (il che mi ha fatto pensare alle vittime future di MajinVegeta). La vita terrestre è una dura sfida, e lui non è tipo da tirarsi indietro, ma più va avanti più lo soffoca e allora preferisce abiurarla per la morte, nient'altro che un buco in cui si lascia cadere, anche un po' vigliaccamente.
Dall'altra parte c'è lei, però, a sostentarlo amorevolmente. Una cosa che lui non riesce proprio ad accettare, tanto che le dice Quando sogno di ucciderti è molto meglio.
E quel discorso sull'onice è davvero una splendida metafora! Più scuro è il suo colore, più è prezioso, ma al buio non si vede.
Soprattutto non se ne colgono le sfumature nascoste.
Leggendo mi è venuta in mente una frase di Goethe che ho letto qualche giorno fa, e che afferma un po' l'inverso: "Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera."
In un mondo che ha avuto come salvatore Goku, l'eroicità di Vegeta, se vogliamo, dirompe in maniera tanto più splendida ed eclatante perché da uno come lui, che è sempre stato considerato da tutti dispensatore di morte e buio, non ci aspetta il compimento di gesti tanto generosi e altruistici, come lo sarà invece quello con cui immolerà la vita, sia col sacrificio, sia dopo resuscitato restando accanto alle persone che ha amato e ama.
Il principe che ha vissuto nell'oscurità e ci si è nutrito, teme la luce, perchè è divina e dolcissima come la carezza di Bulma. Tuttavia non può esimersi dallo sfidarla, anche accendendo un semplice lumetto^^.

Queste le mie impressioni, sebbene ritengo che rileggendo potrei estrapolare altro, ma lascio che ci pensino gli altri lettori.
I miei complimenti ancora una volta per l'originalità dello spunto e dello svolgimento, e lode di merito per aver composto questa shot tanto "Zen" e simbolica in un periodo di forte stress fisiologico ed emotivo come so bene esserlo quello di chi si trova sotto esame!
Ma forse la stanchezza talvolta facilita la creazione di scritti così particolari e aggrovigliati.

Spero di esserti stata gradita con il mio commento.
A presto!
Bacionzi!)

ps: scusa per le correzioni e la cancellatura! stasera internet faceva le bizze!
(Recensione modificata il 05/11/2012 - 11:18 pm)

Recensore Master
05/11/12, ore 21:09

Ciao. Dunque dunque dunque... Wow, è semplicemente ciò che ho pensato quando ho iniziato a leggere e "Wow" è stato ciò che ho pensato quando ho finito. Credo sia la tua opera più bella... Almeno dal mio punto di vista, il fatto è che ogni volta che leggo un tuo aggiornamento penso che quello sia il migliore perciò... Sì, scusami, forse sono un po' confusa.
Credo davvero che questa sia la tua "Stairway to Heaven" o la tua "Smells Like Teen Spirit", non so se mi spiego... Arriva dritta al cervello di chi legge e lo cattura irrimediabilmente. Anche senza le spiegazioni finali era davvero perfettamente comprensibile. Ho apprezzato tantissimo tutte le allegorie e tutti i giochi metaforici. La mia parte preferita è quella di apertura:
"Uccidere non è poi così male.............. il richiamo naturale di quel prezzo. La dignità va a farsi fottere." Penso sia un paragrafo catartico.
Direi che in generale tutto il racconto è perfetto... Scusami se continuo a ripetermi ma non so davvero come spiegarti a parole (in italiano corretto per lo meno) quanto mi sia piaciuto.
Credo che il modo più semplice di spiegartelo sia tornare al paragone con le canzoni. Puoi ascoltarne mille altre e dire che sono carine e ti piacciono ma quando poi torni a quelle due... Ti rendi conto che ascoltandole vieni travolto da un mare di emozioni completamente diverso e che ti travolgono e sconvolgono come nessun'altra! Ecco, leggendo questo brano ho provato la stessa cosa. E non l'ho letto solo una volta ma 4 di fila ed ogni volta arrivata in fondo mi dicevo: "ancora ti prego ancora"...
Io spero così di essere riuscita a spiegarti anche solo in parte quanto ho apprezzato questa FF.
Non vedo l'ora di leggere la prossima^^
Un bacio,
Sophya.