Ciao! Ho visto che hai partecipato al contest dei Cinque Sensi indetto dalla mia amica Kim Na Nà, perciò ho tanto piacere a leggere e commentare la tua storia, anche per ringraziarti per il lavoro che hai fatto scrivendola e per l’impegno profuso.
Ho letto la tua storia e ne sono rimasta completamente turbata, perché la crudezza del linguaggio e la vicenda in sé mi hanno colpita nell’intimo, facendomi riflettere, perciò ti meriti i miei complimenti più sinceri: una storia capace di scuotere il lettore è davvero un lavoro da apprezzare!
Tuttavia devo essere sincera e mostrarti anche “l’altro lato della medaglia”. A mio parere questo componimento è stato sviluppato ricorrendo a troppe figure retoriche e con un linguaggio anche un po’ troppo studiato; comprendo sia stata una scelta fatta per dare maggior spessore e veemenza allo scritto, però tante volte ho dovuto leggere e rileggere ancora per afferrare il senso del discorso, nonché ciò che si stesse effettivamente narrando.
Ecco, diciamo che per dare un effetto shock alla storia – che sei riuscita a dare e mi complimento nuovamente – hai ecceduto con tutti gli elementi che hanno concorso a rendere il tuo stile un po’ troppo ridondante e complicato.
Sembrerà un controsenso quel che sto dicendo, eppure ti assicuro che questa storia lascia il segno leggendola, colpisce e scuote, però bisogna fare un gran lavoro per comprenderla, quasi a doverla decifrare e, onestamente, è scoraggiante per un lettore doversi sforzare per interpretare un testo e non avere comunque la certezza di essere riuscito nell’intento.
Dopo diverse riletture, tutto il testo risulta chiaro, ma i temi trattati e il modo in cui vengono presentati, sono talmente “crudi” che questa non è certo una lettura da fare più volte tanto per. Ad ogni rilettura c’è una maggior consapevolezza dei contenuti e di tutte le sfumature e, con essa, una nuova pugnalata allo stomaco; insomma, un componimento da leggere con cautela.
Ti rinnovo ancora i miei complimenti per avere scelto questo tema difficile e soprattutto per averlo sviluppato in un modo decisamente non banale e non melodrammatico, al contrario realistico, shockante e brutale: una cosa che solo in pochi riescono a fare! Brava!
Però ti esorto a sistemare il testo, o almeno a inserire una premessa esplicativa, perché così – credimi – pur con tutta la buona volontà, è molto difficile portare a termine la lettura di questa storia senza aver sbraitato in tutte le lingue del mondo.
Fortunatamente non sai dove abito, almeno stanotte potrò dormire tranquilla e senza dover tenere un coltello sotto il cuscino -.-
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